Torna al successo l’Inter battendo a domicilio un Sassuolo convincente dopo un’ora giocata a grandi livelli. La squadra di casa, che ha chiuso in vantaggio il primo tempo, si e’ dovuta arrendere nella ripresa: decisivi i quattro cambi operati in contemporanea da Inzaghi che hanno dato una spinta importante ai nerazzurri.
In particolare con Dzeko, autore del gol del pareggio ma anche abile nell’andarsi a conquistare il rigore che ha poi permesso all’Inter di andare in vantaggio con Lautaro All’inizio Inzaghi, dopo due pari di fila in campionato, opta per il 3-5-2 cambiando il minimo indispensabile rispetto alla gara con lo Shaktar. In attacco torna Correa dal primo minuto a fare coppia con Lautaro. Dionisi recuperato Consigli, sceglie Muldur, conferma Frattesi in mediana, con Defrel a sorpresa attaccante centrale assistito dal solito ‘trio’, Berardi, Djuricic e Boga. L’Inter e’ subito pericolosa in avvio con Correa che ispira Chalanoglu che non supera Consigli in uscita. Ma e’ il Sassuolo a creare la prima azione importante. Sbaglia De Vrij, Berardi conquista palla e mette in movimento Defrel che impegna severamente Handanovic. L’Inter cerca di guadagnare metri di campo ma l’azione difensiva del Sassuolo non registra particolari sbavature.
Anzi e’ proprio la formazione di Dionisi a prendere con frequenza l’iniziativa che culmina con il vantaggio. Al 21′ Boga affronta Skriniar che lo colpisce in modo scorretto. Pairetto non ha dubbi e indica il dischetto dal rigore. Berardi centra il bersaglio e a sorpresa porta avanti i suoi: Handnovic intuisce ma non riesce ad intercettare il pallone. Prova a reagire l’Inter con Perisic che cerca Lautaro (24′) ma arriva in ritardo. Al 31′ ci pensa Consigli a difendere la sua porta:dopo l’angolo, doppio tentativo di Barella, sul secondo e’ decisivo il portiere. Al 37′ l’Inter chiede il rigore per un intervento su Skriniar. Inzaghi protesta e si prende un giallo. Poi si rivede il Sassuolo: sventola al volo di Berardi, con la punta delle dite Handanovic si salva in corner. Prima dell’intervallo errore di De Vrij in impostazione, Defrel scappa palla al piede, Handanovic esce cercando di evitare il contatto con l’avversario. Check del Var, tutto regolare nonostante le proteste dei padroni di casa. Rivisti i filmati l’impressione netta e’ che il portiere dell’Inter dovesse essere espulso. Nella ripresa, subito Handanovic sul contropiede del Sassuolo conclusione di Rogerio sporcata da Skriniar, respinge il portiere ospite.
Ancora i neroverdi al 9′, ancora Handanovic che dice no al possibile 2 a 0 su conclusione di Boga, Inzaghi chiede un supporto dalla panchina e inserisce quattro nuovi giocatori, soprattutto Dzeko al posto di Correa abbastanza in ombra. In campo anche Darmian, Dumfries e Dimarco. In particolare l’ex della Roma si rivelera’ decisivo per ribaltare la partita. Al 14′ il pari: Perisic mette in mezzo e lo stesso Dzeko anticipa Ferrari e di testa segna. Nel Sassuolo entra Raspadori per Defrel. La svolta decisiva al 31′: uscita sul limite dell’area di Consigli che frana su Dzeko che si era liberato dalla marcature di Chiriches. Per Pairetto e’ rigore. Protesta il Sassuolo ma il Var conferma la decisione. Dal dischetto Lautaro non sbaglia. Inter avanti. A tre minuti dalla fine ultimo guizzo del Sassuolo con Berardi e ancora Handanovic in doppia presa sventa il pericolo.
“Novak è il mio idolo, ero già contento di poterci giocare contro, perchè non era mai successo. Invece l’ho battuto è incredibile”. Così Matteo Arnaldi dopo aver eliminato Novak Djokovic al secondo turno del Masters 1000 di Madrid. “Per riuscirci ho dovuto giocare al mio meglio – ha continuato l’italiano n.44 al mondo -. Sapevo che lui non è in un gran momento di forma così ho cercato di portare avanti gli scambi e cercar di farlo sbagliare”. “Ovviamente ero molto teso all’inizio, quasi me la facevo sotto, anche perchè da quando avevo 9 o 10 anni ho cominciato a guardare le sue partite – ha ammesso Arnaldi, 24 anni – ma poi con l’andare avanti della partita mi sono calmato. Sono stato contento di prendere il break per primo, perchè sapevo che prima o poi me l’avrebbe fatto lui. E’ stato tutto perfetto”.
Tornare subito a correre. È questo l’obiettivo dell’Inter di Simone Inzaghi che, dopo le sconfitte contro Bologna e Milan in Coppa Italia, vuole rialzarsi immediatamente per non perdere terreno nel testa a testa scudetto con il Napoli di Antonio Conte. L’ultima volta in cui i nerazzurri incapparono in due sconfitte consecutive, nell’annata 2022/23, servì del tempo alla squadra di Inzaghi per rialzarsi, visto che seguirono due pareggi prima di ritrovare la vittoria. Stavolta però, con il traguardo vicino e la concorrenza spietata, la risposta dovrà essere immediata. Domani a San Siro (si va verso il tutto esaurito), arriverà la Roma di Claudio Ranieri, a caccia di punti preziosi nella corsa per la Champions League.
Inzaghi prepara una mini-rivoluzione nella formazione rispetto al derby perso mercoledì: saranno infatti sette i cambi nell’undici titolare, anche a causa delle assenze per squalifica di Bastoni e Mkhitaryan, con il tecnico che si affiderà agli altri suoi titolarissimi per tornare subito a conquistare i tre punti. Nel consueto 3-5-2, l’Inter dovrebbe schierarsi con Sommer in porta, Pavard, Acerbi e Bisseck a comporre la linea difensiva; Darmian e Carlos Augusto agiranno sulle fasce, con Barella, Calhanoglu e Frattesi in mezzo al campo. In attacco, Lautaro Martinez sarà sicuro del posto, mentre al suo fianco è ballottaggio tra Arnautovic e Correa. Grande fiducia dunque in capitan Lautaro Martinez, vero punto di riferimento per Inzaghi in questa fase cruciale della stagione.
L’argentino infatti ha disputato da titolare 23 delle 27 partite ufficiali giocate dall’Inter nel solo 2025, saltandone due per infortunio e riposando solo in altre due occasioni restando in panchina per tutta la durata del match. E per il capitano interista sorridono le statistiche contro la Roma: nelle ultime sei sfide di Serie A contro i giallorossi, Lautaro ha partecipato a tre reti, con due gol e un assist, riscattando un inizio complicato nei precedenti incroci con la squadra capitolina. Inzaghi potrà inoltre contare su importanti rientri in panchina: Denzel Dumfries e Piotr Zielinski sono nuovamente a disposizione dopo i rispettivi problemi fisici. Più incerta invece la situazione di Marcus Thuram, visto che il francese continua il suo recupero e spera di tornare disponibile per la delicatissima semifinale di Champions League contro il Barcellona, in programma mercoledì prossimo al Montjuïc.
Testa tutta sul Torino, senza pensare all’Inter reduce da due sconfitte, senza farsi condizionare dal risultato che arriverà nel pomeriggio dal match dei nerazzurri contro la Roma. E’ linea che il tecnico Conte ha impartito al suo Napoli in questi giorni. L’aggancio ai nerazzurri in testa alla classifica è avvenuto lo scorso week end grazie a un Napoli, secondo dal 15 febbraio, che non ha mai mollato la presa. La vittoria a Monza coincide con la prima volta in cui il club azzurro è riuscito a vincere due partite di fila, una striscia che non gli riusciva dal 25 gennaio, quando gli azzurri sconfissero la Juventus, inanellando ben quattro vittorie consecutive.
Domani sera il Maradona vuole vedere Lukaku e compagni tornare a quel ritmo, quello dei tre punti a partita, firmando la terza vittoria di fila nella speranza che i giallorossi rallentino la squadra di Inzaghi concedendo al Napoli la vetta in solitaria. Obiettivi importanti, in sostanza, che si costruiscono con determinazione giornata dopo giornata. Lo sa bene il gruppo azzurro che in queste settimane è blindato a Castel Volturno, con pochi occhi a osservare le idee che Conte si prepara a mettere in campo. Il tecnico azzurro ha deciso di non fare conferenza stampa nella giornata in cui si sono celebrati i funerali di Papa Francesco ma qualche idea è trapelata come quella balenata sulla difesa, visto che difficilmente Buongiorno possa recuperare per la partita di domani.
Con Juan Jesus che ha detto addio al finale di stagione, l’alternativa al centro sembra essere solo Rafa Marin. Una soluzione innovativa però potrebbe essere quella di spostare Olivera da terzino sinistro a centrale, al fianco di Rrahmani, mettendo in campo Spinazzola sulla fascia sinistra. Un’idea suggerita dal ruolo di difensore centrale che Olivera ricopre con l’Uruguay ma nella difesa a tre schierata dal ct Marcelo Bielsa. Gli infortuni pesano tanto e questi giorni di avvicinamento al match sono serviti a Conte per capire se si può tentare lo spostamento.
Le risposte arriveranno però solo domani sera, in un match che non vedrà in campo l’ex granata Buongiorno. All’andata la vittoria azzurra venne firmata da McTominay e il centrocampista scozzese ha voglia ancora di segnare e di giocare al meglio, come nelle ultime gare. Come Lukaku, d’altronde, che dopo avere segnato nelle ultime tre partite al Maradona, tiene gli occhi puntati sull’obiettivo scudetto.