Cronache
Papa Francesco riferimento morale per l’Italia, il dolore di Mattarella e Meloni
Un dolore “profondo”, “personale”, “immenso”. E i tanti ricordi personali, come i momenti di confronto privati, al di là dei ruoli e delle agende ufficiali, di Sergio Mattarella, “i disegni” di Ginevra, la figlia di Giorgia Meloni, nel cassetto, la “gioia di una stretta di mano” mancata di Matteo Salvini. Le istituzioni e la politica italiana ricordano con trasporto Papa Francesco, quel papa “buono”, dalla “grande umanità”, quel “grande uomo” che lascia “un grave vuoto”, come spiega il Capo dello Stato, tornando a farsi vedere in video, nei giorni della sua convalescenza dopo l’impianto di un pacemaker, per il commiato al Pontefice.
Viene meno “il punto di riferimento che per me ha sempre rappresentato” scrive in un messaggio il presidente della Repubblica che poi declina il suo pensiero in piedi davanti alla telecamera, parlando per due minuti e mezzo, visibilmente colpito dalla notizia che ha fatto immediatamente il giro del mondo. Quell’ultimo giro in piazza tra i fedeli nel giorno di Pasqua, ha detto Mattarella, “con il suo ultimo richiamo al principio di umanità come criterio di condotta per ciascuno oggi appare come un saluto”. Ma “la risposta da parte di tutti nel mondo non deve limitarsi al ricordo e alla riconoscenza”: deve “tradursi in responsabilità per fare proprie nei comportamenti quotidiani le indicazioni dei suoi insegnamenti”, è l’appello dell’inquilino del Colle, che ricorda il Papa solitario in piazza San Pietro nei giorni del Covid, la visita “storica” al Quirinale, e la sua “costante attenzione alle periferie del mondo, ai poveri ai più deboli ai migranti”.
Un tema su cui ci fu un duro scontro a distanza la scorsa estate con Salvini, cui il leader della Lega non fa cenno in un collegamento tv in cui enfatizza invece quelle parole sul valore “irrinunciabile” della “pace” e sul “disarmo” che mostrano come il Papa sia stato sul punto “sempre assolutamente irremovibile”. Ha la voce decisamente commossa Meloni, mentre racconta aneddoti del suo “rapporto straordinario” con Papa Francesco. I momenti in cui si sono “scambiati anche solo opinioni” con “semplicità come si farebbe col parroco. Era una persona con cui ti sentivi bene, a tuo agio” dice la premier rivendicando come la “cosa più importante che abbiamo fatto insieme” quella partecipazione al G7 a sua volta “storica”. Come pure la visita a sorpresa al Senato, citata da Ignazio La Russa, per la camera ardente di Giorgio Napolitano. “Ha dato speranza a cattolici e non e ha perseguito la pace fino all’ultimo”, sottolinea Lorenzo Fontana, che ha già predisposto una commemorazione a Montecitorio. E’ stato “il papa della gente”, dice ancora Meloni, “degli ultimi” come dice Elly Schlein, e “del dialogo”, come osserva Giuseppe Conte.
L’ex premier Mario Draghi rivela una vicinanza di Bergoglio “in momenti difficili” mentre Matteo Renzi racconta di una visita con il figlio che alla fine ha l’impressione di parlare col suo “sacerdote”, a sottolinearne “l’umanità”. Mentre Emma Bonino, che il Papa è andato a trovare a casa durante “un momento particolarmente faticoso della malattia”, chiarisce: porto “per sempre nel cuore con profonda riconoscenza l’emozione del nostro ultimo incontro”.
Al Quirinale, come alla Camera, al Senato, a Palazzo Chigi e in tutti i palazzi della presidenza del Consiglio, le ambasciate all’estero e quelli di Forze armate e polizia, sventolano bandiere a mezz’asta. E mercoledì, appunto, Montecitorio commemorerà Bergoglio mentre Palazzo Madama lo deciderà con la capigruppo che dovrà anche confermare il rinvio del premier time, in agenda per mercoledì. Meloni si presenterà a rispondere ai senatori in altra data, a inizio maggio (una disponibilità sarebbe stata data per il 7). Un rinvio che sposterà più avanti un dibattito che quasi certamente si sarebbe molto incentrato sulla sua visita alla Casa Bianca e sui risultati (o non risultati visti dalle opposizioni) portati a casa dall’incontro con Donald Trump. Che ha accettato un invito a venire a sua volta in visita ufficiale a Roma (magari anche per parlare di dazi con la Ue) ma potrebbe arrivare già per i funerali di Papa Francesco.
Cronache
Spara alla compagna e poi si toglie la vita: dramma a Volla, gravissima una 31enne
Ilaria Capezzuto, 34 anni, ha sparato a Daniela Strazzullo e poi si è suicidata con la stessa pistola. Indagini in corso su un contesto segnato da precedenti penali e legami familiari con ambienti criminali.
Un tentato omicidio seguito da suicidio è avvenuto nella notte tra lunedì e martedì tra il quartiere Ponticelli di Napoli e il vicino comune di Volla. A sparare, con l’intento di uccidere la compagna, è stata Ilaria Capezzuto, 34 anni, che si è poi tolta la vita con la stessa arma, una pistola calibro 9 illegalmente detenuta.
La vittima del tentato omicidio è Daniela Strazzullo, 31 anni, attualmente ricoverata in condizioni critiche all’Ospedale del Mare. La donna è stata trovata dai carabinieri seduta alla guida di una Renault Captur, ferma sul ciglio della strada, gravemente ferita alla testa ma ancora viva.
L’allarme, i rilievi, le indagini
I militari della Compagnia di Torre del Greco e del Nucleo investigativo di Torre Annunziata sono intervenuti sul posto dopo una telefonata al 112. A poca distanza dall’auto, già nel territorio del comune di Napoli, giaceva Ilaria Capezzuto, morta, con accanto la pistola.
Dopo un primo esame investigativo, è stato escluso il coinvolgimento di terzi: gli elementi raccolti indicano con chiarezza una tragedia a sfondo passionale, culminata in un gesto estremo.
Il contesto: precedenti, tensioni e legami familiari
Secondo quanto emerge dalle prime informazioni, Ilaria Capezzuto, già nota alle forze dell’ordine per piccoli precedenti, avrebbe agito per motivi sentimentali. Daniela Strazzullo, la donna ferita, è legata da vincoli familiari a un presunto appartenente alla malavita della zona della Torretta. In passato, alcuni familiari avrebbero gestito un lido abusivo sul lungomare di Napoli.
Nel 2022, la stessa Strazzullo fu protagonista di un’aggressione contro le forze dell’ordine che tentavano di impedirle la vendita illegale di bevande in spiaggia.
Le indagini e i prossimi accertamenti
L’inchiesta è ora nelle mani di due procure: quella di Nola per il tentato omicidio e quella di Napoli per il suicidio. Sono stati disposti:
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il sequestro della salma di Ilaria Capezzuto per l’autopsia;
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il sequestro dell’auto a bordo della quale è avvenuto il ferimento;
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accertamenti balistici sull’arma da fuoco calibro 9.
Ilaria Capezzuto lascia una figlia minorenne.
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