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Esteri

Oltre 50 giornalisti uccisi nella guerra di Gaza

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Ayat Khadoura era una giornalista palestinese freelance. E’ stata uccisa insieme ai suoi familiari il 20 novembre, durante un attacco delle forze aree israeliane contro la sua casa di Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza. “Avevamo grandi sogni, ma il nostro sogno ora è di essere uccisi tutti interi in modo che sappiano chi siamo” scriveva sui social il 6 novembre in quello che definiva “il mio ultimo messaggio al mondo”. Con la morte di Khadoura è salito a oltre 50 il numero di giornalisti uccisi nel conflitto tra Israele e Hamas scoppiato il 7 ottobre scorso.

Le cifre diffuse dal Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj) fotografano quello che è stato il mese più sanguinoso per i reporter da quando l’ong per la libertà di stampa ha iniziato a monitorare le morti dei reporter, nel 1992. Il bilancio va aggiornato con i due cronisti deceduti il 21 novembre in un raid israeliano nel sud del Libano, che portano ad almeno 53 il totale: come riferisce il Cpj, 46 sono palestinesi, 4 israeliani e 3 libanesi.

Una “triste pietra miliare” per la categoria. Il confronto con la guerra in Ucraina, dove sono stati uccisi ‘solo’ 15 reporter in quasi due anni, è allarmante. Il giorno più mortale per i giornalisti da quando è iniziato il conflitto in Medio Oriente è stato proprio il primo, quando tra le vittime civili ci furono anche sei reporter. Il secondo più fatale lo scorso sabato, giorno in cui ne sono stati uccisi cinque. “I giornalisti sono civili che svolgono un lavoro importante durante i periodi di crisi e non devono essere presi di mira dalle parti in guerra”, ha affermato in una nota Sherif Mansour, coordinatore del Cpj per il Medio Oriente e il Nord Africa. Oltre ai morti, segnala l’ong, 11 giornalisti sono rimasti feriti e 3 risultano dispersi. Almeno 18 sarebbero stati arrestati.

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Putin: non rifiutiamo il dialogo con i Paesi occidentali

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“La Russia non rifiuta il dialogo con i Paesi occidentali, la scelta spetta a loro”. Lo ha detto il presidente Vladimir Putin, citato dall’agenzia Ria Novosti, nel suo discorso di insediamento per il quinto mandato. “Vogliono continuare a cercare di limitare lo sviluppo della Russia, continuare la politica di aggressione, pressione sul nostro Paese che non è cessata da anni, o guardare ad una via per la cooperazione e la pace?” si domanda Putin.

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Guterres: Italia pilastro fondamentale multilateralismo

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“L’Italia è un pilastro fondamentale del multilateralismo e un partner esemplare delle Nazioni Unite. In ogni area delle nostre attività l’Italia è sempre presente, nelle operazioni di peacekeeping, nello sviluppo sostenibile, nella protezione climatica, nei diritti umani. E’ molto importante dirlo nel momento in cui l’Italia assume la presidenza del G7” ha spiegato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres incontrando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita al Palazzo di vetro.

“Questo paese – ha proseguito Guterres – è sempre stato un ponte tra nord e sud, un ponte che ora è più necessario che mai, quando si vive in un mondo dove le divisioni geopolitiche hanno creato tante difficolta’ in tutte le aree”. “E’ molto importante avere l’Italia alla guida del G7 – ha continuato – ed essere in grado di raggiungere le riforme della nostra istituzione multilaterale che non rappresenta più la realtà del mondo moderno”.

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Gaza: media, bilancio attacchi Israele su Rafah sale a 8 morti

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L’agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che è salito ad almeno otto morti e diversi feriti il bilancio degli ultimi attacchi israeliani sulla città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.

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