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Meloni difende la tassa, dalle banche profitti ingiusti

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Nessun passo indietro. Sul reddito, sul salario minimo. E nemmeno sulla tassa sui “profitti ingiusti” delle banche. Giorgia Meloni rispolvera gli “appunti di Giorgia” e per quasi mezz’ora via social difende l’azione del governo che è “determinato” contro il “cancro della mafia” tanto quanto sul Pnrr. E che non ha alcuna intenzione – il messaggio – di arretrare di fronte alla fredda irritazione degli istituti di credito. E nemmeno davanti alle rimostranze di Forza Italia, che si smarca da Lega e Fdi e chiede di rivedere la misura in Parlamento. Dopo aver osservato con attenzione l’andamento dei listini e il rimbalzo che Matteo Salvini non manca di sottolineare (la decisione del governo “viene premiata non solo dalla stragrande maggioranza dei cittadini, ma anche da imprese e mercati”) la premier decide di intervenire in prima persona.

In una situazione “difficile” anche per colpa delle scelte “discutibili” della Bce – il leit motive del giorno dopo – non si poteva che chiedere un contributo a chi ne ha tratto “profitti ingiusti”, afferma la premier guardando dritta nella telecamera. Assicurando che le risorse serviranno per aiutare “famiglie e imprese” e in particolare “chi è maggiormente in difficoltà nel pagamento del mutuo” (anche se la norma, che non è ancora stata pubblicata nella sua versione definitiva, su questo fronte per ora fa riferimento esplicito al finanziamento, grazie agli incassi dagli extraprofitti, del fondo per i mutui prima casa per gli under 36). Nemmeno lei, come Giancarlo Giorgetti, era alla conferenza stampa di lunedì dove Matteo Salvini ha annunciato la misura. Ma non c’è stato alcun dissidio – assicurano da Palazzo Chigi – tra lei e il suo ministro dell’Economia. La scelta di tassare le banche è stata “condivisa” e approvata “all’unanimità” da tutto il Cdm. Forza Italia compresa, quindi. Che ora però è in fermento.

“Lavoreremo in Parlamento perché questa misura sia equilibrata”, dice il segretario Antonio Tajani a un quotidiano. “E’ auspicabile che il governo apra un dibattito con il sistema bancario per trovare soluzioni in modo omogeneo” rincara in tv Paolo Barelli, precisando di parlare “da capogruppo di un partito che è al governo”. Niente strappi nell’aria, insomma. Ma, è il ragionamento che rimbalza nel partito, non bisogna nemmeno dimenticare che non ci sono solo due alleati al governo.

Proprio Barelli aveva esplicitato per primo il disagio di Fi per una scelta che forse non era stata ben meditata. Certo nessuno tra gli azzurri arriva alle critiche dal presidente della Liguria, Giovanni Toti – bacchettato poi dalla sezione locale di Fdi – che parla di una scelta “non da liberali ma da marxisti”. Il rischio, dice il governatore, è che a rimetterci siano i risparmiatori. Un pericolo paventato anche dalle opposizioni, dopo la corsa a intestarsi la paternità della misura, per non farsi scippare un tema così popolare tra l’elettorato. La misura, dice inserendosi nella querelle il ministro Adolfo Urso, “non è né di destra né di sinistra, è solo giusta”.

Ma, l’accusa del M5s, con la revisione del tetto è stata totalmente depotenziata. Così “è una presa in giro”, una “tassa fantasma”, incalzano i 5S, che si scagliano contro la premier anche per le sue parole sul Reddito. Lei approfitta della rubrica online, che non animava da marzo, per “fare chiarezza”, dice, davanti a tante “polemiche strumentali”. Sul reddito “solo falsità”, accusa. Così come sul Pnrr dove “qualcuno forse sperava” che le risorse andassero perse. E invece, rivendica, a fine anno arriveranno tutti i 35 miliardi della terza e della quarta rata mentre è in corso il confronto per la revisione del Piano e l’aggiunta del capitolo RepowerEu.

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Rafa Benitez: Napoli può vincere lo scudetto, Inter a rischio

Rafa Benitez analizza la corsa scudetto in un’intervista al Corriere della Sera: Napoli favorito, Inter tra campionato e Champions, il peso di Lautaro e Lukaku.

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Una lunga carriera tra successi in Europa, esperienze sulle panchine di Inter e Napoli, e un occhio sempre attento al grande calcio internazionale. Rafa Benitez, intervistato dal Corriere della Sera, analizza con precisione la corsa scudetto italiana, sorprendentemente riaperta nelle ultime settimane.

Napoli favorito per lo scudetto? Per Benitez sì

«Dieci giorni fa avrei detto Inter senza alcun dubbio», ammette Benitez. «Anzi, pensavo addirittura al triplete. Ma il calcio è affascinante proprio per la sua imprevedibilità». Guardando al calendario e agli impegni europei della squadra di Inzaghi, l’ex tecnico ritiene che il Napoli abbia ora «qualche possibilità in più».

Benitez non nasconde il suo affetto per Napoli, dove ha allenato due anni: «Lì ho vinto due titoli e credo di aver dato il via a un cambiamento culturale. Volevo internazionalizzare il Napoli e in qualche modo ci siamo riusciti».

L’Inter tra campionato e sogno Champions

Benitez vede l’Inter di Inzaghi ancora fortissima, ma sottolinea: «Giocare la Champions ti sottrae inevitabilmente energie mentali. La gara col Barcellona sarà decisiva. In campionato conteranno i nervi saldi più della rosa lunga».

E sulla propria breve esperienza nerazzurra dice: «In sei mesi ho vinto due trofei. Avevo la consapevolezza che serviva un ricambio generazionale. Non sempre le idee coincidono, ma resto convinto delle mie scelte».

Inzaghi e Conte, due filosofie diverse

Ragionando sui tecnici protagonisti della corsa scudetto, Benitez distingue bene i caratteri: «Inzaghi è misurato, solido, trasmette calma. Conte invece si alimenta della tensione, trae energia dal suo temperamento battagliero. Entrambi vincenti, ma con approcci opposti».

Lautaro e Lukaku gli uomini decisivi

Se deve scegliere un uomo chiave per la volata finale, Rafa non ha dubbi: «Lautaro per l’Inter, Lukaku per il Napoli. Due attaccanti determinanti. Senza dimenticare due cervelli in mezzo al campo come Lobotka e Calhanoglu».

L’amore per la panchina

Infine, quando gli chiedono se sente la mancanza della panchina, Benitez sorride: «Sono un uomo di calcio, mi aggiorno continuamente, amo il mio lavoro. Faccia lei».

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Cinema

Cristina Comencini: il cinema delle donne è una nuova ricchezza. Io dalla parte delle donne sempre

Cristina Comencini racconta al Corriere della Sera il successo de “Il treno dei bambini”, la sua visione sul cinema delle donne, la politica e il suo nuovo amore.

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Cristina Comencini (le foto sono di Imagoeconomica), con il suo ultimo film “Il treno dei bambini” tratto dal romanzo di Viola Ardone e disponibile su Netflix, ha raggiunto quasi trenta milioni di visualizzazioni. «Mi sembra incredibile», racconta, «ma credo che il tema profondo del dopoguerra, del trauma che la guerra lascia sui sentimenti, abbia colpito il pubblico di tutto il mondo».

Il cinema tra piattaforme e sale

«Portare la gente in sala è bellissimo, ma difficile. Le piattaforme e il cinema possono coesistere. L’importante è, come diceva mio padre Luigi Comencini, mantenere sempre la massima verità e bellezza in quello che si crea», afferma Cristina, riflettendo sulla trasformazione del mondo cinematografico.

Il successo e la nuova generazione di registe

Comencini riconosce l’importanza del successo ma non lo vive come un punto di arrivo: «È un mestiere da montagne russe». È felice dell’affermazione di tante donne nel cinema italiano, come Paola Cortellesi, sottolineando: «Il cinema si è finalmente aperto alle storie delle donne, arricchendosi di nuove prospettive».

Il rapporto con la famiglia e il film di Francesca Comencini

Cristina racconta il forte legame con le sorelle e commenta il film di Francesca Comencini su loro padre Luigi: «Una scelta giusta. Ognuno vive un padre a modo suo». Nessuna gelosia, ma un affetto profondo che ha sempre unito la famiglia.

CRISTINA COMENCINI REGISTA

Politica, femminismo e il ruolo di Giorgia Meloni

Comencini ribadisce la sua radice di sinistra e il suo impegno per il femminismo: «Il sostegno reciproco tra donne non deve mai venir meno». Sul premier Giorgia Meloni, pur nella distanza politica, riconosce: «Per la sua parte politica sta facendo bene».

I cambiamenti nell’estetica e il coraggio delle attrici

Parlando di Giovanna Mezzogiorno, Cristina denuncia il problema della discriminazione estetica nel cinema: «Finalmente si inizia a dare meno peso all’apparenza e più al talento».

La maternità precoce e l’amore ritrovato

Diventata madre a 18 anni, Cristina confida di non aver rimpianti: «Mi ha dato la ricchezza di tutto ciò che ho scritto». Oggi vive una nuova fase felice della sua vita con il documentarista francese François Caillat, tra Roma e Parigi.

Il futuro: un nuovo romanzo in arrivo

Cristina annuncia anche il suo prossimo romanzo, “L’epoca felice”, che uscirà a ottobre per Feltrinelli: «Parlerà dell’adolescenza e della capacità della vita di sorprenderci anche quando meno ce lo aspettiamo».

 

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Esteri

Tragedia al festival Lapu Lapu a Vancouver: suv travolge la folla, morti e feriti

Durante il festival filippino Lapu Lapu a Vancouver, un suv ha investito la folla causando diversi morti e feriti. Arrestato il conducente. La città è sconvolta.

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Diverse persone sono morte e molte altre sono rimaste ferite durante il festival del “Giorno di Lapu Lapu” a Vancouver, nell’ovest del Canada, quando un suv ha investito la folla. La polizia locale ha confermato che il conducente è stato arrestato subito dopo l’incidente, avvenuto intorno alle 20 ora locale (le 5 del mattino in Italia).

Il cordoglio della città e della comunità filippina

La tragedia ha sconvolto l’intera città e, in particolare, la comunità filippina di Vancouver, che ogni anno organizza il festival in onore di Lapu Lapu, eroe della resistenza contro la colonizzazione spagnola nel XVI secolo. Il sindaco Ken Sim ha espresso il proprio dolore: «I nostri pensieri sono con tutte le persone colpite e con la comunità filippina di Vancouver in questo momento incredibilmente difficile», ha scritto su X.

Le drammatiche immagini dell’incidente

Secondo quanto riferito dalla polizia e riportato dalla Canadian Press, il suv ha travolto la folla all’incrocio tra East 41st Avenue e Fraser Street, nel quartiere di South Vancouver. I video e le immagini diffusi sui social mostrano scene drammatiche: corpi a terra, detriti lungo la strada e un suv nero gravemente danneggiato nella parte anteriore. Testimoni parlano di almeno sette persone rimaste immobili sull’asfalto.

Il dolore delle autorità

Anche il premier della Columbia Britannica, David Eby, ha commentato la tragedia: «Sono scioccato e con il cuore spezzato nell’apprendere delle vite perse e dei feriti al festival». La comunità è ora unita nel cordoglio, mentre proseguono le indagini per chiarire le cause dell’accaduto.

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