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Politica

Gentiloni sfida Schlein: Ursula sulla strada giusta

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Paolo Gentiloni ha fatto il controcanto a Elly Schlein. L’ex premier e commissario europeo ha promosso il piano per il riarmo presentato da Ursula von der Leyen, scegliendo parole esattamente opposte a quelle usate dalla segretaria Pd. Per il partito il tema è spinoso. Ma, finora, i distinguo erano arrivati con toni non dirompenti. Gentiloni, invece, è stato netto: la proposta della presidente della commissione europea “va nella direzione giusta”. Ventiquattr’ore prima, Schlein aveva sentenziato: “Questa non è la strada giusta”. Tanto che il presidente del M5s, Giuseppe Conte, ha subito ironizzato: “Si mettessero d’accordo. Il M5s è stato sempre contrario a investire soldi nelle armi”.

La posizione di Schlein è chiara: “All’Ue serve la difesa comune, non il riarmo nazionale”. La segretaria Pd pensa a una politica coordinata dall’Ue, con spese e direzione condivise, non a una somma di singole politiche di stati che comprano armi ognuno per conto proprio. Una prospettiva che convince praticamente ogni area del partito. Ma su modi e tempi le differenze ci sono. E potrebbero mostrarsi in maniera plateale anche a livello di famiglia socialista europea, di cui fa parte il Pd, che ha appuntamento a Bruxelles prima del consiglio straordinario sull’Ucraina. “La sicurezza dell’Europa richiede investimenti immediati, sostanziali e congiunti – ha scritto su X il gruppo dei Socialisti Ue – Il piano ReArmEU è un punto di partenza, non un traguardo”. Insomma, c’è molto da discutere.

“Noi insisteremo per cambiare quelle proposte – ha detto Schlein – e naturalmente speriamo di farlo anche insieme alle altre forze socialiste”. Gentiloni è tornato alla carica un paio di mesi dopo l’intervento di Orvieto che, di fatto, ha rappresentato il suo esordio nel ruolo di spina nel fianco per Schlein: “Per essere credibili i progetti riformisti sono fondamentali” per il Pd, ha detto in quell’occasione. Anche stavolta l’ex premier ha dato voce alle aree del partito che, specie sulle questioni militari, tengono d’occhio le mosse della segretaria, temendo l’influenza delle posizioni M5s. Aree che si stanno ritrovando nell’appello “Per un’Europa libera e forte” promosso dall’eurodeputata Pina Picierno. Fra i firmatari, il deputato Lorenzo Guerini e i senatori Alessandro Alfieri, che coordina l’area Energia Popolare guidata da Stefano Bonaccini, e Filippo Sensi, vicino a Gentiloni. Anche per Picierno la proposta di von der Leyen “va migliorata – ha spiegato commentando il piano a caldo – Ma nel nostro appello riconosciamo che il primo step sia aumentare il livello della spesa a livello di stati membri”.

Quello è il tasto su cui, nelle ultime ore, puntano i critici della segretaria Pd: “La posizione di Schlein è ipocrita, il Pd si è grillinizzato”, ha detto il segretario di Azione, Carlo Calenda. Anche Gentiloni ha dato una stoccata, criticando M5s e Avs: “Un conto è dire che” il piano ReArmEU “va migliorato e un conto è dire che l’Europa è bellicista o guerrafondaia”. Sibillino il capogruppo Pd al Senato Francesco Boccia, riferendosi a chi critica la segretaria: “Con Schlein il partito ha una chiara reputazione, che viene davanti a qualsiasi ambizione personale”. Anche Dario Franceschini si è schierato a difesa di Schlein: “Condivido le sue affermazioni: il piano di riarmo di von der Leyen va profondamente rivisto”.

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Politica

Elezioni comunali Napoli: sfida di Paolo Russo a Marigliano e ritorno degli ex sindaci

Paolo Russo in corsa a Marigliano, ex sindaci in campo e centrodestra solido: ecco come cambiano le elezioni comunali nella provincia di Napoli tra sorprese e conferme.

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Tornano tanti ex sindaci nella città metropolitana di Napoli, mentre il campo largo annaspa e crolla l’asse Pd-Cinque Stelle. Il Movimento fondato da Conte praticamente scompare, mentre il centrodestra, pur con qualche difficoltà, regge. Proliferano le liste civiche e resta alta l’attenzione sulle liste pulite e sull’eventuale presenza di “impresentabili”.

Marigliano: la sfida di Paolo Russo

A Marigliano la novità è Paolo Russo (nella foto Imagoeconomica in evidenza assieme a Mara Carfagna), ex deputato di lungo corso, che scende in campo nella sua città d’origine. La sua coalizione “Cuore civico” raccoglie pezzi di centrodestra, società civile ed esponenti progressisti. Il Pd ha invece scelto un altro candidato: Gaetano Bocchino, sostenuto anche da Azione, Verdi e Sinistra. Terzo candidato è Ciro Panariello, appoggiato da una lista civica.

Giugliano: centrodestra contro un centrosinistra diviso

A Giugliano, la città più popolosa della provincia, si sfidano Giovanni Pianese con il centrodestra, Diego D’Alterio con il centrosinistra senza il Movimento 5 Stelle, e Salvatore Pezzella, ex esponente grillino, ora sostenuto da una civica. Resta la spada di Damocle della commissione d’accesso prefettizia che potrebbe portare allo scioglimento per infiltrazioni.

Nola: il Pd rinuncia e resta fuori dalla corsa

A Nola il Pd si sfila a sorpresa e lascia il campo a quattro candidati: Maurizio Barbato (Fratelli d’Italia), Andrea Ruggiero (Per e civiche), Agostino Ruggiero (sostenuto dai socialisti) e Antonio Ciniglio (civiche territoriali). Il ritiro del candidato Pd Giuseppe Tudisco ha lasciato spazio a una corsa senza bandiere ufficiali del centrosinistra.

Volla: sei candidati e la conferma dell’instabilità politica

A Volla si conferma il record di instabilità politica: sei i candidati a sindaco. Tra loro due ex primi cittadini: Giuliano Di Costanzo (sostenuto dal Pd) e Pasquale Di Marzo (civiche). In corsa anche Lino Di Donato (centrodestra), Roberto Barbato (civica), Gennaro Burriello (Potere al Popolo) e Gianluca Pipolo (civiche).

Casavatore: sfida tra ex sindaci

A Casavatore la sfida è tra Vito Marino (appoggiato da cinque civiche), Fabrizio Celaj (Pd e civiche) e Mauro Muto (Fratelli d’Italia). Marino e Muto hanno entrambi già guidato il Comune in passato.

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Zelensky: da Meloni una posizione chiara, la apprezzo

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“Oggi a Roma ho incontrato la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Abbiamo discusso dell’importanza delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e degli sforzi per ripristinare la pace e proteggere le vite umane”. Lo ha scritto su X Volodymyr Zelensky. “46 giorni fa l’Ucraina – scrive – ha accettato un cessate il fuoco completo e incondizionato e per 46 giorni la Russia ha continuato a uccidere il nostro popolo. Pertanto, è stata prestata particolare attenzione all’importanza di esercitare pressioni sulla Russia”. Ed ha aggiunto: “Apprezzo la posizione chiara e di principio di Giorgia Meloni”.

Il leader ucraino ha aggiunto di aver “informato” la premier italiana “degli incontri costruttivi tenuti dalla delegazione ucraina con i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania a Parigi e Londra. C’è una posizione comune: un cessate il fuoco incondizionato deve essere il primo passo verso il raggiungimento di una pace sostenibile in Ucraina”.

(la foto in evidenzaè di Imagoeconomica)

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Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

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Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

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