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Spettacoli

Sanremo apre con Rula e Diletta, e poi ci sarà l’atteso Fiorello show

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Ospite fisso Tiziano Ferro, battitore libero Fiorello, pronto a incursioni in tutte le serate del festival. “Non mi chiedete cosa fara’, perche’ non lo so”, e’ pronto a giurare con il sorriso Amadeus. Ad aprire il valzer delle regine del festival, martedi’ 4 febbraio, saranno Rula Jebreal, per stimolare la riflessione sui temi della violenza sulle donne, e Diletta Leotta. Ci sara’ Salmo, che si esibira’ anche sul palco esterno in piazza Colombo, e poi il cast del nuovo film di Gabriele Muccino, Gli anni piu’ belli, Pierfrancesco Favino, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria ed Emma, che sul palco dell’Ariston inizia i festeggiamenti per i 10 anni di carriera. Sul fronte gara, spazio a quattro brani delle Nuove Proposte – a inizio serata – e a dodici dei Big. Mercoledi’ 5 febbraio le signore del festival saranno le giornaliste del Tg1 Emma D’Aquino e Laura Chimenti, ma sul palco dovrebbe salire anche Sabrina Salerno. La gara andra’ avanti con le altre quattro esibizioni dei Giovani e dodici dei Campioni. Giovedi’ 6 febbraio ad accendere l’Ariston saranno i superospiti Monica Bellucci e Roberto Benigni (“Sta ragionando su un’idea forte, che rimarra’ nella storia del festival”, promette il direttore artistico). Sul palco Georgina Rodriguez, fidanzata di Cristiano Ronaldo, la conduttrice albanese Alketa Vejsiu, Massimo Ranieri che cantera’ in coppia con Tiziano Ferro e Mika, in Italia in quel periodo per la seconda tranche del suo tour. E’ la serata delle cover: i 24 Big reinterpreteranno altrettanti successi della storia di Sanremo insieme ad altri ospiti italiani o stranieri. Amadeus spera anche che si concretizzi “un grande ritorno all’Ariston, dopo tanti anni”. Venerdi’ 7 febbraio torneranno in scena i 24 Campioni e i quattro Giovani, tra i quali sara’ incoronato il vincitore di categoria. Ospiti la popstar Dua Lipa e Johnny Dorelli (“Appartiene alla storia dello spettacolo”). Regine della serata, Antonella Clerici, che torna sul palco che l’ha gia’ vista nelle vesti di conduttrice, e Francesca Sofia Novello, fidanzata di Valentino Rossi. Sabato 8 febbraio gran finale all’Ariston. Mara Venier fara’ un ingresso trionfale dalla scala per introdurre la sua Domenica in speciale che chiudera’ come da tradizione la settimana del festival, tornano all’Ariston anche Diletta Leotta, Sabrina Salerno e Francesca Sofia Novello. Oltre agli habitue’ Fiorello e Tiziano Ferro, un momento di spettacolo sara’ affidato al cast del nuovo film di Fausto Brizzi, La mia banda suona il pop, con Christian De Sica, Diego Abatantuono, Massimo Ghini, Donatella Finocchiaro e Paolo Rossi. C’e’ attesa anche per Al Bano e Romina, che dopo 25 anni canteranno un brano inedito scritto da Cristiano Malgioglio. E sono vicine alla chiusura le trattative per avere sul palco anche Ultimo e Zucchero. Salvo sorprese. Il DopoFestival, anzi L’Altrofestival, andra’ in onda su RaiPlay con la conduzione di Nicola Savino. Al suo fianco Myss Keta, i Gemelli di Guidonia, Valerio Lundini da Battute, Eddy Anselmi. Prima Festival, la striscia che precede le serate, sara’ affidato a Gigi e Ross e Ema Stokholma.

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Cinema

Cristina Comencini: il cinema delle donne è una nuova ricchezza. Io dalla parte delle donne sempre

Cristina Comencini racconta al Corriere della Sera il successo de “Il treno dei bambini”, la sua visione sul cinema delle donne, la politica e il suo nuovo amore.

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Cristina Comencini (le foto sono di Imagoeconomica), con il suo ultimo film “Il treno dei bambini” tratto dal romanzo di Viola Ardone e disponibile su Netflix, ha raggiunto quasi trenta milioni di visualizzazioni. «Mi sembra incredibile», racconta, «ma credo che il tema profondo del dopoguerra, del trauma che la guerra lascia sui sentimenti, abbia colpito il pubblico di tutto il mondo».

Il cinema tra piattaforme e sale

«Portare la gente in sala è bellissimo, ma difficile. Le piattaforme e il cinema possono coesistere. L’importante è, come diceva mio padre Luigi Comencini, mantenere sempre la massima verità e bellezza in quello che si crea», afferma Cristina, riflettendo sulla trasformazione del mondo cinematografico.

Il successo e la nuova generazione di registe

Comencini riconosce l’importanza del successo ma non lo vive come un punto di arrivo: «È un mestiere da montagne russe». È felice dell’affermazione di tante donne nel cinema italiano, come Paola Cortellesi, sottolineando: «Il cinema si è finalmente aperto alle storie delle donne, arricchendosi di nuove prospettive».

Il rapporto con la famiglia e il film di Francesca Comencini

Cristina racconta il forte legame con le sorelle e commenta il film di Francesca Comencini su loro padre Luigi: «Una scelta giusta. Ognuno vive un padre a modo suo». Nessuna gelosia, ma un affetto profondo che ha sempre unito la famiglia.

CRISTINA COMENCINI REGISTA

Politica, femminismo e il ruolo di Giorgia Meloni

Comencini ribadisce la sua radice di sinistra e il suo impegno per il femminismo: «Il sostegno reciproco tra donne non deve mai venir meno». Sul premier Giorgia Meloni, pur nella distanza politica, riconosce: «Per la sua parte politica sta facendo bene».

I cambiamenti nell’estetica e il coraggio delle attrici

Parlando di Giovanna Mezzogiorno, Cristina denuncia il problema della discriminazione estetica nel cinema: «Finalmente si inizia a dare meno peso all’apparenza e più al talento».

La maternità precoce e l’amore ritrovato

Diventata madre a 18 anni, Cristina confida di non aver rimpianti: «Mi ha dato la ricchezza di tutto ciò che ho scritto». Oggi vive una nuova fase felice della sua vita con il documentarista francese François Caillat, tra Roma e Parigi.

Il futuro: un nuovo romanzo in arrivo

Cristina annuncia anche il suo prossimo romanzo, “L’epoca felice”, che uscirà a ottobre per Feltrinelli: «Parlerà dell’adolescenza e della capacità della vita di sorprenderci anche quando meno ce lo aspettiamo».

 

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Spettacoli

Gwyneth Paltrow è stanca della dieta, ‘ora mangio pane e pasta’

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Gwyneth Paltrow ha affermato di essere tornata a mangiare cibi che in precedenza aveva eliminato dalla sua rigidissima dieta, tra cui pane, pasta e formaggio. Lo riporta la Bbc. L’attrice premio Oscar, diventata negli anni una guru del salutismo ha seguito e promosso diversi regimi alimentari negli anni. “Ho seguito per un certo periodo una dieta macrobiotica ferrea e così sono diventata ossessionata da un’alimentazione molto, molto sana”, ha detto nell’ultima puntata del suo podcast spiegando di essersi dedicata al “benessere e al cibo” a causa del cancro alla gola che ha ucciso il padre. Poi lei e il secondo marito, Brad Falchuk, hanno iniziato a seguire la dieta paleo, basata sul principio che ci si debba nutrire “come i nostri antenati”. Di recente però, Paltrow ha ricominciato a mangiare “pane a lievitazione naturale e un po’ di formaggio e un po’ di pasta”.

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Musica

Rocco Hunt, il ragazzo di giù diventa grande: “Ho 30 anni e ancora la rabbia del Sud”

Esce l’album Ragazzo di giù: tra neomelodico, rap e introspezione, la maturità artistica di un figlio del Sud.

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A 30 anni, Rocco Hunt ha già alle spalle 15 anni di carriera, una vittoria a Sanremo, hit estive, strofe militanti e un’identità artistica sempre più nitida. Ma oggi, con il nuovo album Ragazzo di giù, in uscita venerdì, Rocco — per molti ancora affettuosamente “Rocchino” — completa un percorso che lo conferma maturo, consapevole e profondamente legato alle sue radici.

“Sono fortunato, canto chi non lo è stato”

Il brano che dà il titolo al disco è un manifesto identitario.
“Io sono il ragazzo di giù fortunato”, spiega Rocco, “quelli che canto sono stati meno fortunati, magari non hanno dovuto lasciare casa, ma hanno pagato altri prezzi”. La nostalgia per la sua terra non è solo geografica, è memoria viva di un mondo che spesso si perde tra le distanze culturali.

Tra disagio e riscatto: “A Nord si perdono i valori”

“Oggi Napoli fa figo, ma vivere al Nord è diverso”, dice. Il successo, per lui, ha un prezzo. “Contano i numeri, non i valori”, afferma, parlando anche del figlio Giovanni, 8 anni, cresciuto tra Milano e Napoli: “Ha un accento diverso, ma deve sapere da dove viene, imparare l’inglese e la cazzimma partenopea”.

Il dialetto come identità: “È mamma, papà e biberòn”

Per Rocco il dialetto non è solo stile, ma lingua del cuore:
“È la strada dove sei cresciuto, la voce dei tuoi nonni, il suono dell’anima”. E anche se ha girato l’Italia e il mondo, resta anima di Scampia, del Sud e dei suoi contrasti.

Il rap, il neomelò, e il coraggio delle parole

Ragazzo di giù è un album eterogeneo, che passa da Gigi D’Alessio a Massimo Pericolo, da Irama a Baby Gang, mischiando il rap con la melodia napoletana e l’attualità più bruciante. In Demone santo, per esempio, denuncia con rabbia il crollo del ballatoio della Vela di Scampia:
“Quelle creature sono vittime dello Stato. A che serve il tricolore sulle bare bianche, se Cristo in quelle case non ci entra?”

Sanremo, De Filippo e il mare della costiera

Nel disco anche introspezione e memoria, con brani come ‘A notte, ispirato a Eduardo De Filippo, e Domani chissà, dove Rocco rievoca lo scugnizzo che si tuffava a bomba nel mare della costiera. E non manca un pensiero al futuro:
“Vorrei un secondo figlio”, dice, ma con il timore delle malattie, dei sacrifici, della fragilità.

Il tour: dal Molise a Milano, passando per la Reggia

Il tour estivo partirà il 20 giugno da Campobasso, con gran finale l’11 settembre alla Reggia di Caserta e il 6 ottobre all’Unipol Forum di Milano.
“Senza le mie radici non sarei quello che sono”, conclude Rocco.
E quando gli chiedono se oggi è ancora “‘nu juorno buono”, risponde senza esitazioni:
“Sì. Ma è sempre più difficile non vedere le nuvole all’orizzonte”.

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