Collegati con noi

Politica

L’ira di De Luca su Fitto: sblocca i fondi o ti denuncio

Pubblicato

del

 L’ultimatum del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, è ufficialmente partito. Da mesi punta il dito contro il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Raffaele Fitto, per il blocco dei fondi sviluppo e coesione. Oggi ha annunciato che “se non avremo risposte” il ministro sarà denunciato per “atti di omissione rispetto a procedimenti che vengono strumentalmente bloccati con un danno immenso per la comunità campana, per l’economia e per la concretizzazione di interventi di assoluta urgenza come quelli relativi ai Campi Flegrei”. De Luca, come sempre, non usa mezzi termini. Chiede le dimissioni di Fitto, “una calamità nazionale, un ministro che consideriamo incompetente e inconcludente”. Dice che “abbiamo un Governo che è nemico del sud” ma che la Campania “non si fa ricattare”.

Chiede, sempre a Fitto, un confronto pubblico “dove e quando vuole”. E poi in conferenza stampa ricostruisce, carte alle mano, “un anno di corrispondenze e solleciti, roba che neanche nell’africa subsahariana avviene”. “Abbiamo un Governo che è nemico del Sud, ha rapinato anche il fondo di perequazione infrastrutturale, 4 miliardi di euro, ridotto a poche centinaia di milioni ma soprattutto si stanno tenendo bloccati i fondi sviluppo e coesione, per tutto il Mezzogiorno d’Italia e per la Campania, parliamo di 23 miliardi di euro. Sono manovre strumentali provocatorie, arbitrarie di un ministro per la coesione che è diventata una calamità nazionale”, premette. “Abbiamo rinunciato ad una parte di fondi Fesr e sviluppo e coesione per avere un capitolo finanziario che desse una mano ai Comuni per le opere infrastrutturali da chiudere entro dicembre 2023.

Questi comuni, in Campania sono 300, rischiano di andare in dissesto perché non possiamo dare loro l’aiuto finanziario necessario. Sono bloccati tutti gli interventi che riguardano la cultura , il teatro, la musica, i santuari, i conservatori. Cose inimmaginabili e intollerabili”. Da qui la decisione di denunciare Fitto. “Ci sono 30 giorni di tempo per la diffida alla istituzione inadempiente, per poter poi procedere davanti ai tribunali amministrativi – ha detto ancora De Luca. – La nostra diffida è partita il 20 dicembre, il 20 gennaio è sabato quindi il 22 depositiamo la denuncia al Tar del Lazio, poi alla Corte dei Conti per le centinaia di milioni che fanno perdere con questa dilazione e infine alla magistratura penale per individuare eventuali reati”.

Pronta la reazione del vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi: “Vincenzo De Luca, per citare Brian De Palma, è ‘tutto chiacchiere e distintivo’. Ora se la prende con il ministro Fitto, che sta facendo un lavoro straordinario, accusandolo falsamente di avere bloccato il Sud”. Per Carolina Varchi, responsabile Mezzogiorno di FdI, “le fantasiose accuse del presidente De Luca al ministro Fitto sono solo la conferma che stiamo andando nella giusta direzione: quella in cui i soldi pubblici vengono utilizzati in modo razionale e per il reale sviluppo del Sud e non più con una logica padronale”.

Advertisement

Politica

Europee, Meloni si candida: scrivete Giorgia sulla scheda, sono una del popolo

Pubblicato

del

“Ho deciso di scendere in campo per guidare le liste di fratelli d’italia in tutte le circoscrizioni elettorali, se sopravvivo”. Era la notizia che tutti aspettavano e Giorgia Meloni l’ha pronunciata dal palco di Fdi a Pescara.

“Chiedo agli italiani di scrivere il mio nome, ma il mio nome di battesimo” alle europee. “Sono fiera che la maggior parte dei cittadini che si rivolge a me mi chiami Giorgia. Io sono stata derisa per anni per le mie radici popolari, mi hanno chiamata pesciarola, borgatara…perché loro sono colti….Ma io sono fiera di essere una persona del popolo” ha detto la premier e leader di FdI Meloni. “Se volete dirmi che ancora credete in me scrivete sulla scheda Giorgia, perchè io sono e sarò sempre una di voi. Il potere non mi cambierà, il palazzo non mi isolerà. Io ho bisogno di sapere ancora una volta che ne vale la pena”.

“Io sarò sempre una persona a cui dare del tu, senza formalismi, senza distanza”, ha aggiunto. “Faccio quello che faccio solo ed esclusivamente per gli italiani. Non c’è altra ragione sostenibile per fare questa vita, ve lo garantisco”, ha detto la premier. “Mi interessa solo il giudizio dei cittadini, che rispetto e rispetterò sempre”, ha concluso.

“Quando noi diciamo ‘mai con la sinistra’ non stiamo utilizzando uno slogan buono da campagna elettorale ma da buttare il giorno dopo, parliamo di qualcosa che è nel nostro dna. Vale a Roma e vale a Bruxelles, non ci interessa stare con tutti o dove stanno tutti”. Così Giorgia Meloni dal palco di Fdi di Pescara.

“In queste settimane c’è chi sta confondendo i piani tra la maggioranza in parlamento europeo e la commissione” per “insinuare una sorta di nostra presunta disponibilità ad allearci con i socialisti”, ha premesso Meloni. “Non ci interessa stare con tutti, staremo solo dove le nostre idee si possono realizzare”, ha aggiunto.

Continua a leggere

Politica

Fitto: dal 2020 sprecati 300 miliardi in bonus e superbonus

Pubblicato

del

“Cosa è stato fatto dal 2020 ad oggi con la sospensione del patto di stabilità?” che ha permesso di aumentare la spesa pubblica. Nel 2019 l’Italia ha speso 810 miliardi, nel 2022, fuori dal Patto di stabilità ne ha spesi 1.084 miliardi. “Sono circa 300 miliardi di euro in più. Dove sono andati? Cosa è stato fatto? Si sono fatti investimenti strutturali? Intelligenti? Che hanno cambiato la prospettiva del nostro Paese?. No sono andati tutti in bonus e superbonus che hanno aumentato il debito e che non hanno inciso in nessun modo sullo sviluppo e la crescita del Paese”. Lo ha detto il Ministro degli Affari Europei, del Sud, della Coesione e del Pnrr Raffaele Fitto alla Conferenza Programmatica di Fdi a Pescara.

Continua a leggere

Politica

Unirai, anche oggi circo mediatico-politico-sindacale

Pubblicato

del

”Pochi giorni fa qualcuno si stracciava le vesti rilanciando le fake news sull’imminente addio alla Rai da parte di Ranucci e Sciarelli per essere clamorosamente smentito dopo meno 24 ore. A seguire la “bufera” sulla presunta censura a Scurati, smontata anche quella come emerge oggi su alcuni quotidiani di opposti orientamenti. Poi la democrazia in pericolo e l’allarme fascismo, liquidato ieri con poche parole dal portavoce Ue Christian Wigand”.

Lo afferma in una nota il sindacato Unirai, liberi giornalisti Rai. ”Nel menù di oggi dell’ormai ben noto e sempre meno credibile circo mediatico-politico-sindacale spunta il premio di risultato per i giornalisti Rai cancellato e il martire sindacalista e dirigente reo di aver fatto solo delle ironie via social, il tutto condito da una spruzzata di dichiarazioni nel tentativo ridicolo di delegittimare una nuova voce libera presente dentro la Rai. Avviso ai naviganti: Unirai ha tutte le carte in regola per far sentire la sua voce e il suo peso. È stato riconosciuto dall’azienda – ripetiamo – come sindacato significativamente rappresentativo a livello nazionale dei giornalisti Rai. Leggere, studiare, documentarsi. Fare un respiro profondo.

Accettare la realtà. Si fa anche una figura più dignitosa. Per quanto riguarda il premio di risultato l’azienda ha disdetto un accordo siglato nel 1993 con l’intento di sostituirlo con strumenti più vantaggiosi, come già fatto per tutti gli altri dipendenti, sul piano della tassazione. Come abbiamo già detto – concludono – vigileremo perché nessuno sia penalizzato dal nuovo accordo, ma certamente non ci metteremo su questo a fare terrorismo. Sulla questione relativa all’utilizzo dei social, e al rispetto che bisogna avere tra colleghi, infine invitiamo alla lettura della legge sulla professione, del codice etico e del regolamento di disciplina aziendale”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto