Collegati con noi

In Evidenza

Regioni e Comuni, sarà battaglia sul terzo mandato

Pubblicato

del

Regioni e Comuni fanno quadrato e promettono battaglia sul vincolo dei mandati. Ad imprimere l’accelerazione il presidente della Liguria Giovanni Toti che, senza giri di parole, assicura che spetta alle Regioni la facoltà di scegliere il numero dei mandati dei propri governatori, paventando anche il rischio “nei prossimi due-tre anni di avere un contenzioso tra governo centrale e Regioni”. A dargli man forte interviene anche il presidente dell’Anci, Antonio Decaro: “La partita non si chiude qui”.

E annuncia il possibile ricorso alla Consulta perchè “riteniamo ci siano le condizioni per sollevare una questione di legittimità costituzionale delle norme attuali e chiederemo ai Consigli delle autonomie locali di proporre alle proprie Regioni l’impugnativa”. La battaglia alla Consulta però secondo l’orientamento dei costituzionalisti potrebbe chiudersi a sfavore dei governatori che tentino di forzare il limite del secondo mandato. “Il rischio che la candidatura salti dopo essere stata impugnata è quindi elevato – spiega Stefano Ceccanti, professore ordinario di diritto pubblico comparato – Alcuni governatori evidentemente teorizzano che finché la legge del 2004 (il limite massimo di due mandati consecutivi) non sia stata incorporata nello statuto regionale, quel limite possa non scattare oppure che il calcolo dei mandati scatti dal recepimento della legge”.

Alcune regioni come la Campania non l’avrebbero infatti ancora recepita o, come la Liguria, l’hanno recepita solo qualche anno fa. Inoltre, viene fatto notare, la Consulta si è già pronunciata in maniera rigorista sul tetto al mandato dei sindaci. Ma il governatore della Liguria Toti punta proprio a mettere in discussione la competenza sulla questione terzo mandato: “Le leggi elettorali e gli statuti delle Regioni sono di pari rango delle leggi ordinarie del Parlamento e in questo caso materia esclusiva prevista dal Titolo V per le Regioni. Mi chiedo per quale ragione si debba agire per via parlamentare quando si potrebbe agire, come ha fatto la Liguria nello scorso mandato, per via consiliare”.

D’altronde proprio in Liguria, ma anche in Puglia e Campania, la legge elettorale regionale resta diversa da quella nazionale del 2004 e non prevede quindi limiti di mandato. Sono sette le regioni in cui il presidente è al secondo mandato consecutivo: si tratta di Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Campania, Liguria, Puglia, Lombardia. In un caso, che poi è il casus belli, quello del Veneto, Luca Zaia è al terzo mandato consecutivo. Tra queste sette il limite dei due mandati compare proprio in Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia e Friuli-Venezia Giulia. In quest’ultima il governatore Massimiliano Fedriga aveva sottolineato che essendo la sua una regione a statuto autonomo avrebbe potuto legiferare per cambiare il vincolo dei due mandati ma, avendo davanti ancora due anni, per ora non avrebbe in cantiere questa riforma. Diversa la situazione dei Comuni: “Dopo che, con il decreto Elezioni è stato abolito il limite di mandati per i Comuni sotto i 5mila abitanti e si è portato a 3 il limite di mandati per i Comuni fino a 15mila – spiega Decaro – ci è sembrato logico e inevitabile che la stessa questione si ponesse anche per gli ultimi 730 sindaci (sul totale di quasi 8000 in tutta Italia) rimasti con il limite dei due mandati, cioè quelli dei Comuni sopra i 15mila abitanti”.

Advertisement

In Evidenza

Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

Pubblicato

del

Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

Continua a leggere

Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

Pubblicato

del

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

Continua a leggere

Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

Pubblicato

del

Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto