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Tecnologia

Luna, conto alla rovescia per il lancio di Artemis

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Partito il conto alla rovescia per il lancio della missione lunare Artemis 1 della Nasa, previsto per mercoledì 16 novembre a partire dalle ore 07,04 italiane, con una finestra di due ore. Artemis, dopo questa prima missione di prova senza equipaggio, punta a riportare l’uomo sulla Luna, a 50 anni di distanza dalla missione Apollo17. Anche il meteo prevede condizioni favorevoli al 90%, almeno secondo le ultime previsioni dell’U.S. Space Force Space Launch Delta 45. Intanto i tecnici della Nasa sono al lavoro per riparare i danni causati dal passaggio dell’uragano Nicole sul razzo Sls e la navetta Orion, che sono rimasti esposti alle intemperie sulla rampa di lancio del Kennedy Space Center in Florida. Dalle analisi condotte finora è emerso che i forti venti hanno causato l’allentamento di una sottile striscia di materiale simile al mastice che si trova intorno a Orion. Il danno non ostacola il lancio, ma durante la partenza potrebbe comunque provocare il distacco di detriti pericolosi per il razzo Sls: se dovesse rendersi necessaria una sostituzione, razzo e navetta dovrebbero essere riportati all’interno dell’edificio di assemblaggio (Vab), poiché Orion è situata troppo in alto per effettuare la riparazione direttamente sulla piattaforma di lancio del Kennedy Space Center, e questo farebbe slittare la partenza. La striscia riempie una leggera rientranza presente sulla superficie della capsula, in modo da ridurre al minimo il riscaldamento aerodinamico durante la partenza. La sua presenza non è indispensabile, ma è possibile che alcuni pezzetti del materiale si stacchino durante il lancio, danneggiando il razzo Sls (Space Launch System). È un problema che si è già verificato in passato: nell’ottobre 2002 alcunii detriti hanno ammaccato un componente elettronico, e pochi mesi dopo, il 1° febbraio 2003, un incidente simile è stato la causa del disastro dello Space Shuttle Columbia, che vide il razzo esplodere pochi secondi dopo la partenza provocando la morte dei sette astronauti a bordo. Se si deciderà di proseguire secondo i piani, martedì i tecnici inizieranno nuovamente a riempire i serbatoi del razzo Sls con i circa 2 milioni e 800mila litri di carburante, utilizzando una tecnica più ‘delicata’ per ridurre al minimo i bruschi sbalzi di pressione e prevenire perdite dalle guarnizioni. In caso si presentino nuovamente problemi legati al carburante, i tecnici avranno solo un paio d’ore per risolverli prima che la finestra di lancio si chiuda. In quel caso, la prossima opportunità di lancio si presenterà il 19 novembre. Se Artemis partirà come da programma, la capsula Orion rimarrà nello spazio per circa 26 giorni, prima di tornare sulla Terra tuffandosi nell’Oceano Pacifico. L’obiettivo della missione senza equipaggio Artemis 1 è inviare la navetta su una traiettoria ad anello oltre la Luna per effettuare un test dei sistemi di propulsione, di navigazione e di quelli che sfruttano l’energia solare. Se l’esito sarà quello sperato, Artemis 2 partirà nel 2024 con quattro astronauti a bordo, seguita nel 2025-26 dalla missione che riporterà l’uomo sul suolo lunare.

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In Evidenza

Google aprirà l’utilizzo dell’IA generativa per le immagini

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Google apre l’uso dell’intelligenza artificiale generativa per le immagini. Dal 15 maggio permetterà a tutti di usare le opzioni di IA generativa nell’app Foto, che ad oggi erano a pagamento o legate all’uso di uno smartphone della sua serie Pixel. Sarà possibile eliminare elementi indesiderati dalle immagini, renderle più nitide e migliorare la luce nei ritratti. La mossa dovrebbe arrivare all’indomani della conferenza degli sviluppatori del colosso tecnologico, prevista il 14 maggio, che si presuppone spingerà sempre di più sull’intelligenza artificiale. Intanto l’aumento su larga scala di applicazioni che rendono semplice l’editing di foto e video con l’intelligenza artificiale – come il software Sora di OpenAi, la casa madre di ChatGpt – fa crescere secondo gli esperti i rischi per i cosiddetti deepfake, i contenuti digitali fasulli. In un’intervista alla Cnbc, alcuni manager della compagnia digitale Okta e dell’azienda di cybersecurity Crowdstrike hanno sottolineato la necessità che i big della tecnologia aumentino l’attenzione sul tema, anche in vista dei tanti appuntamenti elettorali. “Vedremo sicuramente più deepfake durante il processo elettorale. Servirà applicare misure perché tutti possano verificare l’autenticità di qualcosa, prima di condividerlo”, afferma Todd McKinnon, Ceo di Okta.

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Economia

Big tecnologia spingono su chip, linfa vitale del’IA

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I big della tecnologia spingono sui chip, linfa vitale dell’intelligenza artificiale e della crescita economica. Google e Intel rilanciano con delle novità, mentre i futuri processori di Apple potrebbero essere Made in Usa. La sfida dei colossi è ridurre la dipendenza da altre aziende per alimentare carichi di lavoro di IA e per il cloud. Solo pochi giorni fa il forte terremoto a Taiwan ha tenuto col fiato sospeso il mondo tecnologico per la chiusura temporanea di Tsmc, il gigante dei microprocessori a contratto che ha in mano il 70% della produzione globale. Nelle scorse ore Google ha rivelato i piani per un nuovo processore basato su tecnologia Arm, che punta su consumi energetici più bassi.

Si chiama Axion e offre prestazioni migliori del 30% rispetto agli altri chip con architettura Arm. Sarà disponibile per i servizi cloud che le aziende possono noleggiare e utilizzare, dagli annunci su YouTube all’analisi dei big data. “Diventare una grande azienda di hardware è molto diverso dal diventare una grande azienda di cloud o un grande organizzatore dell’informazione mondiale”, ha detto al Wall Street Journal Amin Vahdat, dirigente responsabile delle operazioni interne sui chip di Google. L’annuncio arriva dopo che Microsoft mesi fa ha rivelato i propri microprocessori personalizzati progettati per la sua infrastruttura cloud e per addestrare modelli linguistici di grandi dimensioni. Anche Amazon offre server basati su tecnologia Arm tramite i propri chip personalizzati.

L’obiettivo di queste aziende è ridurre la propria dipendenza da partner come Intel e Nvidia, competendo sui chip personalizzati che riescono a smaltire grandi carichi di lavoro sull’IA e il cloud. Nella sfida degli annunci incrociati, anche Intel ha svelato nelle ultime ore una nuova versione del suo chip acceleratore di intelligenza artificiale. Si chiama Gaudi 3 e promette prestazioni di calcolo doppie. L’azienda californiana punta a diventare un’alternativa a Nvidia che nel 2023 ha controllato l’83% del mercato dei chip per data center e che ha segnato una ultima trimestrale record. Nvidia, tra l’altro, meno di un mese fa ha lanciato nuovi prodotti nel corso di un evento definito dagli esperti la Woodstock dell’IA.

Nella ‘Chip war’, come recita il titolo del saggio dello storico dell’economia Chris Miller che racconta la trasformazione del semiconduttore in una componente essenziale della vita contemporanea, alla competizione tecnologica si innestano battaglie geopolitiche. Pochi giorni fa la Cina ha introdotto nuove rigide linee guida che porteranno alla graduale eliminazione dei microchip Usa di Intel e Amd da computer e server governativi, per adottare soluzioni autarchiche. Mentre l’8 aprile il governo statunitense ha deciso di investire fino a 6,6 miliardi di dollari nel gigante taiwanese dei chip Tsmc – fornitore di Apple – che costruirà una terza fabbrica di semiconduttori in Arizona. Le due strutture già programmate dovrebbero iniziare a produrre nel 2025 e nel 2028. “Un nuovo capitolo per l’industria americana dei semiconduttori”, ha affermato l’amministrazione Biden. Alla luce di questo importante impegno è possibile che in futuro Cupertino potrebbe cambiare la sua catena di fornitura dei chip, sfruttando proprio questi nuovi impianti negli Stati Uniti.

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In Evidenza

Accesso under14 a IA solo con consenso dei genitori

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L’accesso alle tecnologie di intelligenza artificiale dei minori di 14 anni “esige il consenso di chi esercita la responsabilità genitoriale”. Lo si legge nella bozza del ddl sull’IA. “Il minore di anni diciotto che abbia compiuto quattordici anni, può esprimere il proprio consenso per il trattamento dei dati personali connessi all’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale” a patto che sia chiaro nelle informazioni il trattamento lecito, corretto e trasparente dei dati.

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