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M5s senza simbolo alle elezioni metropolitane di Napoli, attesa per il ricorso in Tribunale

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Il “pasticcio” sullo Statuto M5s al vaglio del Tribunale di Napoli inizia ad avere i primi riflessi concreti sulla vita del Movimento. La pendenza del ricorso, che potrebbe risolversi il primo marzo, costringe infatti il M5s a non presentare il simbolo del Movimento per le imminenti elezioni della citta’ metropolitana di Napoli. La decisione sarebbe arrivata martedi’ in occasione di una video riunione con la responsabile del comitato enti locali Roberta Lombardi che, su indicazione della vicepresidente vicaria del Movimento, Paola Taverna, ha convocato i consiglieri pentastellati comunali e provinciali, per lanciare l’allarme e correre ai ripari. Le elezioni per il rinnovo del consiglio della citta’ metropolitana si terranno il 13 marzo ma le liste vanno presentate entro questo week end e, allo stato, con il giudizio del Tribunale ancora pendente, il M5s non puo’ rischiare di presentarsi con il simbolo che potrebbe provocare una catena di nuovi ricorsi. Per questo il M5s partenopeo e’ corso ai ripari elaborando un nuovo logo (Territori in Movimento) e raccogliendo le firme necessarie al deposito della lista. Nella riunione, si racconta in ambienti M5s, si sarebbe paventato il rischio di non poter presentare per tempo il simbolo del Movimento anche per le liste per le prossime elezioni amministrative. Timore che potrebbe forse dissiparsi il primo marzo quando e’ in calendario la prossima udienza a Napoli: per quella data, infatti, il giudice si dovrebbe esprimere sulla richiesta del M5s di revoca della sospensione dello Statuto (e decidere anche sull’eccezione di incompetenza territoriale nella causa di merito). I legali del M5s hanno infatti presentato un’istanza di revoca contro la sospensiva che aveva bloccato la validita’ del nuovo statuto scritto da Conte e la sua elezione a Presidente del M5s, dopo il ricorso di alcuni attivisti che contestano il quorum adottato per queste deliberazioni. La “difesa” del M5s, su cui il giudice si esprimera’, si basa su una comunicazione del 2018 tra l’allora capo politico Luigi Di Maio e all’allora componente “anziano” del Comitato di Garanzia del M5s, Vito Crimi, con cui era stato disposto lo stesso criterio contestato dagli attivisti: l’eslcusione dal voto degli iscritti da meno di sei mesi. Intanto, in attesa della conclusione della vicenda legale, si moltiplicano le ipotesi per la soluzione dell’altro rebus che interroga il Movimento, quello del tetto ai due mandati. Tra i parlamentari si torna a parlare dell’ipotesi dell’uso dell’istituto del recall, uno strumento che il M5s intendeva attribuire agli elettori per richiamare gli eletti sgraditi. Rispolverare questo stumento, ma in senso “positivo” potrebbe infatti essere la strada che tiene insieme il rispetto delle regole fondanti del Movimento, come quella che demanda ogni decisione di rilievo sulla vita del M5s agli iscritti. Conte, spiegano alcuni parlamentari 5 Stelle, potrebbe far votare gli iscritti sulla possibilita’, in via generale, di autorizzare deroghe al tetto sui mandati. Per la scelta dei parlamentari da “derogare” si potrebbe prevedere quindi l’utilizzo del “recall”. L’idea che circola sarebbe quella di demandare agli stessi elettori del collegio del parlamentare uscente la decisione se riconfermare o meno la sua ricandidatura, anche per un terzo mandato.

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Binaghi riapre al Coni: “È finita un’era, ora serve discontinuità. Ma Buonfiglio? No, grazie”

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Angelo Binaghi (foto Imagoeconomica in evidenza), presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel (Fitp), torna a parlare del Comitato Olimpico Nazionale Italiano e lo fa con la consueta schiettezza, in un’intervista al Corriere della Sera. Da anni in polemica con il Coni di Giovanni Malagò, Binaghi lascia intendere di essere pronto a tornare a occuparsi attivamente dell’istituzione sportiva nazionale: “Sto partecipando a tutte le riunioni. Voglio vedere se, finita un’era, si può costruire qualcosa di nuovo, completamente diverso rispetto al passato”.

ANGELO BINAGHI, PRESIDENTE FEDERAZIONE ITALIANA TENNIS E PADEL, JANNIK SINNER (Foto Imagoeconomica)

Binaghi non ha mai fatto mistero della sua visione riformista e anti-sistema: nel novembre 2024 aveva dichiarato al Corriere “Il Coni non serve, io lo salto”. Una posizione che gli costò un deferimento poi archiviato, con opposizione del Coni. Ora però, con l’uscita di scena di Malagò imposta dai limiti di mandato, il clima potrebbe cambiare.

Buonfiglio bocciato, Pancalli “ultimo in lista”

Nessuna apertura, invece, verso l’eventuale candidatura di Luciano Buonfiglio, presidente della Federcanoa: “È il peggior esponente del vecchio sistema. Una volta mi chiese di parlare, gli risposi: ‘Caro Luciano, io no’”, racconta Binaghi, ricordando il suo ruolo nella defenestrazione di Raffaele Pagnozzi e la successiva promozione da parte di Malagò.

Rispetto invece per Luca Pancalli, ma senza sostegno: “Candidato degnissimo, ma lo considero l’ultimo della lista”.

“La politica non è un nemico, la riforma Giorgetti è stata efficace”

Altro punto centrale della visione di Binaghi è il rapporto con la politica: “Non è possibile considerare i politici come nemici. La riforma Giorgetti ha funzionato molto meglio del Coni. Chi parla di invadenza politica racconta una bugia”.

Rivendica anche l’autonomia finanziaria degli Internazionali d’Italia (“l’unica manifestazione senza un euro di contributo pubblico”) e ricorda di aver cacciato i politici dalla tribuna del torneo.

Il futuro del Coni? Binaghi resta alla finestra, ma si prepara

Con gli Internazionali di Roma imminenti e il grande ritorno in campo di Jannik Sinner, “il vero Fenomeno”, Binaghi rivendica di essere “un uomo fortunato”. Ma tiene il piede dentro la porta del Coni, in attesa di vedere quale sarà la grande sorpresa che guiderà il nuovo corso dello sport italiano.

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Bisnonna inglese 115enne diventa la persona più anziana al mondo

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Una bisnonna britannica di ben 115 anni ha raccolto questa settimana la palma di persona più vecchia del mondo – stando alle statistiche internazionali censite – dopo l’annuncio della morte di uno suora 116enne in Brasile. Lo racconta oggi con dovizia di particolari il Daily Telegraph. La nuova titolare del record di longevità si chiama Ethel Caterham ed è nata il 21 agosto del lontano 1909 in un villaggio dell’Hampshire, in Inghilterra meridionale: prima del diluvio della Grande Guerra, mentre sul trono di quello che era ancora l’Impero britannico sedeva re Edoardo VII, figlio della regina Vittoria, bisnonno della defunta Elisabetta II e trisavolo dell’attuale monarca, il 76enne Carlo III.

Ultima di 8 figli, nonna Ethel vive attualmente in una residenza per anziani nella contea del Surrey, pure in Inghilterra del sud, dove – dopo l’ufficializzazione del suo primato – ha ricevuto una lettera personale di re Carlo: che si felicita per il “rimarchevole traguardo” da lei raggiunto. Tuttora lucida, Catheran è in grado di ricordare le tappe salienti della sua vita.

A 18 anni si trasferì nell’India coloniale, assunta come au pair nella famiglia di un ufficiale dell’esercito di Sua Maestà; poi, al ritorno in Gran Bretagna, conobbe a una festa il futuro marito Norman, sposato nel 1933 e col quale ha vissuto a Hong Kong e a Gibilterra prima di tornare in terra inglese. Rimasta vedova quasi mezzo secolo fa, nel 1976, Ethel ha smesso di guidare solo alla soglia dei 100 anni. Mentre a quasi 111 è riuscita a guarire pure da un contagio di Covid. Il segreto della sua longevità? “Non aver litigato con nessuno”, ha risposto a un giornalista.

Oltre alla scelta di dare priorità “alla famiglia, la cosa più importante dell’esistenza”, ai figli, ai nipoti e ai pronipoti. A una testata locale ha spiegato del resto di non avere rimpianti, di essere “felice d’aver girato il mondo” fino ad approdare in “questa bella casa” di riposo in patria: “Ho detto sì a ogni opportunità di vita, mantenendo un’attitudine mentale positiva e accogliendo ogni cosa con moderazione”. Giusto l’anno scorso il Regno Unito aveva celebrato la conquista del record di un altro suddito britannico come ‘uomo più anziano del pianeta’: record ereditato da un giapponese e detenuto per qualche mese nel 2024 dal veterano di guerra John Tinniswood, deceduto a novembre a 112 anni d’età.

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Esteri

Ivanka Trump News elogia Giorgia Meloni: “Donna pulita e leader più attraente dell’UE”

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Un post pubblicato su X dall’account Ivanka Trump 🇺🇲 🦅 News ha acceso i riflettori su Giorgia Meloni, definita “la leader più attraente dell’Unione Europea”. L’immagine allegata ritrae la presidente del Consiglio italiana sorridente su un lettino, con indosso un costume da bagno che richiama i colori della bandiera italiana.

Il messaggio che accompagna lo scatto recita: “Lascia un ❤️ per una donna pulita, fantastica e senza tatuaggi, la leader più attraente dell’UE 🇪🇺!!!”. Una dichiarazione che va oltre l’elogio estetico, sottolineando valori considerati simbolici dalla destra americana: ordine, sobrietà e conservatorismo nei costumi.

Il post è solo l’ultimo segnale dei rapporti calorosi tra la famiglia Trump e Giorgia Meloni, rafforzati da un’intesa ideologica su immigrazione, difesa dell’identità nazionale e visione tradizionale della società. Donald Trump, tornato presidente degli Stati Uniti, ha già espresso pubblicamente ammirazione per la premier italiana in più occasioni.

L’episodio conferma la crescente sintonia politica e mediatica tra due mondi che, seppur geograficamente lontani, condividono una visione del potere fondata su patriottismo, sovranismo e comunicazione diretta con il popolo.

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