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Cronache

Morto Aron, il pitbull che era stato bruciato vivo a Palermo

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 Il cane Aron è morto. Qualche giorno fa il proprietario l’aveva legato a un palo, in strada, e poche ore dopo gli aveva dato fuoco, procurando al pitbull ustioni sull’80 per cento del corpo. Volontari e veterinari hanno fatto di tutto per salvarlo, senza riuscirci, dopo che un passante aveva soccorso l’animale e la Lav era intervenuta per provvedere alle cure. L’uomo è stato indagato dalla Procura e nei suoi confronti l’Organizzazione internazionale protezione animali presenterà una denuncia per maltrattamento e uccisione di animali, reato che prevede una condanna fino a 27 mesi di reclusione.

L’ufficio legale dell’Oipa invierà inoltre istanza al sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, affinché emetta un’ordinanza interdittiva che vieti all’uomo, nonché ai suoi familiari e ai suoi conviventi, di detenere animali. Un altro episodio è accaduto anche nella parte orientale della Sicilia, a Rosolini, nel Siracusano, dove un cane è stato trovato impiccato in strada. Lo ha reso noto il Partito animalista che ha presentato una denuncia alla procura e invoca il Parlamento per approvare una legge che inasprisca le pene per chi si macchia di questi delitti. Appello lanciato anche dalla parlamentare Michela Brambilla, firmataria di una proposta di legge in tal senso, e da altre associazioni animaliste.

L’odissea di Aron comincia la sera dell’8 gennaio, quando qualcuno lo lega a un palo, sotto la pioggia, nella centrale piazza Crispi. Inutili le chiamate al numero d’emergenza per chiedere un intervento. Gli animalisti – che oggi hanno promosso una manifestazione in città arrivando anche davanti al Municipio – spiegano che “oltre al 112 sono stati avvertiti gli agenti della polizia municipale e tutti hanno detto che non era loro competenza intervenire”. Per questo, annunciano, presenteranno “una denuncia in procura” per “sapere chi è stato il funzionario dell’Asp di Palermo che ha consentito il passaggio di proprietà del povero Aron, fatto il 5 gennaio, quattro giorni prima che fosse dato alle fiamme”. Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, annuncia la costituzione di parte civile da parte del Comune. Lo stesso farà la Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente. Aron non è stato mai lasciato solo dai volontari della Lav, che lo hanno assistito giorno e notte nella clinica dove è stato ricoverato. “La nostra denuncia ha ora un’aggravante in più, perché il maltrattamento ha causato la morte dell’animale – afferma una nota della Lega anti vivisezione – non si può più continuare ad assistere a gesti così crudeli ed efferati”. Domani alle 17, in via Catania 66, davanti alla clinica dov’è morto Aron, verranno accese delle candele, un gesto per chiedere al Parlamento di occuparsi dei maltrattamenti agli animali. (A

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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