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Prima gioia Spalletti, con Frattesi Italia scaccia paura

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Due gol di Frattesi, una crescita nel gioco di Spalletti, tante occasioni sprecate e un pizzico di ansia. E’ questa la ricetta del 2-1 all’Ucraina con la quale l’Italia celebra sul palcoscenico di San Siro la prima vittoria del nuovo ct e scaccia i fantasmi di uno spareggio sulla via di Euro 2024. Dopo il mezzo passo falso del pari in casa della Macedonia, la nazionale si prende i tre punti che servivano per insediarsi al secondo posto del girone: i punti sono 7, come l’Ucraina e la Macedonia che ha vinto stasera a Malta, ma con una partita in meno. Nulla di decisivo, insomma, ma non vincere neanche stasera avrebbe complicato tutto, classifica e ambiente. In attesa delle partite di ottobre e novembre, quando Spalletti avra’ più tempo per scegliere e lavorare, oltre che piu’ benzina nelle gambe dei giocatori, il protagonista della serata e’ Frattesi: la sua doppietta e la sua prestazione sono il segno di una nuova Italia, alla quale mancano forse carattere e peso da grande, non la voglia di emergere e ripartire.

La serata di San Siro, che accende le sue luci per 55 mila spettatori di cui oltre duemila ucraini, comincia con la nazionale di Kiev a cantare l’inno avvolta nelle bandiere gialloblu’, e tutto lo stadio applaude. Un brivido di pace, seguito dal minuto di raccoglimento per le tragedie di Marocco e Libia. Poi si comincia. L’Italia ha fretta di riscattare la serata di Skopje, e ad esser diverse sono formazione e spirito. Raspadori si prende il centro dell’attacco, Locatelli il ruolo di regista, e sono gli unici cambi tecnici non dettati da infortuni. A centrocampo, l’assenza di Tonali dà spazio a Frattesi, che nel suo nuovo stadio si esalta. Rebrov invece rinuncia a Mudryk e schiera un 4-2-3-1 da contropiede. Il prato che, a differenza di quello in Macedonia, lascia scorrere il pallone favorisce le triangolazioni veloci amate da Spalletti, la verve di Fratessi che si scambia di continuo la posizione con Barella e la mobilità di Raspadori regalano il cambio di marcia agli azzurri, dal 1′.

Dopo un tiro alto di Di Lorenzo (3′) e il bis sotto porta di Raspadori (10′), Zaccagni al 12′ coglie la fortuna della scivolata di Sudakov, entra in area e serve Frattesi che in corsa controlla e batte a rete. E’ l’1-0 che fa respirare. Stavolta è presto per calare il ritmo, l’Italia va vicino al raddoppio con Barella (18′) e soprattutto Raspadori, che a onor del vero al 25′ spreca dal dischetto l’assist di testa di un Frattesi imprendibile. E infatti, quattro minuti dopo ci pensa di nuovo l’interista: Zaniolo da destra si accentra e scaglia il sinistro, Frattesi in area è rapido a usare il rimpallo sulla sua gamba per infilare a rete. Dubbio di fuorigioco, tra lui e Raspadori, e invece il Var fa esultare l’Italia per il 2-0.

Sembra tutto in discesa, Dimarco sfiora il tris, ma dietro qualche insicurezza affiora, specie a destra per le discese di Konoplia. Eppure il gol del 2-1, al 41′, arriva sulla fascia opposta; Dimarco sulla parata di Donnarumma invece di spazzare restituisce sui piedi di Yarmolenko, sottoporta facile facile. Il 2-1 è immeritato e crudele. Il risultato non lascia spazio a sicurezze. Il brivido al ritorno in campo lo provoca Tsygankov tirando a botta sicura al 4′, dopo una ripartenza fulminante, fortuna che Bastoni mura. Poco dopo invece spreca Zaccagni, in fotocopia a Raspadori del primo tempo: Dimarco cambia campo, Zaniolo mette al centro e dal dischetto il laziale al volo spreca fuori. Errore pesante, vista la sofferenza crescenti di centrocampo e difesa azzurre. Spalletti vuol metter rimedio con Gnonto per Zaccagni e Biraghi per Dimarco, Rebrov risponde col gioiellino Mudryk.

A vestire i panni del fuoriclasse, al 15′, è però il portiere Bushchan che con la punta delle dita toglie dalla rete il destro di Raspadori, pescato in area da Zaniolo. Ci va vicino Scalvini su angolo di testa (20′) e ancor di piu’ Zaniolo di sinistro, dopo una triangolazione con Frattesi, ma il portiere ucraino fa ancora muro (22′). E’ il momento migliore della ripresa per l’Italia, che ora sa come stare in campo pur soffrendo le rapide ripartenze ucraine: al 24′ su azione insistita prima reclama rigore su tiro di Barella, poi fa tremare la traversa con Locatelli. Entrano Retegui per Raspadori e Orsolini per Zaniolo. Biraghi ci prova di punizione, larga, a un quarto d’ora dalla fine, poi Konoplia di testa provoca il brivido sottoporta. Minuti finali a tener palla e a fiato corto, ma il fischio finale fa sorridere Spalletti. Ora si può guardare avanti.

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Tonali stop anche in Inghilterra, ma da agosto in campo

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Niente prolungamento di squalifica per Sandro Tonali, che potrà tornare a giocare a fine agosto, come inizialmente stabilito dalla Federcalcio italiana. La FA, la federcalcio inglese, ha dunque deciso di non allungare la sospensione del centrocampista italiano, limitandosi a comminargli uno stop di due mesi con la condizionale per la violazione delle regole anti-scommesse. Una sospensione che Tonali non dovrà scontare se non commetterà nuovamente il reato in questione.

Le autorità inglesi avevano aperto un procedimento a carico del nazionale italiano per una serie di scommesse illecite, all’incirca 50, effettuate tra il 12 agosto, ovvero il giorno del suo debutto in Premier League con la maglia del Newcastle, e il 12 ottobre, quando gli inquirenti italiani lo avevano interrogato a Coverciano, dove si trovava in ritiro con la nazionale. Oltre allo stop di due mesi, che verrà cancellato al termine del prossimo campionato se il reato non verrà commesso di nuovo, la Fa ha inflitto al centrocampista una multa di circa 25mila euro. Una sanzione tutto sommato leggera, favorita dalla confessione dello stesso Tonali che di fatto si era auto-denunciato alla procura sportiva inglese una volta emersa la violazione.

Una ricostruzione dei fatti confermata dalla stessa Fa nel notificare le motivazioni della sentenza: “Tonali ha sempre collaborato con le indagini e ha fornito anche il suo cellulare in modo da dare alla FA tutti gli elementi per trarre le proprie conclusioni. La federazione inglese ha basato la propria indagine sull’autodenuncia di Tonali, segnalando come attenuanti l’esistenza di una squalifica già in essere, quella stabilita dalla Figc, per violazioni che – se commesse in Inghilterra – avrebbero portato ad una squalifica massima di 6 mesi”. Nel corso della sua auto-denuncia, l’ex Milan aveva confessato di aver scommesso anche su quattro partite del suo Newcastle, puntando sempre sulla vittoria, e di aver sempre giocato non per vincere o guadagnare denaro, bensì perché affetto da ludopatia.

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Mercato: su Conte ora c’è il Chelsea, Milan ecco Martinez

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Sono sempre gli allenatori i protagonisti, almeno per ora, del calciomercato in Italia. Ha tenuto banco, per giorni, la questione di LOPETEGUI al Milan, con tanto di hashtag dei tifosi rossoneri contrari all’arrivo dell’ex ct della Spagna. Il quale ha fatto sapere di essere molto contrariato per l’accaduto e ora riflette sulla proposta del Manchester United, mentre al Milan salgono le quotazioni di MARTINEZ, attuale ct del Portogallo, FONSECA e DE ZERBI, che però ha una clausola rescissoria di 14 milioni con il Brighton. E a proposito di club inglesi: il Chelsea avrebbe deciso di esonerare Pochettino a fine stagione, e la prima scelta del patron del club, Todd Boehly, sarebbe CONTE.

Ci sarebbero già stato contatti con l’entourage dell’ex ct azzurro, che con il Chelsea ha vinto il titolo della Premier League nel 2017. Se il ritorno del tecnico leccese ai Blues si concretizzasse, potrebbe tornare a Londra per rimanerci LUKAKU, molto stimato da Conte. Il quale è nei piani anche del Napoli, che però ora potrebbe orientarsi su altri, in primis PIOLI, stimato da De Laurentiis.

Sulla scena è tornato anche MOURINHO, con uno spot in cui allude a Londra, forse non solo come sede della finale di Champions ma anche per un suo possibile futuro (il West Ham cerca un manager per la prossima stagione). A Bologna si registra il crescente interessamento del Tottenham per CALAFIORI e si cerca di risolvere i rebus THIAGO MOTTA, sempre in pole per la Juventus se andrà via ALLEGRI, e ZIRKZEE, per il quale si è rifatta sotto la Juventus. I bianconeri, con il ds Giuntoli, guardano anche a ZHEGORVA, 25enne esterno offensivo della nazionale kossovaro che gioca in Francia nel Lilla. Fonti vicine al giocatore riferiscono dell’interesse della Roma per CHIESA, mentre in casa Lazio si tenterà l’approccio con il Monza per COLPANI. IMMOBILE potrebbe rimanere a Formello, mentre al Milan, che per la difesa segue DIEGO CARLOS dell’Aston Villa (BUONGIORNO del Torino costa troppo), c’è Ibrahimovic che in prima persona sta cercando di risolvere la grana CAMARDA, giovanissimo bomber che ha appena compiuto 16 anni e quindi deve firmare il primo contratto.

L’agente Beppe Riso ha fatto delle richieste che il Milan ritiene troppo elevate, ‘Ibra’ si è arrabbiato, il Borussia Dortmund segue la questione a fari spenti ma con grande interesse. Il Napoli, che cederà OSIMHEN (il Paris SG è la destinazione più probabile), si sta invece muovendo per prendere DAVID dal Lilla e FERGUSON dal Bologna, Quest’ultimo però potrebbe rimanere dov’è perché vorrebbe giocare la Champions. KVARATSKHELIA avrà un adeguamento dell’ingaggio, pare a 4 milioni all’anno, così da poter respingere le lusinghe del Barcellona, al quale è stato proposto VERRATTI, già stanco del calcio del Qatar. Si è mossa anche l’Inter, che ha chiesto al Frosinone informazioni su BRESCIANINI.

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Ayrton Senna, trent’anni dopo: un mito e una bella persona

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Scusate il ritardo ma dopo trent’anni parlare di Ayrton che non c’è più a me fa ancora male. Soprattutto non mi piace celebrare una scomparsa. Per questo arrivo solo il giorno dopo.
L’ho conosciuto che correva in Formula Ford, si chiamava Ayrton Senna da Silva ma poi ha scelto di portare solo il cognome di sua madre, di origini napoletane e l’ho seguito durante la sua carriera, mi ha regalato molti scoop emozionanti ma il giorno che è morto non ero a Imola perché avevo l’esame di subacquea. E chi se la dimentica quella giornata: ero appena uscita dall’acqua per la prova per il brevetto open, ero a Sant’Angelo, nella mia Ischia. I miei colleghi sub mi dissero: vedi che Senna ha avuto un brutto incidente. Tornai di corsa a casa di mio fratello dove stavo in quei giorni ed accesi la tv giusto quando annunciarono che Ayrton era morto. E da allora io non me la sento di vedere la Formula 1.

Senna

Ogni volta ci provo ma troppi ricordi affollano la mia mente: Ayrton che pulisce il casco mentre siamo seduti sulle gomme nella prima intervista. Che mi fa entrare mentre sta girando uno spot pubblicitario a dispetto dello sponsor. Che si concede alle mie domande per l’Europeo mentre non parla con gli altri. Che telefona con me al mio direttore di allora, Marcello Sabbatini. E quando mi offre un suo pass per entrare al GP di Francia… E l’ultima intervista quando tutti dicevano che si sarebbe ritirato… E poi ai box suo fratello, mamma Joanna, l’impegno nel sociale per aiutare i bimbi sfortunati, la pastasciutta e quel messaggio registrato per un ragazzino ricoverato in coma all’ospedale di Imola . “Ana, non lo scrivere”, mi disse allora: pudico sempre quando faceva qualcosa per aiutare gli altri. Faceva tanto bene ma non lo diceva a nessuno. Una perdita vera, non solo per l’ automobilismo (un mondo al quale stava diventando scomodo quale paladino della sicurezza) e per la sua famiglia, ma per tutti, perché era un esempio positivo. Addio, Ayrton. Trent’anni dopo, un ricordo immutato.

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