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Cronache

Online prima mappa Centri e case Accoglienza Lgbtiq+

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Quarantatré strutture, un totale di 75 posti letto. È online su Gaynet.it la mappa arcobaleno dei Centri anti-discriminazione e delle Case di Accoglienza Lgbtiq+, realizzata grazie al progetto “È L’Italia che vogliamo” promosso da Gaynet, in collaborazione con Arco e finanziato dall’Unar nell’ambito del Pon Inclusione, con il contributo del Fondo Sociale Europeo 2014-2020. In Europa una persona Lgbtiq+ su cinque ha vissuto o vive come senzatetto a causa del proprio orientamento sessuale o identità di genere (dati Feantsa) mentre in Italia una persona su tre ha subito minacce e molestie (dati Fra). Il progetto prevede una campagna e uno spot che puntano a valorizzare e far conoscere i Centri e le Case in Italia, che offrono assistenza psicologica, legale, medica e di area sociale; le Case di accoglienza offrono anche posti letto per le persone costrette a lasciare la famiglia di origine o che sono state cacciate di casa.

Lo spot “È L’Italia che vogliamo” racconta questa realtà attraverso dei personaggi ispirati alle storie di chi si batte ogni giorno per cambiare le cose. Ahmed è un operatore che lavora in una Casa di Accoglienza, Luisa è una psicologa che forma le persone che fanno prima accoglienza nei centri Anti-discriminazione; Giovanna è un’avvocata che opera in una struttura strappata alla criminalità; Alberto è un medico che opera come volontario in un centro che accoglie giovani, persone anziane e persone migranti; Emma è un’operatrice che accoglie le persone trans grazie alla sua esperienza di affermazione di genere. Insieme, intrecciano un filo che rappresenta la rete di solidarietà e accoglienza portata avanti dai Centri e dalle Case. Le persone che gestiscono i Centri e le Case dichiarano che le liste di attesa sono in crescita.

“Secondo i dati raccolti da Gaynet – dichiara il Presidente Rosario Coco – le richieste superano di circa 10 volte la disponibilità effettiva e a questo si aggiunge una distribuzione geografica non omogenea con più strutture al centro e al nord e poche al sud: solamente 10 posti letto si trovano a sud di Roma. L’assenza di una specifica normativa per i crimini d’odio basati su orientamento sessuale e identità di genere rende più difficile per le forze dell’ordine e l’assistenza sociale rivolgersi direttamente a queste strutture, come avviene invece per i Centri contro la violenza sulle donne”. “Siamo partner convinti di questa operazione che vede i nostri club nel diffondere questo importante messaggio di solidarietà per il benessere della comunità Lgbtiq+ – ha dichiarato il presidente di Arco Robert Dartenuc, (Associazione Ricreativa Circoli Omosessuali) – Per l’occasione abbiamo realizzato delle iniziative di formazione e aggiornamento per il nostro personale, che ogni giorno accoglie migliaia di persone nei nostri circoli”.

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Cronache

Gratteri in visita al comando provinciale dei Carabinieri di Napoli

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Il procuratore capo di Napoli Nicola Gratteri si è recato in visita stamane alla caserma Pastrengo, storica sede del Comando Provinciale Carabinieri. Ad accoglierlo il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Napoli, Generale di Brigata Enrico Scandone e i vertici investigativi dell’Arma partenopea. Durante l’incontro, Gratteri “ha rivolto un sentito ringraziamento a tutti i Carabinieri impegnati nel difficile territorio del Comando Provinciale di Napoli e ha voluto far sentire a tutti i militari la vicinanza dell’intera Procura nell’ambito di una sinergia ben consolidata”, è scritto in una nota  dell’Arma.

“Un particolare plauso è stato espresso per la professionalità e l’abnegazione quotidianamente profusi nello svolgimento del servizio, con passione ed entusiasmo, e per gli importanti risultati ottenuti nell’azione di prevenzione e repressione dell’illegalità, in ogni sua forma”. Nel corso dell’incontro il procuratore capo ed i vertici investigativi di Napoli e provincia hanno delineato anche i prossimi piani investigativi e le strategie da adottare nel contrasto alla criminalità organizzata ed a quella ‘comune’. Durante la visita Gratteri ha avuto modo di incontrare, tra gli altri, i carabinieri della centrale operativa del comando provinciale di Napoli – cuore pulsante dell’Arma territoriale – e vederli all’opera durante il “monitoraggio” dell’intera città grazie alle telecamere distribuite sul territorio.

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Cronache

Droga e armi, sei arresti dei carabinieri nel Napoletano

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Sei persone, tra cui un 17enne, sono state arrestate dai carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna in una operazione contro la criminalità organizzata di Afragola, in provincia di Napoli. I militari hanno svolto perquisizioni a tappeto nell’area di parco Sant’Antonio, via Calvanese e vicolo Maiello. In una abitazione sono state sorprese quattro persone, tra cui un 17enne, mentre confezionavano droga per la vendita al dettaglio tra cocaina, hashish e marijuana per un peso complessivo di un chilo. Sequestrata la somma contante di 6mila euro. L’altra perquisizione ha permesso invece di rinvenire e sequestrare a carico di due uomini fermati in strada un Kalashnikov con relativo munizionamento che era nascosto in un’auto. Trovate poi anche due pistole con il relativo munizionamento, un centinaio di proiettili di vario calibro, nascoste nel sottotetto di una abitazione di via Calvanese.

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A Pozzuoli locali comunali in fitto a chi denuncia la camorra

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Con una delibera votata all’unanimità, il Comune di Pozzuoli intende ricompensare tutti quei cittadini che, con le loro denunce, consentiranno alla magistratura di contrastare concretamente la criminalità organizzata. Nell’atto viene stabilita, infatti, la possibilità di assegnare in fitto una parte dei locali comunali non destinati ad uso abitativo a chi abbia contribuito a far arrestare o condannare soggetti responsabili di crimini malavitosi. “Lo scopo dell’iniziativa – ha spiegato il sindaco Luigi Manzoni – è quello di concedere il giusto riconoscimento ai cittadini che abbiano assunto una posizione coraggiosa di denuncia di reati commessi dalla criminalità, esponendo la propria persona e la propria famiglia al rischio di pericolose ritorsioni. Intendiamo quindi premiare in modo tangibile il prezioso contributo che un simile comportamento di civiltà offre alle forze dell’ordine per interrompere azioni delittuose che minano la serenità del vivere quotidiano di ognuno di noi”.

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