“Sono vecchio e malato, qui in carcere ho paura di essere infettato”. A un anno e mezzo dalla sua cattura, l’ex superlatitante dei ‘Proletari Armati’ potrebbe gia’ tornare a casa dai suoi parenti, agli arresti domiciliari, stavolta in ‘fuga’ dalla minaccia del Covid-19. Ora anche l’ex terrorista rosso Cesare Battisti ha fatto richiesta ai giudici per ottenere le misure alternative a causa del rischio di complicanze in caso di infezione dal coronavirus: il suo nome potrebbe aggiungersi nei prossimi giorni alla lista di detenuti ‘eccellenti’, in particolare quelli per reati di mafia, usciti dagli istituti penitenziari e finiti ai domiciliari. Ma anche in questo caso sara’ il Tribunale di Sorveglianza a decidere, nei prossimi giorni. Quattro omicidi e una vita caratterizzata da mille peripezie, evasioni, colpi di scena, Battisti e’ ora ristretto nel carcere di alta sicurezza di Oristano: e’ passato un anno e mezzo da quando, con il suo arresto nel gennaio 2019 in Bolivia, il ministro della Giustizia Bonafede annunciava la sua cattura. Da allora tanto e’ cambiato: dal nuovo governo allo scoppio della pandemia, fino a questi giorni che segnano uno dei momenti politici piu’ difficili per il Guardasigilli, dopo le polemiche per la serie di detenuti mafiosi finiti ai domiciliari per il rischio Covid. Ed in queste ore lo stesso Bonafede e’ al lavoro su un decreto che consenta ai magistrati di sorveglianza di rivedere le decisioni di scarcerazione. Nel frattempo Battisti si e’ aggiunto alla lista delle richieste di chi ha paura di essere contagiato tra le sbarre.
“In settimana abbiamo fatto istanza per beneficiare di misure alternative alla custodia in carcere per il rischio di complicanze in caso di infezione – spiega il suo legale, Davide Steccanella – Inoltre Battisti rientra nella categoria degli over 65, e’ affetto da epatite B ed ha un’infezione al polmone (e’ scritto nell’atto pubblico dell’istanza), che lo mettono a rischio per la sua situazione carceraria. Per questo teme per la sua salute. Ora siamo in attesa della risposta del Tribunale, i giudici valuteranno la richiesta, ma non ci sono tempi precisi”. L’auspicio di Battisti, originario di Cisterna di Latina, e’ di poter essere trasferito agli arresti domiciliari dai suoi parenti nel Lazio. Familiari che, stando alle parole dell’avvocato, “da un anno e mezzo non vede. Perche’ lui l’unico detenuto ad Oristano con l’alta classificazione di sicurezza ’62′”. Tra i primi a commentare la vicenda c’e’ l’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che all’epoca della cattura segui’ le fasi del suo arresto: “Battisti quando ha ucciso non aveva paura pero’, e non chiese alle sue vittime se avevano paura… Stia in carcere, al sicuro, fino alla fine dei suoi giorni”, dice il leader leghista. Dello Stesso avviso il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: “Lo Stato non si pieghi alle richieste di questo criminale. Siamo pronti a fare le barricate per impedire in ogni modo che l’assassino Battisti la faccia franca con la scusa del Coronavirus”.