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Cultura

Muti, per gli 80 anni del Maestro festa al Conservatorio di Napoli e incontro con i giovani di Scampia

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Una celebrità internazionale della musica, diplomata al conservatorio di San Pietro a Majella e che venerdì 30 luglio tornerà lì per festeggiare i suoi 80 anni anche se a guardarlo bene e a vederlo mentre dirige sembra un 60enne. E’ Riccardo Muti che ha accettato l’invito del Conservatorio nel mezzo di una propria vicenda musicale ancora del tutto in corso, nei teatri di tutto il mondo, ma portando nel cuore la sua Napoli. Il conservatorio e l’Associazione degli ex allievi della scuola l’hanno invitato per l’ottantesimo compleanno e Muti ha subito accettato. Sarà al “suo” Conservatorio per ricevere gli auguri della città. Il Maestro è atteso alle 18 e presenzierà all’inaugurazione di due mostre. La prima, allestita in Sala Muti, si intitola “Tutto iniziò da qui” ed è una rassegna multimediale fotografica dedicata ai suoi trascorsi napoletani e curata dall’Associazione Ex Allievi di San Pietro a Majella con gli archivi fotografici RMM Music, Carbone, Romano, Conte. L’altra mostra, intitolata “L’architettura della musica”, troverà spazio nel Chiostro grande e illustrera’ il passato glorioso, il presente laborioso e il futuro ambizioso di San Pietro a Majella attraverso otto grandi pannelli, che resteranno in esposizione fino al prossimo 30 novembre. “L’architettura della musica” nasce per la volonta’ di regalare simbolicamente a Muti il progetto di restauro dell’edificio, tanto auspicato dal Maestro, finanziato dalla Regione Campania e realizzato dalla Soprintendenza. Esaurito l’ampio prologo, il Maestro e il pubblico (composto solo da invitati per il distanziamento imposto dal Covid) si trasferiranno nella Sala Scarlatti. Qui Muti e il filosofo Massimo Cacciari converseranno con monsignor Vincenzo De Gregorio, preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra ed ex direttore del Conservatorio napoletano, a proposito del libro “Le sette parole di Cristo”, scritto nel 2020 a quattro mani da Muti e Cacciari. Infine ci sara’ spazio alla musica suonata, con il concerto dell’Orchestra Barocca del Conservatorio di San Pietro a Majella diretta da Antonio Florio, barocchista insigne. In programma, musiche, tra gli altri, di Guglielmi, Paisiello, Piccinni, Porpora, Sarro, Ugolino, Vinci. La celebrazione vuole essere, nelle intenzioni del presidente del Conservatorio Luigi Carbone e del direttore Carmine Santaniello, anche un punto di partenza per coinvolgere il Maestro, negli anni a venire, in una strategia di ulteriore crescita del Conservatorio, con progetti formativi, scientifici, artistici che traggano vigore e prestigio speciali dalla presenza di questo straordinario artista. Muti a Napoli per far crescere una città che sembra avviata ad un ineluttabile declino dopo essere stata una capitale culturale ed economica del Mediterraneo. Muti ha sempre declinato come sue virtù l’amore per la bellezza, il culto del perfezionismo, un’idea etica profonda del lavoro e le battaglie per un sistema didattico serio e capillare rimanendo sempre connesso alla sua terra. Il maestro Muti ha sempre mostrato un orgoglio d’appartenenza all’Italia che porta in giro nel pianeta come una bandiera. Ed ha sempre precisato di essere certo italiano ma poi napoletano. C’è tutta la sua speciale passione per Napoli in quel che fa e dici su qualunque palco al mondo.

 

A Napoli Muti vi nacque da mamma napoletana e papà pugliese. Era il 1941. La mamma viveva a Molfetta. Ma per partorire si trasferiva a Napoli. Per far nascere i suoi figli a Napoli. Farli studiare a napoli. Con questa città meravigliosa e difficile ha avuto sempre un’intima adesione, definendola con orgoglio “capitale culturale europea”. Il 30 luglio sarà dunque al Conservatorio che gli dedicherà una festa con professori e allievi. Il giorno prima, però, il Maestro, dirigerà un concerto a Roma, al Quirinale, in occasione del G20, sul podio dell’Orchestra Giovanile Cherubini e davanti a Mattarella e ai ministri della cultura del mondo. Il giorno dopo il Conservatorio, sempre lui, Muti, sarà a Scampia per lavorare con un’orchestra di ragazzi “che meritano il miglior futuro possibile” dice il Maestro. Il gruppo si chiama “Scampia Musica Libera Tutti”. “Nel luogo dove più attecchisce il male, un ensemble di giovani diffonde il messaggio del fare musica insieme, in nome dell’armonia e della libertà” dice Muti che anche in questo mostra di essere prim’ancora che un grande direttore di orchestra, forse il migliore di ogni tempo, anche un uomo eccezionale. Un napoletano che non perde mai occasione per mostrare amore per il luogo di nascita e là dove ci sono le sue radici.

 

Il video di Muti che trovate in questo servizio racconta il suo amore per Napoli. Ed è tra i documenti più visti e “rubati” a questo giornale.

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Cultura

Consulta: niente automatismo sulla sospensione dei genitori, decide il giudice

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Stop all’automatismo che impone la sospensione della responsabilità genitoriale per i genitori condannati per maltrattamenti in famiglia. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza n. 55 del 2025, dichiarando illegittimo l’articolo 34, secondo comma, del Codice penale nella parte in cui non consente al giudice di valutare in concreto l’interesse del minore.

Una norma rigida che non tutela sempre i figli

L’automatismo previsto dalla norma, secondo cui alla condanna per maltrattamenti in famiglia (articolo 572 c.p.) segue obbligatoriamente la sospensione della responsabilità genitoriale per il doppio della pena, è stato giudicato irragionevole e incostituzionale. Secondo la Consulta, la previsione esclude qualsiasi valutazione caso per caso e impedisce al giudice di verificare se la sospensione sia effettivamente nell’interesse del minore, come invece richiedono gli articoli 2, 3 e 30 della Costituzione.

Il caso sollevato dal Tribunale di Siena

A sollevare la questione è stato il Tribunale di Siena, che aveva riconosciuto la responsabilità penale di due genitori per maltrattamenti nei confronti dei figli minori, ma riteneva inadeguato applicare in automatico la sospensione della responsabilità genitoriale. Il giudice toscano ha evidenziato la possibilità concreta che, in presenza di una riconciliazione familiare e di un miglioramento del contesto domestico, la sospensione potesse arrecare un danno ulteriore ai minori.

Il principio: al centro l’interesse del minore

La Corte ha ribadito che la tutela dell’interesse del minore non può essere affidata a presunzioni assolute, bensì deve derivare da una valutazione specifica del contesto familiare e della reale efficacia protettiva della misura. Il giudice penale deve dunque essere libero di stabilire, caso per caso, se la sospensione della responsabilità genitoriale sia davvero la scelta più idonea alla protezione del figlio.

La continuità con la giurisprudenza

La decisione si inserisce nel solco della sentenza n. 102 del 2020, con cui la Consulta aveva già bocciato l’automatismo previsto per i genitori condannati per sottrazione internazionale di minore. In entrambi i casi, si riafferma il principio secondo cui le misure che incidono sulla genitorialità devono essere coerenti con i valori costituzionali e orientate alla tutela concreta del minore.

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Cultura

Addio a Mario Vargas Llosa, Nobel per la Letteratura: è morto a Lima a 89 anni

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Il mondo della cultura piange la scomparsa di Mario Vargas Llosa (foto in evidenza di Imagoeconomica), uno dei più grandi romanzieri del Novecento e premio Nobel per la Letteratura nel 2010. Lo scrittore peruviano si è spento oggi, domenica, a Lima all’età di 89 anni, circondato dalla sua famiglia, come ha comunicato suo figlio Álvaro attraverso un messaggio pubblicato sul suo account ufficiale di X.

«Con profondo dolore, rendiamo pubblico che nostro padre, Mario Vargas Llosa, è morto oggi a Lima, circondato dalla sua famiglia e in pace».

Una vita tra letteratura e impegno

Nato ad Arequipa il 28 marzo del 1936, Vargas Llosa è stato tra i più influenti autori della narrativa ispanoamericana contemporanea. Oltre ai riconoscimenti letterari internazionali, ha vissuto una vita profondamente segnata anche dall’impegno civile e politico.

Con la sua scrittura tagliente e lucida, ha raccontato le contraddizioni della società peruviana e latinoamericana, esplorando con coraggio e passione temi di potere, ingiustizia e libertà.

I capolavori che hanno segnato la sua carriera

Autore di romanzi fondamentali come “La città e i cani” (1963), durissima denuncia del sistema militare peruviano, e “La casa verde” (1966), Vargas Llosa ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura del Novecento. La sua vasta produzione comprende anche saggi, articoli e testi teatrali.

Un addio in forma privata

Come reso noto dalla famiglia, i funerali saranno celebrati in forma privata e, nel rispetto della volontà dell’autore, le sue spoglie saranno cremate. Un addio sobrio, coerente con la riservatezza che ha spesso contraddistinto l’uomo dietro lo scrittore.

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Cultura

La Campania conquista il mondiale di fisica per studenti: cinque eccellenze campane rappresenteranno l’Italia all’IYPT 2025

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Cinque giovani talenti campani delle scuole superiori rappresenteranno l’Italia all’International Young Physicists’ Tournament (IYPT) 2025, la più prestigiosa competizione mondiale di fisica per studenti delle scuole superiori, che si svolgerà dal 29 giugno al 6 luglio a Lund, in Svezia.

Dopo una severa selezione nazionale, articolata in prove pratiche e orali, sono stati scelti cinque studenti, tutti provenienti da istituti superiori della Campania: il Liceo Mercalli di Napoli e il Liceo Buchner di Ischia. Una vittoria che premia la qualità della formazione scientifica nelle scuole del Sud e conferma il livello di eccellenza raggiunto dalla regione in campo scientifico.

Tra i protagonisti Pierluigi Trani, talento di Ischia

Tra i cinque campioni c’è Pierluigi Trani, studente del terzo anno del Liceo Scientifico Buchner di Ischia, attualmente a Salonicco, in Grecia, per partecipare a un torneo amichevole di preparazione con altri cinque Paesi del sud Europa. Trani si è classificato tra i primi quattro nella fase provinciale dei Campionati di Fisica 2025 a Napoli, risultando l’unico studente ischitano tra i primi dieci. Inoltre, si è distinto a livello nazionale arrivando terzo alle Olimpiadi di Statistica nella sua fascia d’età.

Il giovane fisico non ha intenzione di fermarsi qui: dopo l’esperienza mondiale in Svezia, proseguirà i suoi studi in un prestigioso college londinese, pronto ad accoglierlo per coltivare il suo brillante futuro accademico.

Un team guidato da due docenti campani

A guidare la squadra italiana saranno Gianmarco Sasso e Raffaele Campanile, entrambi docenti del Liceo Buchner di Ischia. I due insegnanti hanno seguito tutte le fasi della selezione e accompagnano i ragazzi nella preparazione per la competizione internazionale. L’IYPT è un torneo con una lunga storia: esiste da 38 anni, ma l’Italia partecipa ufficialmente solo dal 2024, grazie al sostegno dell’associazione “Scienza e Scuola”, con sede nel Meridione. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ancora non riconosce formalmente la competizione, ma l’entusiasmo e la determinazione di studenti e docenti colmano ogni lacuna istituzionale.

La fisica come passione e riscatto territoriale

L’affermazione della Campania all’IYPT è un segnale forte: il talento scientifico non conosce confini geografici, e può emergere anche in territori spesso penalizzati da scarse risorse e riconoscimenti. I cinque ragazzi selezionati, con il sostegno dei loro docenti e di una rete associativa motivata, porteranno in alto il nome dell’Italia e del Sud Europa, confrontandosi con delegazioni di ben 39 nazioni.

Dal cuore del Sud, un segnale di speranza, competenza e futuro.

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