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Cronache

Polizia svedese: bimbi contattano gang per poter uccidere

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“La recente ondata di violenza degli ultimi giorni e settimane ha scosso profondamente il nostro Paese”: lo ha dichiarato Anders Thornberg, capo della polizia svedese, secondo cui ci sono episodi di bambini che si mettono in contatto con le gang criminali per poter avere un’opportunità di uccidere. Nella notte fra mercoledì e giovedì, tre persone sono state uccise nell’arco di sole 12 ore, e altre sono rimaste ferite in sparatorie e esplosioni avvenute a Stoccolma e Uppsala. “Sfortunatamente, ci sono pochi segnali che suggeriscano una rapida cessazione di questa grave violenza. Riteniamo probabile che ci saranno ulteriori episodi prima che la situazione migliori”, ha aggiunto Thornberg in una conferenza stampa convocata questa mattina per fornire un aggiornamento, citato dall’agenzia di stampa svedese TT.

Il capo della polizia ha fatto il punto: “Gli sviluppi della situazione sono allarmanti. Ci sono addirittura bambini che contattano le bande per poter commettere omicidi”, ha detto, sottolineando l’importanza di un sforzo coordinato da parte di tutta la società svedese per contrastare il reclutamento di nuovi membri da parte della criminalità organizzata. Attualmente, ci sono circa 300 persone in stato di detenzione, accusate di essere coinvolte in crimini legati alle bande criminali.

Le lotte tra bande criminali ruotano principalmente attorno al controllo del mercato della droga e su azioni di vendetta, principalmente concentrate attorno a Stoccolma, dove sono in corso ben sette conflitti distinti, secondo quanto dichiarato dalla polizia. Thornberg ha confermato di aver incontrato stamane il capo di stato maggiore dell’esercito svedese per discutere possibili modi per intensificare la collaborazione tra polizia ed esercito. Questo sviluppo era stato anticipato ieri sera dal Primo Ministro, Ulf Kristersson, in un discorso trasmesso in tv. Thornberg ha precisato che la collaborazione fra polizia ed esercito potrebbe includere un supporto nella sorveglianza, nella logistica e nello scambio di competenze, che possano essere fra loro complementari. “La situazione è grave, ma non ci arrenderemo mai”, ha concluso Thornberg.

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Travolto e ucciso da un’auto pirata

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Sono in corso le indagini dei carabinieri per risalire al conducente dell’auto pirata che questa notte ha travolto e ucciso un uomo di 57 anni a Carpaneto, in provincia di Piacenza. L’uomo, come spiega il quotidiano online Il Piacenza, è stato trovato riverso a terra in fin di vita poco prima di mezzanotte da un passante, a pochi metri dalla sua abitazione. Trasportato di urgenza all’ospedale di Piacenza è morto nel corso della notte a causa dei traumi. Stanno indagando i carabinieri che sono intervenuti.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due persone, lo scorso novembre, si sarebbero avvicinate nel corso della notte a Roma all’auto di Andrea Giambruno, l’ex compagno della premier Giorgia Meloni, ma sono stati fermati da un agente che era di sorveglianza all’esterno della abitazione della presidente del Consiglio. Lo scrive il quotidiano ‘Domani’ secondo il quale i due avrebbe riferito al poliziotto di essere ‘colleghi’, mostrando anche un tesserino prima di risalire a bordo della loro auto ed andare via senza essere identificati. Della vicenda, sostiene il quotidiano, è stata informata la Digos e la scala gerarchica fino al capo della Polizia Vittorio Pisani e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Dalle indagini svolte sarebbe emerso in un primo momento che i due uomini, che avevano con loro una torcia, erano due agenti dell’Aisi, l’Agenzia dei servizi segreti interna, e in particolare della scorta di Meloni. Del fatto, sempre in base a quanto riferisce il quotidiano, sarebbe stata informata anche al Procura della Capitale. Dall’indagine dei servizi, alcuni mesi dopo, si sarebbe però arrivati ad una altra conclusione: i due uomini che quella notte si sarebbero avvicinati all’auto di Giambruno sarebbero stati in realtà due ricettatori forse interessati a quanto c’era di valore in quella macchina e non agenti intenti a piazzare cimici o altro.

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Coldiretti, 30 aprile agricoltori in assemblea in tutta Italia

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Il prossimo 30 aprile almeno 50mila agricoltori della Coldiretti si preparano a riunirsi in 96 assemblee nelle province di tutta Italia in vista delle elezioni europee e nell’ambito delle celebrazioni degli 80 anni dell’organizzazione agricola. Fra i temi della “giornata dell’orgoglio Coldiretti”, la raccolta firme europea per l’origine obbligatoria su tutti gli alimenti, la fauna selvatica, la moratoria dei debiti a favore delle aziende agricole “che hanno investito e che in questi ultimi due anni hanno subito l’aumento dei tassi di interesse e forti problemi reddituali”.

Lo rende noto la stessa organizzazione agricola in un comunicato. Fra gli altri temi, le “importazioni sleali”, il “falso made in Italy” e “la richiesta di un piano invasi che, soprattutto in questo periodo storico, può e deve diventare un valido alleato contro i cambiamenti climatici”. Al centro degli incontri ci sarà la raccolta di firme “per una legge popolare europea per garantire trasparenza sulle etichette di tutti gli alimenti” e “l’abolizione del codice doganale per l’origine dei cibi, che deve diventare una priorità”. Per la Coldiretti “il 30 aprile sarà l’occasione per rilanciare l’impegno a denunciare alle istituzioni e ai cittadini consumatori, che non si può non stare dalla parte dei produttori agricoli che si impegnano ogni giorno a portare sulle tavole degli italiani le eccellenze dei nostri territori e a fermare l’arrivo incontrollato di prodotti dall’estero”.

Sulla fauna selvatica incontrollata, definita “un’emergenza nazionale dal punto di vista agricolo e della sicurezza”, l’organizzazione agricola rileva che “mancano i piani regionali straordinari di controllo” e “strumenti normativi efficaci per difendere il territorio da una vera e propria invasione che sta mettendo a rischio un comparto”. In particolare, la Coldiretti dice di avere chiesto “un intervento immediato per fermare la diffusione della peste suina”.

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