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Napoli 2019 – Universiadi: la carica degli ottomila, mercoledì il via

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La carica di ottomila atleti, 128 paesi, 34 impianti sportivi. E mercoledi’ una cerimonia d’apertura con Bocelli al centro e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, atteso in tribuna con il premier Giuseppe Conte: ecco le Universiadi di Napoli 2019. Saranno ottomila gli atleti da 128 Paesi che trasformeranno Napoli e la Campania nello scenario del grande sport del prossimo futuro, con la 30esima edizione delle Universiadi che va in scena dal 3 luglio, coinvolgendo, in totale tra campi di gara e sedi di allenamento, una sessantina di impianti sportivi nella citta’ sul Golfo ma anche nelle altre province della Campania. Gli atleti si sfideranno in 18 sport, dal calcio al basket, dalla pallavolo alla scherma, dal nuoto in una Scandone rimessa a nuovo, al tennis nello stadio costruito sul lungomare, fino all’atletica in un San Paolo ristrutturato e finalmente moderno. Lo spettacolo è prima di tutto di Napoli, coinvolta e stravolta negli ultimi mesi con uno sprint finale che ha fugato ogni dubbio sulla possibilità di svolgere il grande evento. Dopo i tentennamenti del Governo, la Regione Campania ha preso in pugno l’organizzazione delle Universiadi, destinando 270 milioni tra fondi locali e nazionali e facendo partire la rincorsa a cui ha collaborato il Comune di Napoli: gli impianti sportivi sono stati rimessi a nuovo e questa sarà l’eredità più importante per la Campania dei prossimi anni.

 

 

La vetrina per la città sarà di primo livello a cominciare dalle regate di vela nello specchio d’acqua davanti Castel dell’Ovo, replicando lo scenario vincente della Coppa America, ma ci sara’ spazio anche per altri luoghi di fascino, come la piscina della Mostra d’Oltremare che torna teatro dei tuffi 40 anni dopo i voli di Klaus Dibiasi e Giorgio Cagnotto. E lo scenario sara’ anche quello del porto che ospita un singolare villaggio atleti su due navi da crociera ancorate davanti al Maschio Angioino, mentre il resto degli atleti alloggera’ tra i campus universitari di Salerno e Napoli e in una serie di alberghi nelle altre province. Loro, gli atleti, stanno sbarcando da giorni a Capodichino, girando per la città e lasciandosi incantare prima si sfidarsi in gara. Si scende in campo gia’ martedi’ 2 con il calcio: Italia-Giappone femminile e Italia-Messico maschile vanno in scena all’Arechi di Salerno, anch’esso rimesso a nuovo, ma partono anche le qualificazioni di tuffi e pallanuoto. I riflettori veri e propri si accedono pero’ il 3 luglio in uno stadio San Paolo completamente rinnovato nella cerimonia inaugurale alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del premier Conte, oltre che del presidente della Camera Roberto Fico: nello show di Marco Balich tante le stelle a cominciare da Andrea Bocelli e poi coreografie e luci annunciate spettacolari. Ma protagonisti saranno anche le migliaia di giovani campani coinvolti come volontari in tutti i siti di gara. In mesi di polemiche a distanza tra il governatore campano De Luca e il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, su un punto c’e’ comunanza: dare un senso di accoglienza e multiculturalita’ all’evento, per lanciare un messaggio forte di fratellanza con gli altri popoli che Napoli vuole dare ai giovani in un passaggio storico delicato.

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Masters 1000 di Madrid, Matteo Arnaldi elimina Novak Djokovic: il mio idolo, è incredibile

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“Novak è il mio idolo, ero già contento di poterci giocare contro, perchè non era mai successo. Invece l’ho battuto è incredibile”. Così Matteo Arnaldi dopo aver eliminato Novak Djokovic al secondo turno del Masters 1000 di Madrid. “Per riuscirci ho dovuto giocare al mio meglio – ha continuato l’italiano n.44 al mondo -. Sapevo che lui non è in un gran momento di forma così ho cercato di portare avanti gli scambi e cercar di farlo sbagliare”. “Ovviamente ero molto teso all’inizio, quasi me la facevo sotto, anche perchè da quando avevo 9 o 10 anni ho cominciato a guardare le sue partite – ha ammesso Arnaldi, 24 anni – ma poi con l’andare avanti della partita mi sono calmato. Sono stato contento di prendere il break per primo, perchè sapevo che prima o poi me l’avrebbe fatto lui. E’ stato tutto perfetto”.

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A San Siro arriva la Roma, l’Inter cerca il riscatto

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Tornare subito a correre. È questo l’obiettivo dell’Inter di Simone Inzaghi che, dopo le sconfitte contro Bologna e Milan in Coppa Italia, vuole rialzarsi immediatamente per non perdere terreno nel testa a testa scudetto con il Napoli di Antonio Conte. L’ultima volta in cui i nerazzurri incapparono in due sconfitte consecutive, nell’annata 2022/23, servì del tempo alla squadra di Inzaghi per rialzarsi, visto che seguirono due pareggi prima di ritrovare la vittoria. Stavolta però, con il traguardo vicino e la concorrenza spietata, la risposta dovrà essere immediata. Domani a San Siro (si va verso il tutto esaurito), arriverà la Roma di Claudio Ranieri, a caccia di punti preziosi nella corsa per la Champions League.

Inzaghi prepara una mini-rivoluzione nella formazione rispetto al derby perso mercoledì: saranno infatti sette i cambi nell’undici titolare, anche a causa delle assenze per squalifica di Bastoni e Mkhitaryan, con il tecnico che si affiderà agli altri suoi titolarissimi per tornare subito a conquistare i tre punti. Nel consueto 3-5-2, l’Inter dovrebbe schierarsi con Sommer in porta, Pavard, Acerbi e Bisseck a comporre la linea difensiva; Darmian e Carlos Augusto agiranno sulle fasce, con Barella, Calhanoglu e Frattesi in mezzo al campo. In attacco, Lautaro Martinez sarà sicuro del posto, mentre al suo fianco è ballottaggio tra Arnautovic e Correa. Grande fiducia dunque in capitan Lautaro Martinez, vero punto di riferimento per Inzaghi in questa fase cruciale della stagione.

L’argentino infatti ha disputato da titolare 23 delle 27 partite ufficiali giocate dall’Inter nel solo 2025, saltandone due per infortunio e riposando solo in altre due occasioni restando in panchina per tutta la durata del match. E per il capitano interista sorridono le statistiche contro la Roma: nelle ultime sei sfide di Serie A contro i giallorossi, Lautaro ha partecipato a tre reti, con due gol e un assist, riscattando un inizio complicato nei precedenti incroci con la squadra capitolina. Inzaghi potrà inoltre contare su importanti rientri in panchina: Denzel Dumfries e Piotr Zielinski sono nuovamente a disposizione dopo i rispettivi problemi fisici. Più incerta invece la situazione di Marcus Thuram, visto che il francese continua il suo recupero e spera di tornare disponibile per la delicatissima semifinale di Champions League contro il Barcellona, in programma mercoledì prossimo al Montjuïc.

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Conte studia per un Napoli vincente in casa con Torino

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Testa tutta sul Torino, senza pensare all’Inter reduce da due sconfitte, senza farsi condizionare dal risultato che arriverà nel pomeriggio dal match dei nerazzurri contro la Roma. E’ linea che il tecnico Conte ha impartito al suo Napoli in questi giorni. L’aggancio ai nerazzurri in testa alla classifica è avvenuto lo scorso week end grazie a un Napoli, secondo dal 15 febbraio, che non ha mai mollato la presa. La vittoria a Monza coincide con la prima volta in cui il club azzurro è riuscito a vincere due partite di fila, una striscia che non gli riusciva dal 25 gennaio, quando gli azzurri sconfissero la Juventus, inanellando ben quattro vittorie consecutive.

Domani sera il Maradona vuole vedere Lukaku e compagni tornare a quel ritmo, quello dei tre punti a partita, firmando la terza vittoria di fila nella speranza che i giallorossi rallentino la squadra di Inzaghi concedendo al Napoli la vetta in solitaria. Obiettivi importanti, in sostanza, che si costruiscono con determinazione giornata dopo giornata. Lo sa bene il gruppo azzurro che in queste settimane è blindato a Castel Volturno, con pochi occhi a osservare le idee che Conte si prepara a mettere in campo. Il tecnico azzurro ha deciso di non fare conferenza stampa nella giornata in cui si sono celebrati i funerali di Papa Francesco ma qualche idea è trapelata come quella balenata sulla difesa, visto che difficilmente Buongiorno possa recuperare per la partita di domani.

Con Juan Jesus che ha detto addio al finale di stagione, l’alternativa al centro sembra essere solo Rafa Marin. Una soluzione innovativa però potrebbe essere quella di spostare Olivera da terzino sinistro a centrale, al fianco di Rrahmani, mettendo in campo Spinazzola sulla fascia sinistra. Un’idea suggerita dal ruolo di difensore centrale che Olivera ricopre con l’Uruguay ma nella difesa a tre schierata dal ct Marcelo Bielsa. Gli infortuni pesano tanto e questi giorni di avvicinamento al match sono serviti a Conte per capire se si può tentare lo spostamento.

Le risposte arriveranno però solo domani sera, in un match che non vedrà in campo l’ex granata Buongiorno. All’andata la vittoria azzurra venne firmata da McTominay e il centrocampista scozzese ha voglia ancora di segnare e di giocare al meglio, come nelle ultime gare. Come Lukaku, d’altronde, che dopo avere segnato nelle ultime tre partite al Maradona, tiene gli occhi puntati sull’obiettivo scudetto.

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