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Cronache

Maxi operazione contro il neonazismo: arrestato 21enne a Brescia, indagati altri 29 giovani

Operazione dei Carabinieri del ROS a Brescia: arrestato un 21enne per propaganda d’odio e apologia del fascismo. Perquisizioni in tutta Italia, coinvolti anche minori.

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Una vasta operazione condotta dai Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale (ROS), coordinata dalla Procura della Repubblica di Brescia e in raccordo con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, ha portato all’arresto di un 21enne residente nel bresciano. Il giovane è gravemente indiziato di aver propagandato idee fondate sulla superiorità razziale, sull’odio etnico e religioso e di aver partecipato ad attività di apologia del fascismo e del nazismo.

Le accuse e i gruppi estremisti sotto osservazione

L’indagine, avviata nel dicembre 2023 dalla sezione anticrimine del ROS di Brescia, ha preso le mosse dal monitoraggio dei profili Telegram e TikTok del giovane, ritenuto uno dei principali diffusori di contenuti estremisti. Secondo gli inquirenti, l’indagato è stato particolarmente attivo in gruppi virtuali che inneggiano al suprematismo bianco, al nazismo e all’odio verso minoranze etniche, religiose e la comunità LGBTQ+.

Tra i gruppi analizzati figurano:

  • “White Lives Matter Italia”

  • “Vannawaffen TM”

  • “Sangue e Suolo”

  • “Spirito Fascista”

  • “Hooligans/NS/WP/WLM”

  • “Rivelazioni non autorizzate”

  • “Identità Europea”

  • “Casa del Fascio”

I contenuti rinvenuti includono negazionismo della Shoah, incitamento alla violenza contro persone di colore, immigrati e musulmani, istigazione a incendi dolosi e apologia del fascismo.

Perquisizioni in tutta Italia, coinvolti anche minori

Oltre alla misura cautelare per il 21enne, il G.I.P. di Brescia Alessandro D’Altilia ha disposto 26 perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di altrettanti soggetti residenti in diverse regioni italiane, tutti partecipanti ai medesimi gruppi. Tra gli indagati, cinque erano minorenni all’epoca dei fatti. L’età media è compresa tra i 18 e i 25 anni, elemento che conferma il crescente rischio di radicalizzazione giovanile attraverso i social.

L’allarme della Procura di Brescia

La Sostituta Procuratrice Caty Bressanelli ha sottolineato la necessità di intervenire tempestivamente contro quella che è stata definita “una rete di radicalizzazione virtuale” che si nutre di odio, negazionismo e violenza. L’inchiesta conferma l’importanza di un costante monitoraggio dei canali digitali, spesso utilizzati per diffondere messaggi estremisti in modo rapido e capillare, soprattutto tra le fasce più giovani della popolazione.

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Cronache

Incidente mortale sull’asse mediano a Frattamaggiore: muore un uomo, grave la moglie

Un uomo di 48 anni ha perso la vita in un incidente sull’asse mediano SS87 a Frattamaggiore. Grave la moglie, ricoverata in prognosi riservata.

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Tragedia nella serata di ieri sull’asse mediano SS87, all’altezza dello svincolo di Frattamaggiore. Un uomo di 48 anniha perso la vita a seguito di un violento incidente stradale che ha coinvolto l’auto su cui viaggiava e un mezzo pesante.

L’impatto e la corsa in ospedale

A bordo del veicolo c’era anche la moglie della vittima, una donna di 76 anni, che è stata trasportata d’urgenza al pronto soccorso. Attualmente è ricoverata in prognosi riservata e le sue condizioni sono giudicate gravi. L’uomo, invece, è deceduto poco dopo l’arrivo in ospedale per le ferite riportate nello scontro.

Indagini in corso

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Caivano, che stanno conducendo gli accertamenti per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Non sono ancora state rese note ulteriori informazioni sulle cause dello scontro, né l’identità dei coinvolti.

Un altro drammatico episodio sulle strade della Campania che riaccende l’attenzione sul tema della sicurezza stradale in tratti spesso pericolosi e ad alta intensità di traffico.

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Cronache

Operaio muore sul lavoro a Massa Lubrense: precipitato da sei metri

Tragedia a Massa Lubrense: un operaio di 58 anni è morto dopo una caduta da sei metri mentre installava un impianto di climatizzazione

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Un operaio di 58 anni ha perso la vita ieri a Massa Lubrense, in provincia di Napoli, durante l’installazione di un impianto di climatizzazione in un’abitazione privata situata in via Pontone.

La dinamica dell’incidente

Secondo una prima ricostruzione, l’uomo avrebbe perso l’equilibrio mentre lavorava in quota, precipitando da un’altezza di circa sei metri. Il corpo dell’operaio ha impattato con violenza su un cordolo di cemento, procurandogli traumi gravissimi.

Nonostante i tentativi di rianimazione messi in atto dal personale sanitario del 118 giunto rapidamente sul posto, per l’uomo non c’è stato nulla da fare: il decesso è stato constatato sul luogo dell’incidente.

Indagini in corso

Sull’accaduto stanno ora indagando i Carabinieri della stazione di Massa Lubrense, con il supporto del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Napoli e del Nucleo Investigativo del Gruppo di Torre Annunziata. La salma è stata posta a disposizione dell’Autorità giudiziaria, che dovrà accertare eventuali responsabilità e verificare il rispetto delle norme di sicurezza sul luogo di lavoro.

Un’altra tragedia sul lavoro che riaccende i riflettori sulla sicurezza nei cantieri, troppo spesso carente o sottovalutata.

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Cronache

Ragazzo pestato durante la movida, altri tre indagati

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Napoli, violenta lite a Chiaia per una fila: giovane aggredito con il calcio di una pistola. Esplosi colpi tra la folla. Tre nuove misure cautelari. Una banale discussione per una fila non rispettata si è trasformata in un episodio di violenza inaudita nel cuore della movida partenopea. È successo la notte del 1° febbraio 2025 nel quartiere Chiaia, all’interno e poi all’esterno di un noto locale notturno, dove un giovane è stato brutalmente aggredito. La causa scatenante: un alterco per l’accesso ai servizi igienici.

Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Napoli Bagnoli, la vittima sarebbe stata colpita prima con il calcio di una pistola e poi ripetutamente presa a calci e pugni. La situazione è degenerata ulteriormente quando, all’esterno del locale, uno degli aggressori avrebbe esploso diversi colpi d’arma da fuoco in strada, in mezzo a una folla di giovani, al solo scopo di intimidire.

A seguito degli accertamenti, supportati dalle immagini di videosorveglianza e dalle testimonianze raccolte, i Carabinieri hanno dato esecuzione a un provvedimento emesso dalla 10ª Sezione del Tribunale del Riesame di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Il provvedimento riguarda tre ulteriori indagati – di età compresa tra i 20 e i 31 anni – ritenuti gravemente indiziati di concorso in lesioni personali aggravate.

Per uno di loro è stata disposta la custodia cautelare in carcere (l’indagato è già detenuto per altra causa), mentre per gli altri due sono scattati gli arresti domiciliari. Il provvedimento rappresenta un’integrazione rispetto a un’ordinanza emessa il 2 aprile 2025 dal GIP del Tribunale di Napoli, che aveva inizialmente disposto misure cautelari solo nei confronti di tre dei sei soggetti coinvolti, ritenuti responsabili – tra le varie imputazioni – anche di minaccia, intimidazione pubblica con uso di armi e reati aggravati da metodo mafioso.

Il Riesame, accogliendo l’impugnazione del Pubblico Ministero, ha ritenuto fondata la ricostruzione secondo cui tutti e sei gli indagati abbiano partecipato attivamente all’aggressione, rendendo necessario un intervento più ampio sul piano cautelare.

Si precisa che le misure eseguite sono provvedimenti cautelari emessi in fase di indagini preliminari. I destinatari restano, a norma di legge, persone sottoposte alle indagini e pertanto presunte innocenti fino a eventuale condanna definitiva.

L’episodio riaccende i riflettori sul tema della sicurezza nei luoghi della movida cittadina e sulla pericolosa escalation della violenza legata a comportamenti di tipo mafioso, anche per motivi apparentemente futili.

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