A pochi mesi dal suo cinquantesimo compleanno, Martina Colombari(la foto sotto e quella in evidenza sono di Imagoeconomica) si racconta in un’intervista al Corriere della Sera. Icona di bellezza, attrice, ex Miss Italia, moglie di Alessandro Costacurta e madre di Achille, Martina affronta con sincerità temi personali e universali: il passare del tempo, la maternità, l’equilibrio nella coppia e la ricerca di sé.
“A 50 anni si cambia pelle. E ci si prepara”
«Non so se sono pronta», dice Colombari parlando dei suoi 50 anni che compirà il 10 luglio. «È un giro di boa importante, soprattutto per una donna. Bisogna prepararsi, mentalmente e fisicamente». Lo fa attraverso un corretto stile di vita e una terapia con ormoni bioidentici, seguita da uno specialista in menopausa.
“La bellezza? L’ho sfruttata come un talento”
La bellezza, che l’ha resa celebre, non è mai stata solo apparenza. «L’ho usata come se fosse un talento. Ma nel nostro ambiente se sei bella spesso non sei considerata credibile». Oggi, però, Martina ha fatto pace con sé stessa. «Passi anni a voler dimostrare tutto, poi smetti di sentirti giudicata».
MARTINA COLOMBARI
Maternità, difficoltà e consapevolezze
Con grande delicatezza, l’attrice racconta anche il momento difficile attraversato dal figlio Achille. «È stato seguito dalle persone giuste. I social lo hanno preso di mira solo perché figlio di due persone famose, ma tante famiglie vivono problemi simili». Ricorda anche con amarezza una frase ricevuta in tv: «Una giornalista mi ha detto che mio figlio aveva bisogno di una madre più madre e meno donna. È la cosa più cattiva che una donna possa dire a un’altra».
“Dobbiamo smettere di giudicarci tra madri”
Colombari lancia un messaggio chiaro alle madri: «Tenetevi pronte. Non possiamo controllare tutto. A un certo punto, un genitore deve tirarsi indietro». Racconta di seguire il lavoro del dottor Mendolicchio, esperto di disturbi alimentari, e di confrontarsi con altri genitori. «Serve condivisione, non giudizio».
Una coppia che resiste
Dopo 29 anni con Costacurta, l’intesa c’è ancora. «Non ci saltiamo addosso tutte le notti, ma fisicamente gli piaccio ancora molto. Vado in palestra anche per questo. Non sopporterei una trentenne al suo fianco». L’equilibrio della coppia è fatto di cura reciproca, libertà e rispetto. Anche se, ammette con ironia, «quando guida diventa la persona più brutta che conosco».
Il desiderio mai realizzato? Un telegiornale
Tra i rimpianti, Martina cita il sogno di condurre un telegiornale. «Ammiravo Lilli Gruber». E tra gli incontri che l’hanno segnata, ricorda Rita Levi Montalcini e Padre Frechette, ma anche Gianni Agnelli, Silvio Berlusconi e sua nonna, che ancora gestisce un ristorante a Riccione.
“Tomba? Una favola. Billy? L’amore stabile”
Parla con affetto di Alberto Tomba, primo amore, primo fidanzato. «Una favola alla Disney. È finita quando ho detto: “Io sono mia”. Ma è stato un amore vero». Tra i due non c’è contatto costante, ma ogni tanto si scrivono. E confessa: «Dopo di lui ho avuto un anno in cui cambiavo ragazzo ogni mese».
Poi è arrivato Billy Costacurta. «Ha affrontato bene il fine carriera, anche perché ha trovato un bel clima a Sky. E soprattutto perché ha me al suo fianco».
Si svolgeranno domani, alle ore 16 nella parrocchia di San Nicola di Castelvenere (Benevento) i funerali di Alessandra, la bambina di 4 anni morta in circostanze ancora da chiarire in un’abitazione di Tufino, in provincia di Napoli, nella notte tra il 14 e 15 dicembre dello scorso anno, dopo una caduta da una scala a chiocciola. Lo rende noto Alessandro Di Santo, sindaco di Castelvenere, dove la bimba risiedeva ufficialmente. Sulle cause, non del tutto chiare, della morte di Alessandra indaga la Procura di Nola.
Due zii della bambina sono stati iscritti nel registro degli indagati. A carico della coppia di coniugi, presso cui la piccola era stata collocata dai servizi sociali, si ipotizzerebbero i reati di maltrattamenti e omicidio colposo. La morte della bambina risale alla sera del 13 dicembre scorso e sarebbe stata provocata dalle ferite conseguenti a quella che si ipotizza sia stata una caduta accidentale dalla scala interna dell’abitazione. Sembra che in un primo momento le condizioni della piccola non fossero state considerate così gravi, ma quando sul posto sono giunti i medici del 118, per la bambina non c’è stato più nulla da fare. Due le telefonate fatte al 118 quella sera: nella prima si faceva riferimento a una broncopolmonite, nell’altra si citava invece la caduta dalle scale. “La nostra comunità – aggiunge il primo cittadino – si unisce commossa ai genitori e ai nonni della piccola Alessandra per la sua tragica scomparsa”.
Doveva essere una mattina di celebrazione e memoria quella di oggi a Lanciano, in occasione del 25 aprile. Invece, si è trasformata in tragedia quando una Lancia Musa ha travolto un gruppo dell’Anpi, che si stava dirigendo verso piazza Plebiscito per partecipare alla manifestazione organizzata dal Comune.
Un uomo di 81 anni muore sul colpo
Nell’incidente ha perso la vita un uomo di 81 anni, mentre altre tre persone sono rimaste ferite. Le loro condizioni non sono gravi, come ha comunicato la Asl Lanciano Vasto Chieti: al pronto soccorso dell’ospedale “Renzetti” sono giunti il conducente dell’auto, un uomo di 79 anni, e due donne. Si attendono gli esiti degli esami radiologici per valutare l’entità dei traumi. In assenza di lesioni significative, verranno trattenuti in Osservazione Breve.
Le indagini della Polizia: dinamica ancora da chiarire
La Polizia è al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Il conducente, fortemente provato, ha dichiarato di non ricordare nulla di quanto successo, se non di essere rientrato in auto dopo aver partecipato al momento celebrativo davanti al monumento agli Eroi Ottobrini. Al termine della cerimonia, i partecipanti si erano diretti a piedi verso il centro, percorrendo via del Torrione, dove l’auto ha improvvisamente sfrecciato tra loro a tutta velocità, travolgendo il gruppo.
Un dramma inaspettato che ha scosso profondamente la comunità di Lanciano proprio nel giorno della Festa della Liberazione.
È morto Nicola Rivelli (foto Imagoeconomica del 13 aprile del 2000), ex parlamentare e storico militante di Forza Italia. A comunicarlo è stato Fulvio Martusciello, coordinatore regionale del partito in Campania, che ha annunciato il decesso avvenuto a causa di un arresto cardiaco.
Un protagonista della Seconda Repubblica
Rivelli è stato una figura centrale nella prima fase di costruzione del centrodestra italiano. «È stato parlamentare in una fase cruciale per il centrodestra, quando si costruivano i nuovi equilibri della Seconda Repubblica», ha dichiarato Martusciello. «Ha partecipato con determinazione alla nascita del progetto politico che avrebbe portato Forza Italia a guidare il Paese».
Politico, artista, cittadino
Ma Nicola Rivelli non è stato soltanto un uomo di partito. «Napoli perde una figura poliedrica, capace di esprimersi in politica come nell’arte e nella vita civile», ha sottolineato ancora Martusciello, ricordando il contributo di Rivelli anche fuori dalle aule parlamentari. Uomo brillante e mai banale, con una visione capace di andare oltre il contingente, ha saputo guadagnarsi la stima anche al di fuori del perimetro politico.
Una presenza costante e leale
«Sempre coerente, sempre presente, sempre con noi, fino alla fine», ha detto commosso il coordinatore regionale. «La sua amicizia è stata per me un punto fermo. Lo ricorderemo sempre con affetto e gratitudine».