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Mosca non paga i bond, conto alla rovescia del default

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La Russia non riesce a pagare agli investitori esteri le cedole sui bond che erano dovute oggi: parte ufficialmente il conto alla rovescia per quello che rischia di diventare un enorme default sul debito che metterebbe in ginocchio il Paese con ramificazioni globali. Il ministero delle Finanze russo ha dichiarato di aver emesso l’ordine di pagamento dei 117 milioni di dollari dovuti agli obbligazionisti dei due eurobond, da effettuare obbligatoriamente in dollari. Ma ha anche riconosciuto che quei soldi “potrebbero non raggiungere gli obbligazionisti”. E in effetti alcuni degli investitori ad oggi non hanno ricevuto le somme dovute. Tecnicamente, e’ pero’ previsto un ‘periodo di grazia’ di 30 giorni che da’ tempo fino al 15 aprile per scongiurare la dichiarazione ufficiale di default. Significherebbe l’insolvenza, farebbe scattare i contratti di assicurazione dal rischio-Paese, una raffica di rimborsi immediati impossibili per Mosca, che diventerebbe un paria del sistema finanziario come l’Argentina. Un ulteriore terremoto per un’economia gia’ strozzata dalle sanzioni occidentali, dall’inflazione al 10% e dai costi della guerra in Ucraina. Ma anche, potenzialmente, per l’economia mondiale. Il solo debito in valuta estera di Mosca ammonta a 150 miliardi di dollari. E dal momento che la Russia, fino a prima della guerra, aveva un rating con livello d’investimento (quindi non speculativo) quei bond sono e’ in mano a fondi d’investimento sparsi per il mondo, assicurazioni, fondi pensione: non solo hedge fund. Una bomba ad orologeria che solo per 40 miliardi e’ debito pubblico: il grosso e’ costituito da bond di aziende russe popolari fra gli investitori occidentali come Gazprom (oltre 28 miliardi), Russian Railways (quasi 5 miliardi), Rosneft e Lukoil (2,5 e 2,3 miliardi rispettivamente), banche di primo piano come Vtb e Alfa Bank (2,3 e 2,1 miliardi), Vnesheconombank (3,8 miliardi), Sberbank (3 miliardi). Le Borse hanno prestato piu’ attenzione agli spiragli di una soluzione negoziale alla guerra: Milano in forte rialzo (+3,34%), come Parigi (3,68%) e Francoforte (+3,76%), spread Btp-bund in calo a 150. In fondo il default russo e’ un po’ artificiale: non e’ che Mosca non ha soldi, e’ che la guerra si e’ estesa all’economia, le sanzioni hanno sequestrato oltre la meta’ delle riserve in valuta estera di Vladimir Putin, che ha risposto bloccando i flussi di valuta verso l’estero. Per il presidente russo, e’ l’argomento per dire che sono Usa e Ue ad aver “fatto default” verso Mosca: sarebbero loro ad essere “effettivamente falliti”. Anche il ministro delle Finanze, Anton Siluanov, ammettendo che il pagamento dei due bond con scadenza 2023 e 2043 “potrebbe non raggiungere gli investitori”, ha tentato di gettare la palla sul campo avversario: il pagamento sarebbe stato inoltrato ma la banca titolare dei conti in valuta estera non potrebbe versarlo oltreconfine, e ora dipende dalle autorita’ Usa. Mosca continua a finanziarsi al ritmo di mezzo miliardo al giorno con le vendite di gas all’Europa. Avrebbe anche 17 miliardi di diritti speciali di prelievo all’Fmi, che le pressioni Usa e Ue ancora non sono riuscite a bloccare. Ma quanto il rischio-insolvenza sia preso sul serio dagli investitori (e costituisca una efficace leva occidentale verso Mosca) lo testimonia l’agenzia di rating Fitch, che ha avvertito: il pagamento in rubli “costituirebbe un evento di default”. E ha ravvicinato il redde rationem al 2 aprile, perche’ neanche le cedole dei bond Ofz russi scaduti il 2 marzo non sono arrivate agli investitori esteri. Una minaccia che comincia ad agitare i russi: in fondo sono le stesse rassicurazioni di Putin – “l’economia della nazione sopravvivra’ sicuramente” e tornera’ il caos del 1998 – a rivelare i timori di Mosca.

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Blackout in Spagna e Portogallo: indagini in corso, ipotesi anche di un cyberattacco

Spagna e Portogallo colpiti da un blackout elettrico: disagi nei trasporti e nelle comunicazioni. Il governo indaga, possibile anche un cyberattacco.

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Poco dopo le 12 di oggi, migliaia di cittadini in tutta la Spagna continentale e in Portogallo sono stati colpiti da un improvviso blackout elettrico. Come riportato dal quotidiano “El País”, il governo spagnolo ha attivato diversi team tecnici di vari ministeri per indagare sulle cause dell’interruzione, anche se al momento non esiste ancora una spiegazione ufficiale.

Secondo quanto riferito da Red Eléctrica, l’azienda pubblica responsabile della gestione del sistema elettrico nazionale, si sta lavorando intensamente per ripristinare la fornitura di energia. Anche l’Istituto nazionale di cybersicurezza è coinvolto nelle analisi, valutando la possibilità che il blackout possa essere stato causato da un attacco informatico, sebbene non ci siano ancora conferme in tal senso.

Reti di comunicazione e trasporti in tilt

Il blackout ha avuto ripercussioni su diversi settori strategici: sono stati colpiti reti di comunicazione, aeroporti e linee ferroviarie ad alta velocità in Spagna e Portogallo. Problemi sono stati segnalati anche nella gestione del traffico stradale, con numerosi semafori fuori servizio, oltre che in centri commerciali e strutture pubbliche.

La ministra spagnola della Transizione ecologica, Sara Aagesen, ha fatto visita al centro di controllo di Red Eléctrica per seguire da vicino le operazioni di ripristino. L’azienda ha attivato un piano di emergenza che prevede il graduale ritorno alla normalità, iniziando dal nord e dal sud della penisola iberica.

Coinvolta anche la Francia meridionale

Le interruzioni non hanno riguardato esclusivamente la Spagna e il Portogallo: alcune aree del sud della Francia, interconnesse con la rete elettrica spagnola, hanno subito disagi simili. Le autorità francesi stanno monitorando attentamente la situazione in coordinamento con le controparti spagnole.

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Wsj, Putin sta espandendo basi e truppe ai confini Nato

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A circa 160 chilometri dal confine con la Finlandia, nella città russa di Petrozavodsk, gli ingegneri militari russi stanno espandendo le basi militari dove il Cremlino prevede di creare un nuovo quartier generale dell’esercito per supervisionare decine di migliaia di soldati nei prossimi anni. E’ quanto scrive il Wall Street Journal. I soldati, molti dei quali ora in prima linea in Ucraina, dovrebbero costituire la spina dorsale dell’esercito russo in chiave anti-Nato. Il Cremlino sta ampliando il reclutamento militare, rafforzando la produzione di armi e potenziando le linee ferroviarie nelle zone di confine.

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Ft: accuse a Orban, 1 miliardo sussidi a media filogovernativi

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Due organi di informazione ungheresi, Magyar Hang e una seconda testata coperta dall’anonimato, intendono presentare oggi una denuncia alla Commissione europea, sostenendo che il governo di Viktor Orbán ha concesso più di un miliardo di euro di sovvenzioni illegali ai media filogovernativi. Lo riporta il Financial Times online. Secondo le due testate, le entrate pubblicitarie sarebbero state convogliate verso giornali, emittenti televisive e piattaforme online filo-Orbán tra il 2015 e il 2023 per per garantire il sostegno al partito al potere Fidesz e per escludere il giornalismo critico.

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