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Politica

Renzi: Berlusconi mi ha cercato per il Quirinale, ho risposto ‘no grazie Silvio’

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Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, è stato ospite di “Non stop news” in radiovisione su RTL 102.5 con Enrico Galetti, Giusi Legrenzi, Massimo Lonigro e Luigi Santarelli. Sembra essere tornati ai tempi di Palazzo Chigi, quando lei fece un Tweet: “Arrivo, arrivo”. Ieri, il leader di Forza Italia Berlusconi è stato ospite a RTL 102.5 ed ha parlato anche di Renzi. “Intanto, sono uno di quelli che non ha mai parlato male di Berlusconi, pur essendo l’unico che non l’ha mai votato e non ha mai goduto del suo voto. Ha votato la fiducia al Governo Letta. Tuttavia, c’è un rapporto di rispetto. Fa paura che facciamo una battaglia di coerenza. Berlusconi mi ha cercato durante il Quirinale, lui Presidente della Repubblica non sarebbe stato il caso. Per le elezioni? Caro Silvio, no grazie. Non partecipiamo al centrodestra perché c’è chi ha sempre votato contro Mario Draghi. Siamo stati e saremo dalla pare di Draghi. Ho ascoltato ieri Berlusconi, l’ho ascoltato con piacere. Lo ringrazio per avermi detto che sono intelligente”. Lo incontrerà? “Incontro sempre Berlusconi con piacere, ho grande rispetto per lui. Anzi, lo dico: bisognare avere il coraggio di non attaccare gli avversari. Il M5Stelle l’ha fatto troppo spesso in questi anni”. Ha parlato di una scelta coraggio. “Noi ci conosciamo da qualche anno, il nostro coraggio pagherà. Se guardo gli schemi della politica: tutti si stanno mettendo d’accordo, cancellando le proprie idee per la certezza del seggio. Non sono Di Maio che si fa eleggere con il simbolo del Pd. Io sono uno che preferisce andare da solo in questa Babele di coalizioni. Il coraggio pagherà. Leggo i giornali che dicono che ho il 90% di italiani contro, allora parlo a quel 10% di loro. Letta ha proposto di aumentare le tasse, sembra che voglia far vincere la Meloni. Che dovrebbe mandare un mazzo di fiori a Letta”.

Interviene anche Paolo Del Debbio nel corso di “Non stop news”, che chiede: “Su che temi punta Matteo Renzi?” “Intanto, sulla questione di correre da solo. Dieci anni fa con un camper girai l’Italia. Iniziò la più bella esperienza della mia vita. Vorrei quella scelta di libertà, è il metodo di questa campagna elettorale. Le proposte? C’è l’inflazione da combattere, prima di tutto. L’inflazione è il primo problema di questi tempi: l’aumento del costo della vita non è del 7-8 per cento come viene raccontato, ma è molto più alta. Il ceto medio deve ricevere più quattrini, che ci sono. Bisogna partire da un’idea: non si deve spendere sui sussidi come sta accadendo in questi anni. Il reddito di cittadinanza è diventata una truffa ai danni dello Stato. Dico agli italiani votateci, i seggi sono fondamentali se hai un’idea politica, ma se sei pronto a rimangiarti tutto per rimanere in Parlamento sei un Quaquaraquà. Sono per prendere i seggi: basta il 3 per cento. Ossia un milione di italiani. Me li cerco da solo, non vado dalle coalizioni. Ieri Berlusconi da questa radio ha fatto un ragionamento su di noi. Ci sono due modelli diversi di far politica: c’è chi pensa che le idee contino meno degli scranni parlamentari e chi invece vuole prima le idee e poi lo scranno. Se il centrosinistra avesse detto “Siamo per l’agenda Draghi” avrei detto sì. Ma ora si tengano le loro patrimoniali.

Un aggettivo per Calenda? “Non le dico un aggettivo, ma un Tweet. Calenda ha scelto di fare una cosa che butta via una grande opportunità: il polo riformista con il 10%. Non lo attaccherò mai sul piano personale, chi lo fa significa che non è sicuro delle proprie idee. E io sono sicuro delle mie idee”.

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Politica

Elezioni comunali Napoli: sfida di Paolo Russo a Marigliano e ritorno degli ex sindaci

Paolo Russo in corsa a Marigliano, ex sindaci in campo e centrodestra solido: ecco come cambiano le elezioni comunali nella provincia di Napoli tra sorprese e conferme.

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Tornano tanti ex sindaci nella città metropolitana di Napoli, mentre il campo largo annaspa e crolla l’asse Pd-Cinque Stelle. Il Movimento fondato da Conte praticamente scompare, mentre il centrodestra, pur con qualche difficoltà, regge. Proliferano le liste civiche e resta alta l’attenzione sulle liste pulite e sull’eventuale presenza di “impresentabili”.

Marigliano: la sfida di Paolo Russo

A Marigliano la novità è Paolo Russo (nella foto Imagoeconomica in evidenza assieme a Mara Carfagna), ex deputato di lungo corso, che scende in campo nella sua città d’origine. La sua coalizione “Cuore civico” raccoglie pezzi di centrodestra, società civile ed esponenti progressisti. Il Pd ha invece scelto un altro candidato: Gaetano Bocchino, sostenuto anche da Azione, Verdi e Sinistra. Terzo candidato è Ciro Panariello, appoggiato da una lista civica.

Giugliano: centrodestra contro un centrosinistra diviso

A Giugliano, la città più popolosa della provincia, si sfidano Giovanni Pianese con il centrodestra, Diego D’Alterio con il centrosinistra senza il Movimento 5 Stelle, e Salvatore Pezzella, ex esponente grillino, ora sostenuto da una civica. Resta la spada di Damocle della commissione d’accesso prefettizia che potrebbe portare allo scioglimento per infiltrazioni.

Nola: il Pd rinuncia e resta fuori dalla corsa

A Nola il Pd si sfila a sorpresa e lascia il campo a quattro candidati: Maurizio Barbato (Fratelli d’Italia), Andrea Ruggiero (Per e civiche), Agostino Ruggiero (sostenuto dai socialisti) e Antonio Ciniglio (civiche territoriali). Il ritiro del candidato Pd Giuseppe Tudisco ha lasciato spazio a una corsa senza bandiere ufficiali del centrosinistra.

Volla: sei candidati e la conferma dell’instabilità politica

A Volla si conferma il record di instabilità politica: sei i candidati a sindaco. Tra loro due ex primi cittadini: Giuliano Di Costanzo (sostenuto dal Pd) e Pasquale Di Marzo (civiche). In corsa anche Lino Di Donato (centrodestra), Roberto Barbato (civica), Gennaro Burriello (Potere al Popolo) e Gianluca Pipolo (civiche).

Casavatore: sfida tra ex sindaci

A Casavatore la sfida è tra Vito Marino (appoggiato da cinque civiche), Fabrizio Celaj (Pd e civiche) e Mauro Muto (Fratelli d’Italia). Marino e Muto hanno entrambi già guidato il Comune in passato.

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Zelensky: da Meloni una posizione chiara, la apprezzo

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“Oggi a Roma ho incontrato la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Abbiamo discusso dell’importanza delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e degli sforzi per ripristinare la pace e proteggere le vite umane”. Lo ha scritto su X Volodymyr Zelensky. “46 giorni fa l’Ucraina – scrive – ha accettato un cessate il fuoco completo e incondizionato e per 46 giorni la Russia ha continuato a uccidere il nostro popolo. Pertanto, è stata prestata particolare attenzione all’importanza di esercitare pressioni sulla Russia”. Ed ha aggiunto: “Apprezzo la posizione chiara e di principio di Giorgia Meloni”.

Il leader ucraino ha aggiunto di aver “informato” la premier italiana “degli incontri costruttivi tenuti dalla delegazione ucraina con i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania a Parigi e Londra. C’è una posizione comune: un cessate il fuoco incondizionato deve essere il primo passo verso il raggiungimento di una pace sostenibile in Ucraina”.

(la foto in evidenzaè di Imagoeconomica)

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Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

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Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

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