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Leucemie, nei Day hospital di oncoematologia attese fino a 6-8 ore per i pazienti

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Nove pazienti su 10 sono soddisfatti del personale sanitario e il 100% riceve chemioterapia in tempi rapidi, al massimo entro 30 giorni. Ma quello che affatica i malati di leucemia sono soprattutto le lunghe ore passate in attesa di poter fare la terapia. Tempi morti più difficili da sopportare per chi soffre la debolezza e i fastidi causati dalla malattia e che possono arrivare fino a 8 ore. A fornire il quadro dell’assistenza nei day hospital di oncoematologia è un’indagine condotta da CittadinanzAttiva in collaborazione con l’Associazione Italiana Leucemie(Ail) e presentata oggi a Roma. Condotta in 46 strutture di oncoematologia in Italia e realizzata grazie al sostegno non condizionato di Roche, l’indagine rivela che l’88% dei pazienti valuta positivamente le informazioni sul percorso di cura ottenute durante la prima visita e l’85% valuta positivamente le professionalita’ e l’umanita’ del personale sanitario. Bocciata invece l’attenzione alle necessita’ dei pazienti: oltre il 36% dei day hospital e’ sprovvisto di una attivita’ di orientamento ai servizi. Il nodo principale sono le attese per la terapia, ovvero il tempo che va dall’arrivo in day hospital all’ingresso nella sala per la somministrazione della chemioterapia, aspettando che la poltrona su cui effettuarla si liberi: il 43% dei pazienti lamenta una attesa di 3-4 ore, il 28% dalle 5 alle 6 ore, oltre l’8% anche fino a 8. Diverse i motivi che sono dietro a questo dato: oltre il 90% delle strutture afferma che si verificano ritardi soprattutto a causa di disfunzioni organizzative e circa l’80% infatti non utilizza software informatici per organizzare i turni di somministrazione. “Emerge – spiega Antonio Gaudioso, segretario di Cittadinanzattiva – un’organizzazione del servizio ripiegata sulle proprie necessita’ e che non mette al centro le esigenze dei pazienti”. “E’ indispensabile un intervento concreto per aggiornare percorsi, procedure nelle strutture da parte di chi ha il potere ed il dovere di farlo”, commenta il vicepresidente Ail, Marco Vignetti.

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Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

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Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

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Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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