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Nadia Toffa, l’ultimo saluto in Duomo a Brescia: i funerali li officerà don Patriciello

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Nadia Toffa era troppo giovane. Aveva 40 anni e da tempo lottava contro il cancro. Il comune di Brescia, sua citta’ natale, ha allestito la camera ardente al Teatro Santa Chiara, dove migliaia di persone si sono messe in fila per salutarla. Fino a domani sarà possibile salutare la Iena. Domani, venerdì 16 agosto,  alle 16 si terra’ il funerale nel duomo della citta’. A officiare la funzione Padre Maurizio Patriciello, il parroco simbolo della lotta alla “Terra dei Fuochi”: “Nadia ha voluto che fossi io a celebrare il suo funerale. Vado a Brescia volentieri e con grande riconoscenza”.

 

Nadia Toffa, in migliaia alla camera ardente per ricordarla con commozione

Le sue condizioni si erano aggravate negli ultimi mesi, e da inizio luglio era ricoverata alla Domus Salutis di Brescia, dove si e’ spenta nelle prime ore del mattino. Le Iene sui social hanno dedicato un post commosso. “Qualcuno potrebbe pensare che hai perso, ma chi ha vissuto come te, non perde mai – scrivono -. Hai combattuto a testa alta col sorriso, con dignita’ e sfoderando tutta la tua forza, fino all’ultimo, fino a oggi”.

Nadia Toffa, in migliaia alla camera ardente per ricordarla con commozione

“Fiorire d’inverno”, nel periodo piu’ difficile dell’anno. Nadia Toffa aveva intitolato cosi’ il suo libro, uscito a ottobre scorso per Mondadori, in cui aveva raccontato la battaglia contro il cancro, provando a lanciare un messaggio di rinascita e di speranza. L’inviata de le Iene ha raccontato lungamente la sua malattia sui social network, diventando un simbolo di forza e tenacia per molti malati. Il suo ultimo post su Instagram risale al primo luglio, prima del peggioramento della malattia. E’ una foto di lei, sempre sorridente, con il suo cagnolino.

“Io e Toto’ unite contro l’afa. E dalle vostre parti come va? Vi bacio tutti tutti tutti”. Quando si e’ diffusa la notizia della sua morte sotto quest’ultimo post si e’ riversato il cordoglio dei suoi follower, oltre ai messaggi di amici e colleghi. Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “colpito dalla prematura scomparsa” ha ricordato con un post su Twitter “la vivacita’ e simpatia del suo impegno di giornalista e il coraggio con cui ha affrontato la malattia”. Tanti i messaggi di politici, dei colleghi delle Iene, fino a Jovanotti e Fiorello e altri big dello spettacolo italiano. Dopo un debutto nell’emittenza locale, nel 2009 Nadia Toffa era diventata inviata delle Iene, segnalandosi per inchieste sulle truffe ai danni del servizio sanitario nazionale, sulle slot machine, sullo smaltimento del traffico di rifiuti illegali in Campania, sull’Ilva di Taranto (citta’ che le ha conferito la cittadinanza onoraria), sull’infanzia violata.

 

Nel 2016 era stata promossa alla conduzione del programma Mediaset. Prima della malattia, aveva raccontato il suo impegno sociale in libri come Quando il gioco si fa duro, del 2014, dedicato al problema dell’azzardopatia. Nel 2015 aveva ricevuto il premio Ischia di giornalismo, nel 2018 il premio Luchetta. La conduttrice ha provato a trasformare il cancro “in un dono, un’occasione, un’opportunita’”, aveva scritto nel suo libro, attirandosi attacchi dagli hater del web e critiche, ma conquistando il plauso del mondo della scienza per l’invito ai malati a seguire le uniche cure certe, la chemio e la radioterapia. Purtroppo gli sciacalli del web non sono mancati neanche oggi giorno della sua morte, tanto da spingere l’agenzia funebre Taffo ad annunciare denuncie: “Stanno usando il nostro nome per post meschini circa la morte di Nadia Toffa”. La conduttrice de Le Iene aveva instaurato un filo diretto con i suoi fan, tra sorrisi e immagini postate anche dal letto d’ospedale. A partire dal gennaio 2017, giorno del primo malore, a Trieste in un albergo.

Due mesi dopo torno’ dietro il bancone delle Iene e racconto’ ai colleghi e al pubblico di avere il cancro. A marzo 2018, durante un controllo, la brutta notizia. “Il cancro era tornato e mi hanno operata nuovamente”, aveva detto a Verissimo il 13 ottobre 2018: “All’inizio mi chiedevo ‘perche’ proprio a me?’. Poi, dopo mesi, ho trasformato questa domanda in ‘perche’ non a me?” All’inizio di quest’anno, Nadia Toffa aveva finalmente annunciato il suo ritorno alla conduzione delle Iene. Ma la gioia era durata solo poche settimane. Gli ultimi messaggi la ritraggono di nuovo alle prese con le cure, ma sempre sorridente. “Non ho paura della morte – si legge in uno dei suoi post – E non vorrei mai sapere quando moriro’, perche’ non saprei che fare. Io voglio vivere la mia vita normale, senza cambiare una virgola”.

“Ciao guerriera, avevi fame di verità e giustizia”, l’addio a Nadia Toffa con migliaia di persone

 

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A Che Tempo Che Fa sul Nove ospiti Fagnani, Scurati, Bova

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Domani sul Nove, e in streaming su discovery+, nuovo appuntamento con “Che Tempo Che Fa” di Fabio Fazio, con Luciana Littizzetto, Filippa Lagerbäck, Mara Maionchi, Ubaldo Pantani, la Signora Coriandoli, Francesco Paolantoni. Ospiti di questa puntata: Francesca Fagnani, conduttrice di Belve e autrice del libro inchiesta “Mala. Roma Criminale” in uscita il 30 aprile; lo scrittore Premio Strega Antonio Scurati; Raoul Bova e Rocío Muñoz Morales, protagonisti di “Celebrity Hunted: Caccia all’uomo”; Noemi, in anteprima tv col nuovo singolo Non ho bisogno di te e conduttrice insieme a Ermal Meta del prossimo Concerto del Primo Maggio di Roma. E ancora: il Presidente del CONI Giovanni Malagò; Franco Di Mare, in libreria con “Le parole, per dirlo. La guerra fuori e dentro di noi”; il content creator e divulgatore Edoardo Prati; Roberto Burioni, Professore Ordinario di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele; l’economista Tito Boeri; la Vicedirettrice de La Stampa Annalisa Cuzzocrea; l’inviato di Avvenire Nello Scavo; l’editorialista di Repubblica Massimo Giannini; Michele Serra.

Chiude la serata l’immancabile appuntamento con Che tempo che fa – Il Tavolo con Mara Maionchi, la Signora Coriandoli, Francesco Paolantoni e Ubaldo Pantani. Ospiti della puntata: Max Giusti e Mago Forest, nel cast della terza edizione di GialappaShow; Andrea Delogu, fra i protagonisti del film Sei nell’anima, biopic ispirato alla vita e alla carriera di Gianna Nannini diretto da Cinzia TH Torrini, dove interpreta Mara Maionchi; Sara Franceschi, vincitrice della medaglia di Bronzo nei 400 metri misti agli ultimi Mondiali di nuoto in vasca lunga svoltisi a Doha; Paola Barale, in teatro dal 9 maggio con Tris di cuori; Frank Matano; Simona Ventura. Torna al tavolo anche Noemi.

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Gianna Nannini: ho sperimentato tutto, anche la follia

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“Ho sperimentato la vera follia, il non capire chi sei, il rendermi poi conto che se non esci da lì è finita… È stato difficile ma ci sono riuscita: la mia mente ha fatto tutto”. Così Gianna Nannini si racconta nel libro ‘Cazzi miei’ che ha ispirato ‘Sei nell’anima’, la storia dell’artista, prodotto da Indiana Production e diretto da Cinzia TH Torrini, che andrà su Netflix il 2 maggio con protagonista Letizia Toni nei panni dell’icona del rock. Il film racconta solo i primi trent’anni di Gianna Nannini. Si parte dall’infanzia ribelle e agiata, fino alla consacrazione in quel 1983 che considera la sua “vera nascita”.

Scritto da Cinzia TH Torrini e Cosimo Calamini insieme a Donatella Diamanti e alla stessa Nannini, il film è un viaggio dentro la mente creativa di questa artista unica, e rivoluzionaria che non ha mai accettato compromessi. Fanno parte del cast anche Selene Caramazza, una parrucchiera salentina, Maurizio Lombardi, il padre, Stefano Rossi Giordani e Andrea Delogu che interpreta una giovane Mara Maionchi. “Di questo film mi sono innamorata e riconosciuta. Mi sono come guardata attraverso gli occhi di Letizia Toni che è di una bravura straordinaria e con la quale sono in piena simbiosi. Il risultato finale fa un certo effetto, è come veder scorrere davanti agli occhi una parte di vita che mi ha formata, un lasso di tempo preciso che mi porta al giorno in cui sono nata davvero, a Colonia, in Germania, nel 1983” dice ancora Nannini a Roma nella sede Netflix. Un riferimento della rockstar all’album Latin Lover che proprio in quell’anno confermò il suo successo europeo, specie in Germania dove arrivò a vendere circa 250mila copie.

Ma il 1983, che è anche il titolo di un brano dell’album pubblicato poche settimane fa, è poi l’anno di una sua profonda crisi d’identità, puntualmente descritta nel film: “Sono stata vittima di uno stato psicotico molto grave, ma non indotto dalle droghe. Era come trovarsi sperduta fuori dall’utero materno, ma poi per fortuna ne sono uscita”. Del padre, famoso industriale dolciario toscano, interpretato dal bravissimo Maurizio Lombardi, dice: “Era una persona molto aperta, non è mai stato violento con me, solo non voleva cantassi perché per lui era una cosa che fanno solo le poco di buono. Poi però mi trovò un’insegnante bulgara che mi diede dieci lezioni e soprattutto mi insegnò a respirare, cosa che ha cambiato per sempre il mio canto”.

Protagonista nei panni dell’icona del rock femminile italiano è appunto Letizia Toni, giovane attrice nata a Pistoia nel 1993, che si è calata perfettamente nel ruolo di Gianna Nannini, anche nel cantare credibilmente le sue canzoni: “Ho studiato tanto – dice – sono andata a Siena per sentire sulla pelle quello che avevo studiato, vedere tutti i posti dove ha vissuto, la sua contrada. E questo per cogliere in pieno la sua vera identità. Poi fra me e la Nannini – continua – ci sono tante coincidenze: anche mio padre è un imprenditore e ho, proprio come lei, un fratello più grande e uno più piccolo. Infine anche mio padre non vuole che faccia l’attrice”.

Dice infine la regista: “Ho conosciuto Gianna Nannini negli anni ’70. Molte cose ci accomunano, è sempre stata per me un mito, simbolo di libertà, senza compromessi, coraggiosa nell’essere sé stessa nel bene e nel male. Ci siamo poi incontrate un giorno a Milano e da lì è iniziato tutto. Avrei combattuto per realizzare il film che l’avrebbe raccontata nel modo più fedele, con le sue lotte, i suoi conflitti, le cadute e le risalite. Un coraggioso regalo di Gianna al suo pubblico – conclude Cinzia TH Torrini – , perché la sua storia ha un grande messaggio di rinascita”.

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Rai Fiction: Sandokan, al via le riprese della nuova serie

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Inizieranno a Formello le riprese di “Sandokan”, la serie evento internazionale prodotta da Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction. Il nuovo adattamento della storica saga di romanzi di Emilio Salgari – sviluppata per la televisione da Alessandro Sermoneta, Scott Rosenbaum e Davide Lantieri, e diretta da Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo – andrà in onda prossimamente su Rai 1 e sarà distribuita in tutto il mondo da Fremantle International e in Spagna da Mediterráneo Mediaset España Group.

Protagonisiti, Can Yaman nei panni della Tigre della Malesia, in una veste originale, affiancato dall’esordiente Alanah Bloor nel ruolo di Marianna. Con loro ci saranno Ed Westwick (Gossip Girl, I figli degli uomini) nel ruolo dell’antagonista Lord Brooke, mentre sarà Alessandro Preziosi (I Medici, Black Out, La vita bugiarda degli adulti) a dare il volto all’iconico Yanez de Gomera. Si uniranno al cast anche John Hannah (The last of us, Quattro Matrimoni e un funerale, Sliding Doors, La Mummia), Madeleine Price, Gilberto Gliozzi (Loro, I delitti del Barlume), Mark Grosy (Zero Zero Zero) e Samuele Segreto (Stranizza d’amuri, L’Ora).

La storia è ambientata nel Borneo, a metà del 1800. Un paradiso abitato dalle tribù native dei Dayak, che vivono secondo le loro antiche tradizioni, ma dominato dalla spietata legge degli inglesi, all’apice del loro potere coloniale. Sandokan vive alla giornata, senza schierarsi: combatte per se stesso e per la sua ciurma di pirati, tra cui il fidato Yanez. Ma la sua vita cambia quando, durante un’incursione, incontra Marianna, la bella figlia del console britannico di Labuan.

È l’inizio di una storia d’amore impossibile tra due anime inaspettatamente simili: Marianna, di sangue nobile, ma con lo spirito selvaggio di chi è cresciuto in un paradiso tropicale, e Sandokan, leader pirata e avventuriero, che porta in sé il sangue di re guerrieri. Sulle loro tracce si metterà il leggendario cacciatore di pirati, Lord James Brooke, che non si fermerà davanti a niente pur di catturare Sandokan e conquistare il cuore di Marianna.

Da un’idea di Luca Bernabei, la serie sarà una grande epopea con un tratto da fiaba e un forte legame con l’ambiente, e racconterà le origini della Tigre della Malesia, che torna sul piccolo schermo, la nascita del suo mito, la sua scoperta di essere figlio di un antico re guerriero, l’amore con Marianna, l’amicizia con Yanez e la rivalità con Lord Brooke: avventura, azione, eroismo ed una rivoluzionaria storia d’amore, in un racconto per adulti e bambini. Prima location delle riprese è Formello, dove il set di “Sandokan” inaugurerà il nuovo Teatro 7, nel polo produttivo targato Lux Vide, e si terranno tra il Lazio, la Toscana, l’isola di Reunion e la suggestiva Calabria, dove è stata costruita la colonia inglese di Labuan a Lamezia Terme, con il sostegno della Film Commission e della Regione Calabria.

“Siamo molto orgogliosi – dice Luca Bernabei, Amministratore Delegato di Lux Vide – di riportare nelle case degli italiani l’iconica saga di Sandokan. In questi anni abbiamo lavorato per realizzare un progetto internazionale, che valorizzasse l’IP di Emilio Salgari attraverso una chiave contemporanea. Ringrazio Rai Fiction e Fremantle International che hanno creduto in questo progetto e nel nostro desiderio di raccogliere tutta la famiglia davanti alla tv! Sono sicuro che la regia di Jan Michelini e Nicola Abbatangelo restituirà uno stile unico alla serie, dando nuova vita al più famoso pirata del Borneo.

Grazie a un talentuoso cast e alle sceneggiature dell’Headwriter Alessandro Sermoneta esploreremo luoghi lontani, sogneremo e ci emozioneremo come avviene con le grandi storie LUX!”. “Sandokan – aggiunge Maria Pia Ammirati, Direttore di Rai Ficition – è un personaggio-mito che segna la storia della Rai. Dall’immaginazione di Emilio Salgari quell’eroe è passato nelle immagini di uno sceneggiato che il pubblico non ha mai dimenticato. Siamo dunque felici e orgogliosi di riportare sullo schermo uno dei grandi protagonisti del nostro immaginario”. “Siamo entusiasti – conclude Jens Richter, CEO Commercial and International di Fremantle – di collaborare con Lux Vide e Rai Fiction a questa emozionante e ambiziosa rivisitazione di una saga molto amata per un nuovo pubblico in tutto il mondo”.

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