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Sanremo: ecco le pagelle dei protagonisti della terza serata

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Queste le pagelle della seconda serata:

AMADEUS Ci sono 25 Big in gara, la scaletta e’ fitta, Cremonini con la sua storia ventennale, Saviano con il ricordo delle stradi Capaci e via D’Amelio. Non c’e’ tempo da perdere. Bisogna andare spediti, tra battute da subire ormai impotente sul Fantasanremo, mazzi di fiori da distribuire. Corsa ad ostacoli, ma Ama ormai e’ un velocista olimpionico. VOTO: 7

DRUSILLA FOER Ce ne fossero di Drusille… per ora e’ lei la regina del festival, altro che personaggio scandaloso. La spettinata l’ha data, con ‘eleganzissima’ ironia e consapevolezza. VOTO: 9

CESARE CREMONINI Prima volta al festival, per uno show nello show. Del resto l’occasione meritava il debutto: 20 anni di carriera, celebrati con una carrellata di brani che hanno fatto la sua storia. Special, come quando andava per i colli bolognesi. VOTO: 9

ROBERTO SAVIANO Certi argomenti rischiano sempre di cadere nella retorica, ma quando dice che il coraggio e’ sempre una scelta non ci sono solo Falcone e Borsellino, ci sono anche i suoi ultimi 16 anni sotto scorta. VOTO: 8

GIUSY FERRERI – Miele Prova a sperimentare, a uscire dal binario del gia’ segnato. Ma centra l’obiettivo solo a meta’ e non convince. VOTO: 5 HIGHSNOB & HU – Abbi cura di te Di sera in sera i due giovani crescono. E sono passati da: “chi sono ‘sti due” a “pero’, non male il brano”. E l’abbraccio finale e’ la vera rivoluzione. VOTO: 6,5

FABRIZIO MORO – Sei tu Lo smoking elegante, l’urlo tenuto a bada, Moro fa stesso senza strafare. Non e’ piu’ (da tempo ormai) il ragazzetto della periferia romana, ma un artista maturo. VOTO: 6.5

AKA 7EVEN – Perfetta cosi’ Nonostante la gavetta televisiva ad Amici, fatica a trovare la sua identita’ e il suo spazio al festival. VOTO: 5.5

MASSIMO RANIERI – Lettera di la’ dal mare La prima esibizione aveva lasciato con l’amaro in bocca, sicuramente lui per primo. Ma l’esperienza e’ anche quella cosa che ti permette di tornare e azzerare tutto. VOTO: 6,5

DARGEN D’AMICO – Dove si balla Fa ballare la platea dell’Ariston e gia’ per questo merita un bel voto. Poi ci sa fare, nascosto dietro quegli occhiali scuri. VOTO: 6

IRAMA – Ovunque sarai L’anno scorso “in smart working” arrivo’ quinto. Quest’anno e’ stato chiaro fin dall’inizio che punta a ben di piu’, con un brano dalla struttura classica, ma che funziona. C’e’ da scommetterci che il pubblico sara’ dalla sua. VOTO: 7-

DITONELLAPIAGA e RETTORE – Chimica Quando l’incontro intergenerazionale funziona senza essere macchietta. Sotto la doccia e’ gia’ tormentone. VOTO: 6,5

MICHELE BRAVI – Inverno dei fiori Lui e’ bravo, scrive bene, ha una voce interessante, ma non e’ questo il suo festival. Ci riprovera’, ne siamo certi. VOTO: 5

RKOMI – Insuperabile Serata da dimenticare. Sbaglia tutto, peccato perche’ il pezzo, al netto di qualche riferimento un po’ troppo esplicito, non e’ male. VOTO: 5

MAHMOOD & BLANCO – Brividi Brividi il titolo, brividi che si provano. I favoriti dei bookmaker, loro hanno gia’ vinto con il record di streaming. VOTO: 8

GIANNI MORANDI – Apri tutte le porte L’emozione della prima sera ha lasciato il passo alla voglia di divertirsi. Eterno ragazzo, eterna voglia di rimettersi in gioco. VOTO: 6,5

TANANAI – Sesso occasionale L’audio e’ occasionale, come il sesso del titolo, va e viene e il risultato… occasionale. VOTO: 4,5 ELISA – O forse sei tu Una stella che brilla. Perfetta anche nel look da Elsa di Frozen. Un classico da festival, e non e’ un limite. VOTO: 8,5

LA RAPPRESENTANTE DI LISTA – Usano la musica per fare teatro, e il teatro per fare musica. Hanno azzeccato pezzo e messa in scena. Buona la prima e anche la seconda (partecipazione al festival). VOTO: 7 IVA ZANICCHI – Voglio amarti Chissa’ cosa l’ha convinta a cedere alle sirene del festival. Non ne aveva bisogno. E non aggiunge nulla alla sua splendida carriera. VOTO: 6

ACHILLE LAURO feat. HARLEM GOSPEL CHOIR – Domenica Se l’obiettivo era quello di far parlare di se’, e’ stato centrato. Si e’ scomodato il vescovo di Sanremo, l’Osservatore Romano, la politica. della canzone invece si era gia’ parlato, Tre anni fa, con Rolls Royce. Ma a lui si vuole bene a prescindere, con o senza battesimi. VOTO: 6,5

MATTEO ROMANO – Virale Il ragazzo si fara’. Intanto ha preso confidenza con il palco e con le sue timidezze. Il mondo di TikTok intanto ha il suo nuovo re. VOTO: 6

ANA MENA – Duecentomila ore Lei e’ carina, e dispiace anche che vada a schiantarsi. Ma proprio non ci siamo. VOTO: 4

SANGIOVANNI – Farfalle Il re dell’estate con Malibu porta un pezzo accattivante e fresco, come lui. VOTO: 6 EMMA – Ogni volta e’ cosi’ Una Emma che inaspettata, che esce dalla sua comfort zone, piu’ matura e consapevole. Mette la sua al servizio del brano. Pop romantico e malinconico. VOTO: 6,5

YUMAN – Ora e qui Il vincitore di Sanremo Giovani va a nozze con il soul. Voce e sonorita’ calde. VOTO: 6,5 LE VIBRAZIONI – Tantissimo Continuano a fare un po’ a botte con l’audio, ma il brano e il rock ci sono. e fanno tremare il teatro. VOTO: 6,5

GIOVANNI TRUPPI – Tuo padre, mia madre, Lucia Amadeus lo considera la scommessa del festival, per il suo stile raffinato che poco ha da spartire con il palco dell’Ariston. VOTO: 6,5

NOEMI – Ti amo non lo so dire La nuova Noemi insegue la scia della sperimentazione, personale e artistica. Pero’ si complica la vita con il brano di Mahmood e Faini. VOTO: 6

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Esteri

Iran, mistero sull’esplosione a Bandar Abbas: 14 morti e oltre 700 feriti

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Il ministero dell’Interno iraniano ha confermato che il bilancio dell’esplosione (ancora provvisorio) avvenuta al porto di Bandar Abbas, città strategica sullo Stretto di Hormuz, è salito a 14 morti e 740 feriti. Un evento gravissimo che scuote una delle aree più delicate per gli equilibri geopolitici globali.

Le cause restano misteriose

Le autorità iraniane parlano ufficialmente di un generico incidente, senza però fornire dettagli precisi. Questa vaghezza ha acceso numerosi interrogativi a livello internazionale: fonti estere suggeriscono che potrebbe trattarsi non di un incidente, ma di un attacco deliberato attribuibile a un Paese nemico, con il sospetto principale che ricade su Israele.

L’ipotesi dell’attacco mirato: la pista del combustibile per missili

Secondo analisi parallele, le esplosioni di Bandar Rajaei — uno dei principali terminali del porto di Bandar Abbas — non sarebbero casuali. La natura delle detonazioni, l’intensità dell’onda d’urto e l’estensione dei danni lascerebbero supporre la presenza di materiale altamente infiammabile e volatile, come il combustibile solido per razzi.

Fonti non ufficiali rivelano che Bandar Rajaei fosse recentemente diventato il deposito strategico del combustibile solido per missili balistici della Repubblica Islamica, importato dalla Cina tramite navi cargo. Non un semplice magazzino, dunque, ma un elemento chiave nelle strategie militari regionali di Teheran.

Israele nel mirino dei sospetti

Non sarebbe la prima volta che Israele compie operazioni mirate per neutralizzare le capacità missilistiche iraniane: già in passato, con massicce incursioni aeree, ha distrutto impianti critici, ritardando di anni la produzione bellica del regime. Secondo questa ricostruzione, l’Iran, nel tentativo disperato di ricostituire le sue scorte, avrebbe nascosto i materiali in infrastrutture civili, trasformando i cittadini in scudi umani.

L’attacco — se confermato — avrebbe incenerito gran parte del deposito e colpito anche la catena logistica dei rifornimenti missilistici destinati agli Houthi nello Yemen, infliggendo un danno catastrofico alla rete militare iraniana nella regione.

Un’accusa morale pesante contro il regime iraniano

L’episodio di Bandar Rajaei non sarebbe soltanto un durissimo colpo militare, ma rappresenterebbe anche un’accusa morale contro un regime accusato di sacrificare la propria popolazione pur di mantenere le proprie ambizioni imperiali. Come già avvenuto nell’esplosione del porto di Beirut nel 2020, il prezzo più alto lo pagano i civili.

La tragedia di Bandar Abbas, secondo questa lettura, segna un passo ulteriore verso la resa dei conti finale con un regime ormai gravemente indebolito, sia sul piano militare sia su quello della legittimità internazionale.

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Esteri

Hamas offre ostaggi in cambio di 5 anni di tregua

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Hamas mette sul piatto dei negoziati una nuova proposta: la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani ancora nelle sue mani in cambio del ritiro dell’Idf e di un cessate il fuoco della durata di 5 anni. Ma le notizie che arrivano dal Cairo, dove è arrivata una delegazione del movimento integralista palestinese per discutere con i mediatori egiziani, non fermano raid e combattimenti, con un bilancio che nelle ultime 24 ore è costato la vita a quasi 50 palestinesi e alcuni soldati israeliani. Un funzionario di Hamas, che ha chiesto l’anonimato, ha detto all’Afp che il gruppo “è pronto a uno scambio di prigionieri in un’unica soluzione e a una tregua di cinque anni”.

La proposta arriva dopo il no all’offerta di Tel Aviv, 45 giorni di tregua e 10 ostaggi liberati, motivata dal fatto che Hamas punta alla fine della guerra, e al ritiro di Israele dalla Striscia, e non vuole “accordi parziali” con il governo di Benyamin Netanyahu. Altri responsabili di Hamas, sempre in forma anonima, hanno sottolineato a diversi media arabi anche la disponibilità a “lasciare il governo della Striscia all’Autorità nazionale palestinese, oppure a un comitato di tecnocrati indipendenti scelti dall’Egitto”.

E, pur rifiutando di abbandonare le armi, a “far uscire da Gaza combattenti in cambio della loro incolumità”. Tesi e proposte a cui si è aggiunta la pubblicazione di un video che mostrerebbe i miliziani delle brigate Qassam che scavano sotto le macerie di un tunnel bombardato dall’Idf, per trarre in salvo con successo un ostaggio israeliano. Da Tel Aviv per il momento non arrivano commenti, ma a quanto si apprende il capo del Mossad David Barnea sarebbe arrivato già giovedì in Qatar per incontrare il premier Mohammed bin Abdulrahman al-Thani e discutere nuovamente di una base di accordo per il rilascio degli ostaggi. Fonti militari citate dai media hanno però ammonito che l’esercito si prepara a “incrementare la pressione e stringere il cappio su Hamas”.

A Gaza intanto il bilancio dell’ultima giornata di raid è di almeno 49 morti, afferma il ministero della Salute mentre i soccorritori “scavano ancora sotto le macerie”.

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha detto che nei combattimenti di terra “il prezzo è alto”, dopo l’uccisione nelle ultime ore di un riservista e il ferimento di altri quattro soldati in un attacco con esplosivi e armi automatiche. Nel nord di Israele sono invece risuonate le sirene per il lancio di un “missile ipersonico” rivendicato dagli Houthi che aveva come obiettivo Haifa. E’ la prima volta che i ribelli yemeniti tentano di colpire così lontano, il missile è stato intercettato e distrutto.

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Zelensky: da Meloni una posizione chiara, la apprezzo

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“Oggi a Roma ho incontrato la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Abbiamo discusso dell’importanza delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e degli sforzi per ripristinare la pace e proteggere le vite umane”. Lo ha scritto su X Volodymyr Zelensky. “46 giorni fa l’Ucraina – scrive – ha accettato un cessate il fuoco completo e incondizionato e per 46 giorni la Russia ha continuato a uccidere il nostro popolo. Pertanto, è stata prestata particolare attenzione all’importanza di esercitare pressioni sulla Russia”. Ed ha aggiunto: “Apprezzo la posizione chiara e di principio di Giorgia Meloni”.

Il leader ucraino ha aggiunto di aver “informato” la premier italiana “degli incontri costruttivi tenuti dalla delegazione ucraina con i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania a Parigi e Londra. C’è una posizione comune: un cessate il fuoco incondizionato deve essere il primo passo verso il raggiungimento di una pace sostenibile in Ucraina”.

(la foto in evidenzaè di Imagoeconomica)

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