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Cronache

Picchia e sequestra la moglie, blitz dei corpi speciali

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Era rannicchiata in un angolo del bagno. Impietrita dalla paura. Incapace di parlare. Questo suo silenzio ha indotto i carabinieri a temere il peggio, e a chiedere l’intervento dei corpi speciali antiterrorismo che alla fine l’hanno liberata. Notte di terrore, a Giugliano in Campania, popoloso comune dell’hinterland a nord di Napoli, dove una 39enne e’ stata presa a calci, pugni e schiaffi dal marito 45enne verosimilmente in preda agli effetti di droghe sintetiche. Tutto e’ successo intorno alle 22: al culmine dell’ennesima lite, l’uomo, gia’ denunciato in passato per avere accoltellato il figlio, ha aggredito la moglie la quale, pero’, sfruttando un momento di lucidita’ e’ riuscita ad avvertire telefonicamente un suo parente stretto. Questi, a sua volta, ha chiamato il fratello della vittima, un 48enne, che si e’ precipitato in via Biagio Riccio, dove la coppia abita insieme con due figli, nessuno dei quali presente in casa. L’obiettivo era cercare di far ragionare il cognato. Tutto inutile, il 45enne ha nuovamente dato sfogo alla violenza, ha afferrato un coltello lo ha colpito piu’ volte. Malgrado le ferite, per fortuna rivelatesi poi solo superficiali, l’uomo e’ riuscito a fuggire e a lanciare l’allarme con una telefonata al 112. Sul posto si sono precipitati i carabinieri della locale stazione e poco dopo anche quelli del Nucleo Radiomobile: i militari si sono resi subito conto della gravita’ della situazione. L’uomo aveva afferrato la donna per i capelli, se l’era trascinata in bagno dove si trovava chiuso a chiave. Il negoziatore del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, intervenuto per cercare di ricondurlo alla ragione, ha cercato piu’ volte di sollecitare la donna a dare un segno della sua presenza, a comunicare in qualche modo il suo stato di salute. Ma dal bagno non giungevano suoi segnali. La 39enne, infatti, era paralizzata dal terrore e non riusciva a fornire alcuna risposta al carabiniere il quale, a questo punto, ha temuto che il marito l’avesse gia’ uccisa. Dopo un rapido confronto con il Gis, il Gruppo di intervento speciale dell’Arma, specializzato nella gestione degli attacchi terroristici, si e’ deciso di far entrare in azione i carabinieri delle Aliquote di Pronto Intervento (Api), addestrati a intervenire in situazioni ad alto rischio e a prevenire, o contenere, atti di terrorismo. Il blitz e’ stato fulmineo: i carabinieri, nel giro di una manciata di secondi, sono entrati in casa sfondando la finestra della cucina e subito dopo anche la porta del bagno: il 45enne e’ stato bloccato e ammanettato. La donna, invece, era accovacciata in un angolo, incapace di parlare. Quando ha capito che era tutto finito, che oramai era salva, e’ svenuta tra le braccia dei suoi soccorritori. L’aggressore si trova ora chiuso nel carcere di Poggioreale: e’ accusato di maltrattamenti, lesioni e sequestro di persona. A casa c’era sangue ovunque. Trovato e sequestro il coltello che il 45enne ha usato per ferire il cognato.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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