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Cronache

Premio Ammaturo Legalità- Città di Napoli – XIV Edizione

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“Il Premio Ammaturo Legalità- Città di Napoli – XIV Edizione”

È stato conferito:

al personale della PRIMA SEZIONE della SQUADRA MOBILE ed al personale del COMMISSARIATO DI P.S. “ PONTICELLI”.

 

Vice Questore della Polizia di Stato dr Andrea Olivadese

Vice Questore della Polizia di Stato dr Domenico Avallone

Vice Commissario della Polizia di Stato Gennaro Russo

Ispettore della Polizia di Stato Vincenzo Sodano

Sovrintendente Capo della Polizia di Stato Angelo Rasino

Sovrintendente della Polizia di Stato Giovanni Pirozzi

Sovrintendente della Polizia di Stato Federico Lanza

Vice Sovrintendente della Polizia di Stato Mario Esposito

Vice Sovrintendente della Polizia di Stato Fabrizio Scivicco

Assistente Capo Coordinatore della Polizia di Stato Aniello Riccardi

 

Per aver condotto, con abilità, tenacia ed abnegazione, un’articolata e complessa attività di indagine di straordinaria rilevanza conclusasi con l’esecuzione di due distinte ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di 68 persone appartenenti ad un noto gruppo criminale, composto dalle famiglie Casella – Minichini – De Luca Bossa – Rinaldi – Reale – Aprea, insistente nell’area orientale della città , indiziate per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, detenzione di armi, ricettazione, rapina, traffico di sostanze stupefacenti, incendio ed estorsione. L’operazione, ampiamente ripresa dagli organi di informazione, ha contribuito ad esaltare il prestigio e l’immagine della Polizia di Stato.

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L’ATTESTATO

“Premio Ammaturo Legalità – Città di Napoli – XIV Edizione”

E’ stato conferito :

al personale dell’Area Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Anticrimine della Questura di Napoli

Commissario Capo della Polizia di Stato dr Gaetano Minopoli

Vice Ispettore della Polizia di Stato Fabio Vittozzi

Vice Ispettore della Polizia di Stato Vittorio Gesso Laconi

Vice Ispettore della Polizia di Stato Ettore Agosto

Assistente Capo Coordinatore della Polizia di Stato Enzo Ruggiero

Assistente Capo Coordinatore della Polizia di Stato Massimo Iollo

Sostituto Commissario in quiescenza Luigi Sepe

 

Evidenziando elevate capacità professionali, tenacia e abnegazione, hanno espletato una prolungata ed articolata attività investigativa di natura patrimoniale che ha consentito di ricostruire l’esistenza di un ingente patrimonio di natura immobiliare, mobiliare e societaria a carico di Lucci Antonio e Tranchino Giorgio, figure di spicco del clan Moccia. L’attività si è conclusa con l’esecuzione di due decreti, emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Napoli, inerenti un sequestro di beni per un valore complessivo di circa sei milioni e mezzo di euro. L’operazione, ampiamente ripresa dagli organi di informazione, ha contribuito ad esaltare il prestigio e l’immagine della Polizia di Stato.

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L’ATTESTATO

“Premio Ammaturo Legalità – Città di Napoli – XIV Edizione”

E’ stato conferito :

al personale del Centro operativo DIA Napoli

 

Vice Questore della Polizia di Stato dottoressa Maria Di Persia

Evidenziando elevate capacità professionali, acume investigativo e non comune determinazione operativa, hanno portato a termine una complessa operazione di polizia giudiziaria denominata “Babele” conclusasi con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 25 esponenti dello storico clan Mallardo, operante prevalentemente nei comuni di Giugliano in Campania, Villaricca e Qualiano, indiziati a vario titolo dei reati di associazione mafiosa, detenzione di armi comuni da guerra e relative munizioni, estorsione aggravata, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, falso e favoreggiamento aggravato dal metodo mafioso. Le attività investigative hanno consentito, altresì, di effettuare un sequestro di beni per un valore complessivo di circa un milione di euro.

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Cronache

‘Pestaggio a un detenuto’, ispettore a processo a Piacenza

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A più di sei anni dai fatti, la Procura di Piacenza ha citato a giudizio un ispettore capo della Polizia penitenziaria, Giovanni Marro, per il presunto pestaggio subito in carcere da un detenuto tunisino. L’ispettore risponde di lesioni aggravate. Per quanto avvenuto il 20 luglio 2017 la Procura aveva inizialmente chiesto l’archiviazione ma poi, dopo l’opposizione del difensore del detenuto, avvocato Luca Sebastiani, il Gip Luca Milani aveva ordinato nuove indagini che hanno portato a formulare la citazione a processo per Marro, difeso dall’avvocato Mauro Pontini. Quel giorno, qualche ora prima, il tunisino era stato protagonista di una protesta, con un altro detenuto, prendendo le chiavi e chiudendo le porte di una sezione.

In seguito sarebbe avvenuto il pestaggio, da parte di più agenti, ma gli altri che hanno partecipato insieme all’imputato non sono mai stati identificati. L’ispettore è accusato di aver colpito il detenuto con calci, schiaffi e testate. Per la resistenza a pubblico ufficiale durante la protesta il tunisino è già stato condannato in via definitiva. Per l’ispettore la prima udienza è stata fissata, invece, il primo febbraio 2024 e il detenuto, attraverso l’avvocato Sebastiani, si costituirà parte civile. “A febbraio ci sarà finalmente la prima udienza dibattimentale, a distanza di più di sei anni e mezzo dal pestaggio denunciato dal detenuto e di due anni e mezzo dalla decisione del Gip di non archiviare”, dice l’avvocato Sebastiani, interpellato per un commento.

“Si tratta di un processo che si deve ancora svolgere, dunque è giusto ricordare il principio di non colpevolezza; è però quantomeno singolare iniziarlo a poco più di un anno dalla prescrizione, soprattutto considerando che il processo di primo grado, per i fatti che nel medesimo giorno furono invece contestati al mio assistito, non solo è stato celebrato, ma si è concluso nel 2019”, aggiunge.

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Cronache

Omicidio a Firenze, la vittima trovata con sacchetto in testa e mani legate

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 Accertamenti della polizia in corso a Firenze per il ritrovamento del cadavere di un anziano nella sua casa, nel primo pomeriggio. Secondo quanto appreso è stato un parente, un familiare, a avvisare la polizia dopo l’ora di pranzo. Tra le ipotesi sulle cause della morte c’è quella dell’omicidio. L’abitazione è situata in via de Pinedo. Sul posto sono andati subito gli equipaggi delle Volanti.

Secondo prime informazioni, la vittima è stata identificata come un cittadino iraniano di 72 anni. Il cadavere era nell’appartamento. Gli investigatori stanno raccogliendo testimonianze. Sul posto anche la squadra mobile. Ci sarebbero elementi, sempre secondo quanto si è appreso finora, che depongono per un caso di morte violenta. La zona è stata isolata. Nell’abitazione sono stati avviati i rilievi medico legali e di polizia scientifica. La casa si trova in una strada parallela a viale Guidoni, nelle vicinanze del polo universitario di Novoli e del palazzo di Giustizia.

È stato ucciso l’uomo trovato morto in un appartamento di Firenze. Il cadavere, secondo quanto si è appreso, era sul pavimento e avrebbe avuto le mani legate e un sacchetto in testa. La vittima si chiamava Safaei Chaikar Kiomars, era iraniano e aveva 72 anni. La casa è stata messa a soqquadro da chi lo ha aggredito. Proseguono gli accertamenti della polizia.

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Cronache

A Forio d’Ischia alcol anche a 13enni, due locali chiusi dai carabinieri

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I carabinieri della compagnia di Ischia hanno sospeso l’attività di due locali, nel comune di Forio, per somministrazione di bevande alcoliche a minori. Nel corso di controlli effettuati giovedì scorso, tradizionale appuntamento della movida isolana, i militari hanno sorpreso in un bar ristorante diversi giovanissimi ad ordinare cocktail puntualmente serviti ma senza verificare l’età dei clienti. In un altro bar i carabinieri hanno identificato 3 ragazzi, tra i 13 e i 16 anni di età, che poco prima avevano pagato ed ottenuto alcolici senza esibire un documento di identità. Per entrambi i locali i militari hanno avanzato richiesta di sospensione dell’attività. Il Questore sulla base degli accertamenti svolti dai carabinieri ha emesso il Decreto di sospensione dell’autorizzazione, per sette giorni, notificato ed eseguito questa mattina dai carabinieri ai due titolari dei locali

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