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Renzi, terzo mandato De Luca? Aspettiamo decisione Consulta

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“Vedremo cosa accadrà il 9 aprile quando la Corte Costituzionale deciderà sulla possibilita’ del terzo mandato”. Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi in riferimento alle prossime elezioni regionali in Campania, prima della presentazione del suo libro ‘l’Influencer’ a Pompei (Napoli). “Oggi la novità importante, secondo me, è una sorta di apertura che il ministro Piantedosi, ha dato al Veneto per votare nel 2026” ha spiegato ai cronisti.

“Quindi, vediamo se si vota nell’ ottobre 2025 o in primavera 2026. In ogni caso, è evidente che noi in questo momento stiamo nella maggioranza che sostiene De Luca – ha aggiunto – Abbiamo i nostri consiglieri Tommaso Pellegrino, Enzo Alaia, Francesco Iovino, Enzo Santangelo, il nostro assessore Nicola Caputo, la squadra guidata da Armando Cesaro”. “Stiamo lavorando molto bene con Enzo De Luca così come stiamo lavorando molto bene con Gaetano Manfredi nel Comune di Napoli. Attendiamo di sapere cosa accadra’ il 9 aprile. E vedremo le prossime mosse”, ha concluso.

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Il M5s supera il limite dei due mandati, ex come Taverna e Bonafede in pista

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Piano piano, il M5s sta mandando definitivamente in soffitta il limite dei due mandati. Il colpo più duro lo ha dato la Costituente di novembre, con il via libera degli iscritti. Ma è in queste settimane che il processo arriverà a conclusione, con la definizione dei criteri. La regola principe prevede che i mandati non possano mai essere più di tre. Che è il modo con cui il presidente del M5s Giuseppe Conte tenta di arginare il “liberi tutti” nei gruppi e di scongiurare “il carrierismo”. Per raggiungere la soglia massima sono previste più strade.

Una prevede che gli esponenti Cinque stelle con due legislature di fila alle spalle in Parlamento possano tornare di nuovo in campo solo dopo averne saltata una: è il cosiddetto stop and go. Potrebbero quindi essere già ricandidabili molti big “a riposo”, come l’ex vicepresidente del Senato Paola Taverna e l’ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Un altro criterio prevede la possibilità di tre mandati di fila, ma previo deroga proposta dal presidente del Movimento, che ora è Giuseppe Conte, poi sottoposta al parere del consiglio nazionale e infine la voto della base.

I senatori e i deputati con due mandati all’attivo potrebbero anche partecipare alla corse per la presidenza di una Regione e a sindaco di una città. Una norma che riguarda anche l’eventuale candidatura dell’ex presidente della Camera Roberto Fico alla guida della Campania. Terzo mandato possibile anche con un salto di livello istituzionale: per esempio, due mandati in Parlamento e il terzo (e ultimo) in consiglio regionale (o viceversa). Mandati liberi nei comuni sotto i 15 mila abitanti, dove “non c’è un tema carrierismo e remunerazione, ma c’è solo spirito di servizio per i cittadini”. Critico l’ex ministro Danilo Toninelli, esponente Cinque stelle in rotta con l’attuale dirigenza del Movimento.

“Il M5s aveva due cose che lo differenziavano, i due mandati e gli iscritti che decidevano – ha detto – Oggi i due mandati non ci sono più e decide il capo. Quindi non è più M5s ma è il Movimento di Conte. Spero che Grillo finalmente si riprenda il simbolo”. Con la Costituente, anche Beppe Grillo è stato di fatto allontanato dal M5s: il suo ruolo, quello di garante, è stato cancellato. La limatura delle regole è ancora in mano al Consiglio nazionale del M5S, guidato da Conte. Ci sarà poi il vaglio del comitato di Garanzia (composto da Fico, dall’ex sindaco di Roma Virginia Raggi e dall’ex senatrice Laura Bottici) e un nuovo voto degli iscritti.

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Milan ko, la Roma può sperare ancora nella Champions

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La serata quasi perfetta per la Roma. I giallorossi battono il Milan con le reti di Mancini, Paredes e Cristante, rendendo inutile il pareggio momentaneo di Joao Felix, scavalcano la Lazio e rimangono in corsa per la Champions. L’unico neo arriva da Torino dove la Juventus batte l’Udinese e mantiene il quarto posto relegando la Roma in Europa League, a una giornata dal termine, ma permettendo comunque ai giallorossi di blindare l’Europa.

Ranieri decide di portare tutti in panchina, anche gli indisponibili Pellegrini, Dybala e Dovbyk affidandosi, in campo, al tandem offensivo Soulè-Shomurodv mentre Conceicao tiene fuori Leao dai titolari scegliendo Joao Felix e Gimenez in avanti. Prima del match ovazione per Claudio Ranieri, applaudito dal pubblico per la ultima panchina all’Olimpico e coreografia della Sud dedicata al tecnico con dedica “un grande condottiero…un romanista vero”.

Lui commosso applaude e ringrazia, poi testa al campo. E il campo regala subito gioie con il colpo di testa di Mancini, su calcio d’angolo, che porta avanti la Roma. Il Milan riesce a produrre solo un destro di Jimenez che si perde di poco a lato, ma niente più con la Roma che riesce a controllare il match senza grossi patemi. A rendere ancora più complicate le cose ci pensa Gimenez che, a centro area, rifila una gomitata a Mancini.

L’arbitro Piccinini, richiamato dal Var, va a rivedere l’azione e dopo pochi secondi al monitor estrae il rosso lasciando la squadra di Conceicao in 10 uomini e con una rete da rimontare. Il più, per i giallorossi, sembra fatto ma la sorpresa è dietro l’angolo con Joao Felix che, sull’incursione di Jimenez, è bravo a sfruttare un rimpallo favorevole con Svilar depositando nella porta praticamente vuota per il pari del Milan che riapre il match e manda le squadre all’intervallo sul punteggio di 1-1. Alla ripresa del gioco è un’altra Roma: i giallorossi vanno alla ricerca del pari, anche a costo di concedere qualcosa, e sfiorano la rete con il destro a giro di Saelemaekers.

A valere la rete del nuovo sorpasso, però, è la punizione calciata da Paredes con la traiettoria dell’argentino che passa sopra la barriera insaccandosi alla destra di Maignan. Conceicao prova a rimetterla in piedi con i cambi inserendo Leao, Jovic e Fofana. Ed è proprio il portoghese ad avere sul sinistro il pallone che poteva valere il pareggio ma l’uscita di Svilar gli sbarra la strada respingendo la conclusione. A far scorrere i titoli di coda sul match, però, ci pensa Cristante con un destro dal limite – dopo la doppia parata di Maignan – che regala ai giallorossi 3 punti dal sapore d’Europa e di impresa e al Milan, che subisce anche l’espulsione di Conceicao a tempo quasi scaduto, l’ennesima delusione di una stagione da dimenticare il prima possibile.

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Due lievi scosse di terremoto tra Vesuvio e Campi Flegrei, nessun danno

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Nella giornata di oggi, domenica 18 maggio 2025, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha registrato due scosse sismiche di magnitudo superiore a 2 nelle aree del Vesuvio e dei Campi Flegrei, entrambe a una profondità di 2 chilometri, quindi considerate superficiali.

Primo evento ai Campi Flegrei

Il primo sisma è avvenuto alle 09:13 ora italiana, nella zona dei Campi Flegrei, con una magnitudo Md 2.0. L’epicentro è stato localizzato in prossimità delle coordinate 40.8270 di latitudine e 14.1453 di longitudine. La scossa, sebbene avvertita in alcune zone dell’area flegrea, non ha provocato alcun danno a persone o strutture.

Seconda scossa nell’area vesuviana

Il secondo evento sismico si è verificato alle 18:02 ora italiana ed è stato registrato nella zona del Vesuvio, con magnitudo Md 2.2. Le coordinate dell’epicentro sono 40.8197 di latitudine e 14.4405 di longitudine, a una profondità analoga di 2 chilometri. Anche in questo caso non si segnalano danni.

Monitoraggio costante da parte dell’INGV

Entrambi gli eventi sono stati rilevati e analizzati dalla Sala Operativa dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV, che prosegue il monitoraggio continuo del sistema vulcanico campano. Si tratta di fenomeni che rientrano nell’attività sismica ordinaria di due aree vulcaniche complesse e costantemente sorvegliate dagli enti preposti.

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