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Roberto De Simone ricoverato: il mondo della cultura in apprensione per il maestro

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Preoccupazione tra amici, familiari e fan di Roberto De Simone, il celebre musicologo e compositore napoletano, ricoverato in ospedale a causa di disturbi respiratori legati a un’influenza. Il maestro, 91 anni, è stato trasportato in pronto soccorso lunedì sera, e ieri è stato trasferito in corsia per monitorare le sue condizioni. Pur non essendo gravi, l’età e gli acciacchi rendono la situazione delicata, spingendo il mondo della cultura a stringersi intorno alla figura di uno dei suoi massimi esponenti.

Un’eredità culturale immensa

De Simone è una delle figure centrali della cultura italiana, noto per il suo straordinario contributo all’etnomusicologia, al teatro e alla musica. Creatore della “Nuova Compagnia di Canto Popolare” e autore di opere iconiche come “La Gatta Cenerentola”, ha saputo fondere tradizioni popolari e alta cultura, mantenendo sempre uno sguardo attento al presente. Come lui stesso ha spesso dichiarato, «il teatro non è mai del tempo passato, ma è storia del presente».

L’ultima sua opera, risalente alla primavera scorsa, è stata “Dell’Arco Giovanna D’Arco”, una partitura in versi e prosa dedicata alla Pulzella d’Orléans. Questo lavoro riflette l’instancabile ricerca artistica di De Simone, che ha continuato a creare e studiare anche in condizioni di salute precarie.

Una vita dedicata alla musica

La musica è stata il cuore pulsante di tutta la sua opera. Fin da bambino, De Simone si avvicinò al pianoforte grazie a una zia, per poi iscriversi a soli 13 anni al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, istituzione che avrebbe segnato profondamente la sua carriera. Direttore del conservatorio dal 1995 al 1999, nominato “per chiara fama”, e direttore artistico del Teatro San Carlo, De Simone ha contribuito alla riscoperta e alla diffusione dei capolavori del Settecento napoletano, portandoli sui palcoscenici di tutto il mondo.

La sua passione per il recupero del patrimonio musicale e culturale lo ha reso una figura di riferimento, capace di combinare rigore accademico e creatività artistica. Tra i suoi progetti più ambiziosi, “Pergolesi in Olimpiade”, in cui ha integrato brani del compositore jesino con sue composizioni, adattandole alle esigenze vocali contemporanee.

Preoccupazione e affetto

Non è la prima volta che le condizioni di salute del maestro suscitano apprensione. Già una decina di anni fa, De Simone fu ricoverato per un ictus, superato brillantemente grazie alle cure ricevute presso il reparto di neurochirurgia del Cardarelli di Napoli. Oggi, come allora, il mondo dello spettacolo e della cultura segue con apprensione gli aggiornamenti sullo stato del maestro.

La sua figura resta un punto di riferimento imprescindibile per la cultura napoletana e italiana, e la speranza è che possa presto superare anche questa difficoltà.

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Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

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Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

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Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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