“Dopo 31 anni scopro il volto”. Era dal 1993 che Capitano Ultimo non mostrava per intero il viso al mondo, e per la prima volta lo ha fatto oggi al teatro Quirino di Roma per affrontare la campagna elettorale senza maschere né “protezioni” dalla mafia. E lo fa per “Libertà”, la lista creata da Cateno De Luca per le europee dell’8 e 9 giugno. E in sala è standing ovation. Sergio De Caprio, detto Capitano Ultimo, politico e generale italiano, l’uomo che arrestò e mise lui stesso le manette al boss Totò Riina, scende in campo. Salito sul palco in una sala gremita, il Capitano, ha voluto dare un segnale al nuovo soggetto politico a cui ha deciso di legarsi. A viso scoperto, appunto, come “atto d’amore”, dice. Come ha sempre affrontato i suoi incarichi e il suo lavoro nell’arma dei carabinieri, affronterà ora “questa campagna elettorale”.
Un storia, la sua, fatta di vittorie ma anche di momenti difficili, come l’accusa proprio per la perquisizione nel covo Riina, finita in un proscioglimento per non avere commesso il fatto. Non al primo giro di boa in politica. Infatti il generale è stato stato legato in più occasioni a partiti e amministrazione di centrodestra. Nel 2020 come assessore nella Calabria di Jole Santelli. E prima, nel 2013, anche come nome di bandiera in qualche scheda elettorale di FdI per l’elezione del Presidente della Repubblica. Infine, l’annuncio di oggi per l’avvio della campagna elettorale del listone creato dal sindaco di Taormina.
“Datemi una leva e solleverò il mondo”, assicura De Luca, il “sindaco d’Italia”, come viene chiamato dai suoi sostenitori, e leader di Sud chiama Nord. Con l’arrivo di un nuovo gruppo, ‘Noi ambulanti liberi’, il primo cittadino, ha svelato il simbolo definitivo – salvo ingressi dell’ultimo momento – con all’interno a sua volta ben 19 simboli (ma per 18 sigle). “Contaminare di democrazia questo sistema oligarchico.
Ecco qual è la risposta del perché noi mettiamo tutti questi simboli nello stesso soggetto”, ha affermato De Luca spiegando che i simboli nella parte superiore del contrassegno rappresentano la parte territoriale del soggetto politico, mentre nella metà inferiore la costellazione di sigle rappresenta la linea tematica. “Il padrone per l’esito di questo progetto è solo uno: il popolo”, ha precisato, tra gli applausi, garantendo alla platea che “superare il 4%, è una certezza”. Anche perché, come fu per le elezioni politiche, “non ci hanno visto arrivare”, afferma De Luca citando la frase della segretaria dem Schlein. Promesse e pronostici a parte, il leader ha chiamato e l’eterogeno popolo deluchiano ha risposto. Tanti, tutti lì per il progetto di De Luca che ha aggregato il suo fronte insieme all’ex vice ministra 5S Laura Castelli al motto “meno Europa, più Italia”.
I gruppi politici, oggi hanno anche sottoscritto il manifesto ‘Uniti contro l’Europa liberticida’. Esattamente 19 punti riuniti sotto i valori “Pace, Sovranità, Equità, Federalismo”. Insomma, è tutto pronto per la corsa elettorale, che ora potrà iniziare ufficialmente. Manca solo la decisione di Vittorio Sgarbi di scendere o meno in campo accanto all’amico Cateno.