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Cronache

Sanità e corruzione in Lombardia, l’ex governatore Formigoni condannato a 7 anni e mezzo di carcere

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La Corte d’Appello di Milano ha confermato la condanna per corruzione portando la pena edittale per il reato al massimo, da 6 anni (primo grado) a 7 anni e 6 mesi, per  Roberto Formigoni. L’ex Governatore lombardo era imputato di corruzione nel processo sul caso San Raffaele-Maugeri per aver ottenuto, secondo l’accusa, una serie di utilità, per favorire i due enti con delibere di giunta per milioni di rimborsi pubblici.  I giudici della corte d’Appello di Milano condannato l’ex governatore lombardo al massimo della pena prevista per il reato di corruzione, senza concedergli le attenuanti generiche. C’è anche l’ulteriore pena accessoria ovvero la condanna dei giudici della Quarta Corte d’Appello all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Insieme a Formigoni sono stati condannati  l’ex direttore amministrativo della Maugeri, Costantino Passerino, a 7 anni e sette mesi (7 anni in primo grado) e  l’imprenditore Carlo Farina (confermata la pena a 3 anni e quattro mesi). È stata accolta la richiesta del procuratore generale Vincenzo Calia e del procuratore aggiunto Laura Pedio che avevano deciso di non impugnare l’assoluzione in primo grado dal reato di associazione a delinquere, ma di puntare su una pena più severa per l’ex Governatore. Gli imputati Pierangelo Daccò e Antonio Simone, ritenuti i creatori dei fondi occulti, hanno patteggiato nel corso del processo d’appello. Confermata la tesi accusatoria in base alla quale dalla Maugeri sarebbero usciti, tra il 1997 e il 2001, 61 milioni di euro finiti sui conti dell’uomo d’affari Daccò e dell’ex assessore regionale Simone, che poi avrebbero garantito a Formigoni oltre 6,6 milioni di utilità, tra cui viaggi esotici, gite su yacht e cene in ristoranti. In cambio, lui avrebbe favorito il polo sanitario pavese e il San Raffaele con delibere di giunta e rimborsi per circa 300 milioni di euro.  Il legale di Formigon, Mario Brusa: “Sono rimasto senza parole”. Ora si andrò in Cassazione. Intanto la procura a sequestrato beni e conti correnti a Formigoni per 5 milioni di euro.

L’ex Governatore della Lombardia. Roberto Formigoni condannato in Appello ora rischia il carcere

 

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Cronache

Muore la terza vittima ferita nella sparatoria a Monreale

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Salgono a tre le vittime della sparatoria della scorsa notte a Monreale (Palermo). E’ morto in ospedale uno dei tre feriti: si tratta di Andrea Miceli, 26 anni, era ricoverato al Civico di Palermo. Gli altri due deceduti sono Salvatore Turdo, 23 anni, e Massimo Pirozzo, 26 anni.

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Cronache

Giovane incensurato ferito ad Ercolano

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Questa notte i carabinieri della locale tenenza di Ercolano sono intervenuti in corso Resina per un 26enne ferito. Il giovane, incensurato, sarebbe stato colpito da alcuni proiettili all’addome e a una gamba. E’ stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Maresca di Torre del Greco, non in pericolo di vita. Indagini in corso per ricostruire dinamica e matrice dell’evento. Rilievi a cura del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata.

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Sparatoria in piazza a Monreale, una carneficina: due morti e tre feriti, tutti giovanissimi

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E’ di due morti e tre feriti il bilancio di una sparatoria avvenuta in nottata nella centrale piazza Duomo a Monreale (Palermo). Le vittime hanno 25 anni e 23 anni; i feriti 26 anni, 33 anni e 16 anni. La sparatoria è avvenuta in una piazza affollata, davanti ad almeno un centinaio di testimoni. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe nato in seguito a una rissa per futili motivi davanti ad una pizzeria. Poi i due gruppi di giovani si sono affrontati in piazza. Uno dei protagonisti dell’aggressione, armato di pistola, ha iniziato a sparare. I feriti sono in gravissime condizioni. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Le vittime della sparatoria sono Salvatore Turdo di 23 anni e Massimo Pirozzo di 26. Sono morti subito dopo essere stati trasportati negli ospedali Ingrassia e Civico del capoluogo. Anche uno dei feriti sarebbe in gravissime condizioni. Davanti agli ospedali si sono presentati numerosi familiari e amici delle vittime, con grida e scene di disperazione.

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