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Cronache

Nuove accuse a Plácido Domingo, ‘mi ha molestata’

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Altre ombre sulla figura di Plácido Domingo. In questo caso, l’accusa arriva direttamente dalla Spagna, Paese natale del celebre tenore. E l’oggetto della denuncia pubblica, come già avvenuto negli Stati Uniti, è ancora una volta quello di sue presunte molestie ai danni di colleghe: un tema trattato a fondo domenica, in prima serata, dal programma giornalistico ‘Salvados’, trasmesso dal canale tv LaSexta e contenente anche una rivelazione inedita. La testimonianza è di una donna che, presentandosi come “professionista attualmente attiva” nel mondo dell’opera, ha accettato di raccontare il suo caso a condizione di rimanere anonima.

“C’è il rischio che le mie dichiarazioni abbiano conseguenze e mi impediscano di lavorare”, ha spiegato prima di entrare in dettagli. L’artista spagnola ha detto di essersi sentita “a disagio” per comportamenti di Domingo nei suoi confronti: in un caso, il tenore le avrebbe chiesto di “infilarle una mano” in una tasca “sul lato posteriore dei pantaloni” durante le prove di un concerto, mentre in un’altra occasione sarebbe arrivato a darle a sorpresa “un bacio in bocca” in pieno spettacolo, mentre “si stava chiudendo il sipario” alla fine di un atto.

Quest’ultimo episodio denunciato, confermato anche da un testimone della scena contattato da La Sexta, sarebbe avvenuto su un palcoscenico in Spagna “nel decennio del 2000”. L’intervistata ha poi spiegato che non ha mai pensato di denunciare il caso a ai suoi superiori: “Sono cose che non si possono raccontare. A chi lo racconti? Chi ti crederebbe?”. E ha aggiunto che crede possibile che altre colleghe abbiano subito molestie da parte del tenore in Spagna. Plácido Domingo, oggi 81enne, ha ricevuto diverse accuse di molestie sessuali negli Stati Uniti (anche se non in tribunali, come poi fatto notare dal tenore stesso): le prime denunce pubbliche sono arrivate nel 2019 da un’inchiesta giornalistica dell’agenzia Associated Press, che raccolse testimonianze di una ventina di donne.

Racconti poi considerati credibili anche dal sindicato di artisti musicali Agma e dall’Opera di Los Angeles, di cui Domingo fu direttore (incarico che lasciò dopo che la sua reputazione aveva iniziato a essere minata da tali testimonianze). Il tenore — che lunedì aveva in programma un concerto in Oman con la Camerata Musicale di Parma — e il suo entourage non hanno risposto agli inviti di La Sexta a rispondere alle accuse, secondo quanto spiegato nel corso di ‘Salvados’. E una richiesta di commento inoltrata al suo ufficio stampa non ha ottenuto una risposta immediata. “Io non ho mai abusato di nessuno”, aveva detto il tenore in interviste tra fine 2021 e 2022. L’anno prima, aveva chiesto scusa “per il dolore causato”.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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Cronache

“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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