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Cronache

Mazzette sull’eolico, a breve il sottosegretario Siri sarà interrogato dai pm Ielo e Palazzi

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La sua sorte al Governo é segnata. Al prossimo consiglio dei ministri “revocherò il sottosegretario Siri” dice il premier Giuseppe Conte. Non perché sia colpevole ma perché é giusto così in questo contesto, sostiene anche Conte oltre che Di Maio.

Un interrogatorio, quello del sottosegretario Armando Siri, che a questo punto non può essere piu’ rimandato. Un atto istruttorio che arrivera’ presumibilmente la prossima settimana e seguira’ quello di Paolo Arata, l’imprenditore protagonista di una intercettazione ambientale con il figlio, avvenuta nel settembre del 2018, nella quale si tirerebbe in ballo l’esponente della Lega e in particolare trentamila euro “promessi o dati” in cambio di favori. E’ questa l’accusa, il “fumus” come scrive la Procura di Roma nel decreto di perquisizione, che gli inquirenti contestano a Siri nel filone capitolino dell’indagine arrivata per competenza da Palermo. Una presunta promessa di utilita’ sulla quale il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Mario Palazzi vogliono confrontarsi con Siri, in un atto istruttorio che puo’ rivelarsi determinante per il prosieguo del procedimento. Al momento l’unica certezza e’ che sara’ Arata ad essere convocato per primo negli uffici di piazzale Clodio.

“Siamo in presenza di una vicenda che non ha nulla di penalmente rilevante – afferma il difensore di Siri, l’avvocato Fabio Pinelli – che vede, suo malgrado, Armando Siri protagonista pur non essendone direttamente coinvolto. Dimostreremo la sua totale correttezza a breve ai magistrati”. Secondo l’accusa, in base a quanto emerge dal decreto di perquisizione dell’11 aprile scorso, era “stabile” l’accordo tra “il corruttore Arata ed il sottosegretario (di cui Arata e’ stato anche sponsor per la nomina proprio in ragione delle relazioni intrattenute), costantemente impegnato – attraverso la sua azione diretta nella qualita’ di alto rappresentate del Governo ed ascoltato membro della maggioranza parlamentare – nel promuovere provvedimenti regolamentari o legislativi che contengano norme ad hoc a favorire gli interessi economici di Arata”.

Per l’accusa Siri nella sua “duplice veste di senatore della Repubblica e sottosegretario alle Infrastrutture” nella “qualita’ di pubblico ufficiale” avrebbe asservito “le sue funzioni e i suoi poteri ad interessi privati”. “Il fumus” a carico di Siri e’ legato anche ai “numerosi incontri tra gli indagati cosi’ come accertato dalla polizia giudiziaria – scrivono i pm romani- attraverso appositi servizi di osservazione e alla incessante attivita’ promossa dal medesimo Siri per l’approvazione delle norme, cosi’ come emergente da ulteriori conversazioni che Arata ha intrattenuto tanto con i suoi familiari e sodali nell’impresa, quanto con collaboratori del Siri e con altre persone coinvolte (con ruoli istituzionali e non) nella redazione delle stesse”.

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Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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