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Rifiuti, sotto sequestro ad Airola la società Ecologia Falzarano per reati fiscali e uno stabilimento conciario riconducibile all’ex senatore Cosimo Izzo per inquinamento ambientale.

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I carabinieri del Noe il Nucleo Operativo Ecologico di Napoli e la Guardia di Finanza di Benevento hanno sequestrato un’impresa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti ad Airola, nel Beneventano. Si tratta di un sequestro preventivo con affidamento di amministrazione giudiziaria di un noto complesso aziendale, e cioè Ecologia Falzarano srl, per quel che riguarda il settore rifiuti, per equivalente,  fino  9 milioni di euro nei confronti della società, dei  suoi amministratori di diritto e di fatto e dei loro beni personali.  Nell’ambito della stessa inchiesta è stata notificata una misura cautelare interdittiva del divieto di esercitare attività imprenditoriali, industriali e uffici direttivi di società e imprese nei confronti dell’amministratore di fatto di un noto stabilimento conciario sempre in territorio di Airola. Anche in questo complesso i magistrati hanno provveduto a un decreto di sequestro preventivo degli impianti dello stabilimento.

L’azienda conciaria sarebbe riconducibile all’ex senatore Cosimo Izzo. Tutto questo perchè le indagini avrebbero accertato che il noto complesso aziendale del settore rifiuti che opera in Campania, Calabria, Puglia e Basilicata, con appalti per decine di milioni, era amministrata di fatto da due coniugi, apparentemente estranei all’azienda, e lo avrebbero fatto grazie al legale rappresentante della società che faceva da prestanome, ufficialmente nullatenente e quindi non aggredibile patrimonialmente. Con questo sistema gli amministratori avrebbero commesso una serie di reati fiscali come l’omesso versamento dell’Iva e delle ritenute IRPEF e lo avrebbero fatto per diversi anni. Ovviamente non pagando le tasse potevano permettersi di praticare prezzi molto più vantaggiosi a scapito di chi invece aveva davvero i conti in regola, alterando in questo modo le regole del mercato e della concorrenza. Durante le fasi esecutive del sequestro sono stati sottoposti a cautela reale beni mobili ed immobili, conti correnti per oltre 5 milioni di euro. Il patrimonio personale degli indagati è stato ricostruito grazie all’ausilio dei magistrati del college italiano di EuroJust che hanno consentito di rintracciare anche i beni all’estero nella disponibilità dei soggetti, accertamenti che vanno avanti per poter trovare altri beni fino alla concorrenza di 9 milioni di euro.

Nel corso delle indagini i carabinieri del Noe avrebbero accertato anche che l’amministratore di fatto di un noto stabilimento conciario nella stessa zona, l’area del comune di Airola, al quale è stata notificata una misura interdittiva di divieto dell’attività imprenditoriale, cagionava inquinamento ambientale, in particolare causando una compromissione significativa delle acque e dell’aria della zona della Valle Isclero: un riscontro alle tante denunce fatte dagli abitanti di quell’area. Le accuse nei confronti dell’amministratore vanno dall’inquinamento ambientale allo stoccaggio di rifiuti pericolosi, allo scarico di reflui industriali oltre i limiti consentiti

 

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La rivoluzione di Eugenia Carfora, la preside che ha trasformato Caivano

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Nessun ragazzo è perduto. Il cambiamento è sempre possibile. Vietato arrendersi. Sono le tre regole non scritte che guidano da anni il lavoro instancabile di Eugenia Carfora (foto Imagoeconomica in evidenza), dirigente dell’Istituto superiore “Francesco Morano” di Caivano, nel cuore del Parco Verde, una delle realtà più difficili della provincia di Napoli. Da quando è arrivata, nel 2007, ha fatto della scuola un presidio di legalità, bellezza e speranza.

La sfida iniziata dai banchi

All’arrivo della preside, il “Morano” era una scuola dimenticata, con uscite di sicurezza ostruite, aule fatiscenti e strutture abbandonate. Eugenia Carfora ha ripulito muri e coscienze, ha coinvolto genitori, professori e studenti in una grande operazione di rigenerazione. Oggi l’istituto è un modello: ha una palestra funzionale, un orto per l’indirizzo agrario, laboratori moderni per informatica e meccatronica, una cucina per l’alberghiero. E soprattutto ha ritrovato la dignità.

Una serie tv per raccontare la sua storia

La sua vicenda sarà al centro di una serie tv Rai1 intitolata “La preside”, diretta da Luca Miniero e interpretata da Luisa Ranieri, che ha conosciuto personalmente la dirigente. «Non pensavo di dovermi esporre così per salvare un ragazzo o dire che la scuola è bella», ha commentato Carfora, commossa ma determinata. La fiction punta a raccontare la forza della scuola pubblica e il valore della cultura in territori difficili.

Una vocazione totale

Instancabile, sempre presente, la preside Carfora vive la scuola come una missione assoluta. «Sono malata di scuola», ammette. Anche a scapito della famiglia: «Ho un marito meraviglioso che è una mia vittima. Non sono stata una buona madre, ma i miei figli oggi sono come me». Non si è mai fermata davanti alle difficoltà: ha affrontato i pregiudizi, è andata a cercare i ragazzi casa per casa, ha sognato l’impossibile.

“Mi voglio spegnere tra i miei ragazzi”

«Mi offende sentir dire “poveri ragazzi” — spiega — perché in quell’espressione c’è già la resa. Io credo che ognuno di loro possa farcela». E quando pensa alla fine, confessa: «Non vorrei morire nel mio letto, ma fra i ragazzi, qui a scuola».

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Traghettopoli, tra i beneficiari dei biglietti omaggio Tirrenia anche Beppe Grillo e il figlio

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Il comico non è indagato, ma il suo nome compare nelle carte dell’inchiesta genovese. Tra i beneficiari dei biglietti gratuiti concessi dalla compagnia di navigazione Tirrenia, emergono anche Beppe Grillo, suo figlio Ciro e i coetanei coinvolti con lui nella vicenda giudiziaria per il presunto stupro di una studentessa italo-norvegese nella villa sarda del fondatore del Movimento 5 Stelle. Il loro nome compare nelle carte di “Traghettopoli”, la maxi inchiesta della Procura di Genova coordinata dal pm Walter Cotugno, che indaga su un presunto sistema di favori e biglietti omaggio nel mondo dei trasporti marittimi.

Nessun indagato, ma l’ombra del privilegio

Grillo e gli altri non sono indagati, ma la loro presenza nella lista dei beneficiari rappresenta un elemento significativo dal punto di vista politico e simbolico. A far rumore è il coinvolgimento di chi, come Grillo, si è sempre presentato come il paladino della legalità e della lotta ai privilegi della casta. Il momento è delicato per l’ex comico, già ai margini del suo stesso movimento dopo la rivoluzione voluta da Giuseppe Conte, che ha preso le redini del partito.

34mila biglietti omaggio in sei anni

Secondo gli investigatori, in sei anni le compagnie del gruppo Onorato avrebbero distribuito quasi 34mila biglietti gratuiti. Un dato che, secondo la Procura, dimostrerebbe l’esistenza di un “meccanismo corruttivo impressionante”, con coinvolgimenti in diversi settori delle forze dell’ordine, delle capitanerie di porto, di almeno due magistrati e funzionari pubblici. I beneficiari ricevevano i biglietti in cambio di presunti trattamenti di favore.

Achille Onorato si avvale della facoltà di non rispondere

Nell’inchiesta è indagato anche Achille Onorato, figlio dell’armatore Vincenzo Onorato. Il giovane imprenditore si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio, senza che sia stata richiesta alcuna misura cautelare nei suoi confronti. Il suo nome compare accanto a quelli di dirigenti e referenti del gruppo Onorato che avrebbero avuto ruoli centrali nella gestione del sistema dei biglietti.

Il precedente: il caso archiviato a Milano

Nei mesi scorsi il tribunale di Milano ha archiviato un’altra indagine che vedeva coinvolti Beppe Grillo e Vincenzo Onorato per presunto traffico di influenze illecite. L’accusa sosteneva che Grillo, tra il 2018 e il 2019, avesse girato a tre parlamentari del Movimento richieste di aiuto da parte di Onorato, in cambio di contratti pubblicitari per promuovere la compagnia Moby sul suo blog. La Procura ha infine stabilito che non c’erano elementi sufficienti per procedere.

 

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Trovata morta la 23enne scomparsa a Bologna

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E’ stata trovata morta in serata la ragazza di 23 anni di cui era stata denunciata ieri la scomparsa a Bologna. La polizia aveva avviato indagini e ricerche. Non si esclude che si tratti di un gesto volontario, ma saranno fatti accertamenti.

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