Collegati con noi

In Evidenza

Neuromed, anche nel 2023 si conferma realtà ai vertici della sanità italiana

Pubblicato

del

Neuromed

L’analisi del Ministero della Salute sull’attività degli I.R.C.C.S. italiani disegna ancora una volta il quadro di un Istituto dedicato all’eccellenza nella ricerca di avanguardia e nella cura dei pazienti

Ancora una volta arriva per l’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS) la conferma di essere una realtà solidamente collocata ai vertici della sanità italiana. I dati del Rapporto Ricerca Corrente 2023 del Ministero della Salute, situano l’Istituto molisano al settimo posto tra i 44 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico monotematici esistenti in Italia, preceduto solo da ospedali pediatrici e oncologici, molto più grandi e agevolati dalla loro collocazione in grandi città metropolitane. Va sottolineato anche come Neuromed occupi la prima posizione nell’ambito del Sud Italia.

In dettaglio, dal punto di vista della ricerca scientifica, Neuromed si situa ben al di sopra della media nazionale pressoché per tutti gli indicatori utilizzati nell’analisi (ad esempio il numero degli articoli scientifici pubblicati, il citation index e altri). Un risultato degno di nota è il quarto posto nazionale per l’Impact factor normalizzato (un indicatore che valuta la qualità e quantità della ricerca scientifica in rapporto alla media del suo particolare settore).

Dal punto di vista della qualità della clinica e dell’assistenza ai pazienti, anche per il 2023 l’IRCCS Neuromed si classifica al primo posto per la percentuale di pazienti che vi si rivolgono provenienti da altre regioni: oltre l’87%, in larga misura anche da Regioni non confinanti. Si tratta di un dato che sottolinea ancora una volta il livello di eccellenza clinica raggiunto dalla struttura molisana, che da anni rappresenta un punto di riferimento per tutto il Paese. Non è un primato da poco: è il segno di una realtà che spicca in modo deciso anche nel panorama nazionale: il secondo I.R.C.C.S. di questa particolare classifica, infatti, ha una percentuale di ricoveri da fuori regione inferiore al 50%.

Ma un centro di ricerca si misura anche con altri indicatori, a cominciare dalla sua capacità di attrarre finanziamenti da destinare agli studi scientifici. Neuromed in questo caso è al primo posto riguardo ai finanziamenti provenienti da Istituzioni pubbliche diverse dal Ministero della Salute.

professor Luigi Frati

“Siamo di fronte – dice il professor Luigi Frati, Direttore scientifico di Neuromed – ad un risultato chiaro ed evidente, frutto di anni di impegno da parte dei ricercatori Neuromed. Grazie al management dell’Istituto, ai gruppi di ricerca e alle collaborazioni instaurate con molte Università italiane, in particolare rilevanti quelle con la Sapienza e con Tor Vergata, si è sviluppato un Istituto di grande qualità scientifica e clinica. In stretta assonanza con la politica del Ministero della Salute, rivolta a radicare le eccellenze scientifiche e assistenziali di qualità negli IRCCS, Neuromed presenta un Parco Scientifico-Tecnologico attrattivo per ricercatori provenienti anche dall’estero, con collaborazioni estese a Europa, Stati Uniti e Cina. Quest’ambiente di qualità è stato ed è il motore anche dell’eccellenza nell’assistenza ai pazienti, con un’azione sinergica tra ricerca e clinica che va a vantaggio non solo delle Regioni Centro-meridionali, ma di tutto il Paese”.

Giovanni de Gaetano, Presidente di Neuromed

“Dobbiamo sottolineare – commenta Giovanni de Gaetano, Presidente di Neuromed – un aspetto peculiare della nostra realtà: l’eccellenza nella ricerca e nella cura non ha confini geografici. Pur non essendo situati in un grande centro metropolitano, siamo diventati un punto di riferimento nazionale e internazionale nel settore della salute. Questo è il frutto di un impegno costante nella ricerca di qualità e di un approccio innovativo alla prevenzione, agli stili di vita e alla cura dei pazienti che va oltre le tradizionali barriere culturali e geografiche, dimostrando che possono avere successo centri di eccellenza anche lontani dalle grandi città. Le valutazioni del Ministero della Salute ci incoraggiano a continuare su questa strada, di ricerca e assistenza sanitaria di alta qualità in ogni angolo del nostro Paese”.

L’IRCCS Neuromed
L’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) Neuromed di Pozzilli (IS) rappresenta un punto di riferimento a livello italiano ed internazionale per la ricerca e la terapia nel campo delle malattie che colpiscono il sistema nervoso e quello vascolare. Un centro in cui i medici, i ricercatori, il personale e gli stessi pazienti formano un’alleanza rivolta a garantire il miglior livello di assistenza possibile e cure all’avanguardia, guidate dagli sviluppi scientifici più avanzati.

Advertisement

In Evidenza

L’Ema blocca un medicinale contro l’Alzheimer

Pubblicato

del

L’Agenzia europea per i medicinali ha respinto la raccomandazione per il farmaco Lecanemab contro l’Alzheimer. L’Ema ha annunciato che il rischio di gravi effetti collaterali è superiore all’effetto positivo atteso.

“Il Comitato per i medicinali per uso umano” dell’Ema “ha raccomandato di non concedere un’autorizzazione all’immissione in commercio per Leqembi”, ha sottolineato l’autorità, facendo riferimento in particolare all’insorgere di rischi di emorragia cerebrale nelle persone trattate con il farmaco. Il Lecanemab – nome commerciale Leqembi – è disponibile negli Stati Uniti dall’inizio del 2023 per il trattamento dell’Alzheimer in stadio iniziale. Sebbene la terapia non migliori i sintomi, può rallentarne leggermente la progressione della malattia. Il farmaco, secondo gli esperti, sarebbe quindi adatto solo per un gruppo molto limitato di malati di Alzheimer, meno del 10%. A fronte dei possibili edemi ed emorragie cerebrali, la terapia deve essere monitorata regolarmente con esami di risonanza magnetica. Ora la società farmaceutica Eisai, che ha presentato la domanda, potrà richiedere un riesame entro 15 giorni.

Continua a leggere

In Evidenza

Preoccupa il virus Oropouche, primi 2 morti in Brasile

Pubblicato

del

Sale la preoccupazione per il virus Oropouche, diffuso soprattutto nell’America centro-meridionale e nei Caraibi ma che ha fatto registrare ad oggi 4 casi anche in Italia: l’infezione ha causato due primi decessi in Brasile, nello stato di Bahia, e si tratta dei primi registrati a livello mondiale. La conferma è giunta dal Ministero della Salute brasiliano. La febbre di Oropouche è un’infezione virale tropicale trasmessa da moscerini e zanzare e prende il nome dalla regione in cui è stata scoperta e isolata per la prima volta nel 1955, presso il laboratorio regionale di Trinidad, vicino al fiume Oropouche, a Trinidad e Tobago. Il primo decesso è stato confermato il 17 giugno. Il paziente aveva 24 anni, viveva a Valença ed è morto a marzo. Lunedì scorso è stato invece registrato il secondo decesso, di una donna, ed il ministero della Salute sta ancora indagando su un’altra morte sospetta nello stato di Santa Catarina.

L’Organizzazione panamericana della sanità (Paho) ha inoltre emesso un allarme epidemiologico per informare i Paesi membri sull’identificazione di possibili casi, attualmente in fase di indagine in Brasile, di trasmissione del virus Orov dalla madre al bambino durante la gravidanza. In Italia, ad oggi, sono stati diagnosticati 4 casi tutti di importazione, ovvero di soggetti rientranti dal Brasile e da Cuba. La malattia da virus Oropouche, spiega l’Istituto superiore di sanità, è una arbovirosi causata dal virus Oropouche (Orov), un virus a Rna che può essere trasmesso agli esseri umani principalmente attraverso la puntura di Culicoides paraensis, un piccolo dittero ematofago di 1-3 mm, simile ad un moscerino, che nelle aree endemiche si trova in zone boschive nei pressi di ruscelli, stagni e paludi, o di alcune zanzare come Culex quinquefasciatus.

Nessuno di questi vettori al momento è presente in Italia o in Europa. Non è stata al momento confermata la possibilità di una trasmissione da uomo a uomo del virus. Nel 2024 (al 23 luglio), sono stati registrati oltre 7700 casi nel mondo in cinque paesi: Brasile, Bolivia, Peru, Cuba e Colombia. I primi casi registrati anche in Italia sono senza conseguenze gravi. Il rischio di infezione, chiarisce l’Iss, è presente se si viaggia nei paesi in cui è presente il virus. Per chi si trova in queste zone si raccomanda di mettere in atto tutte le precauzioni necessarie ad evitare il contatto con gli insetti vettori: usare repellenti chimici, indossare vestiti che coprano braccia e gambe, soggiornare in case dotate di zanzariere e cercare di ridurre le attività all’aperto nei periodi di maggiore attività vettoriale (alba e crepuscolo).

I sintomi principali dell’infezione sono febbre, mal di testa, dolore articolare e, in qualche caso, fotofobia, diplopia (visione doppia), nausea e vomito. Se si è di ritorno da un viaggio nei paesi in cui è presente il virus e si hanno questi sintomi il consiglio è di rivolgersi al proprio medico. Grazie ad un team multi-disciplinare di esperti, L’Iss è in prima linea per monitorare il rischio da virus Oropouche in Italia per gli aspetti virologici ed epidemiologici.

Continua a leggere

Economia

Bollette più chiare, in arrivo dal prossimo anno

Pubblicato

del

Basta con una sequela di numeri incomprensibili: dal prossimo anno infatti le bollette di luce e gas saranno più semplici da capire. Basterà un colpo d’occhio – spiega l’Arera, l’autorità per l’energia – per rendersi conto di prezzi e consumi. La nuova bolletta debutterà dal primo luglio del 2025, con un frontespizio uguale per tutti e con le principali informazioni generali. Poi uno ‘scontrino dell’energia’, per capire immediatamente consumi e prezzi, e un box offerta che ricorda le condizioni sottoscritte per verificarne l’applicazione.

E’ stata infatti approvata – a seguito di un lungo processo di consultazione con imprese, consumatori e stakeholder – e sottoposta all’analisi dell’impatto della regolazione (Air) la delibera che introduce una revisione organica delle informazioni indicate nella bolletta e della loro organizzazione, estendendola poi alla totalità dei clienti finali connessi in bassa tensione: domestici, condomini, piccole e medie imprese, box, cantine e magazzini. I venditori avranno 12 mesi di tempo per adeguare i propri sistemi all’invio della nuova bolletta. “Una riforma auspicata da tempo e da più parti, che evolve la struttura introdotta nel 2014 con la bolletta 2.0, allineando le informazioni per tutti e rendendole ancora più chiare e semplici, ma soprattutto dando rilevanza al ruolo dei consumatori, mettendoli in grado di verificare i consumi e le proprie scelte di efficienza energetica e di comparare agilmente il proprio profilo con le proposte del mercato”, commenta il presidente di Arera Stefano Besseghini.

Plaudono i consumatori: “Ringraziamo Arera per aver accolto la nostra richiesta e concluso l’iter per rendere le bollette dell’energia più comprensibili agli utenti, specie sul fronte del costo al KWh della luce e al metro cubo per il gas”, afferma Consumerismo No Profit. “In una fase in cui i prezzi dell’energia continuano a essere altissimi e fuori controllo, giudichiamo positivamente la notizia che Arera ha ufficializzato oggi sul debutto della nuova bolletta”, commenta l’Adoc. In dettaglio la nuova bolletta sarà composta da un frontespizio unificato, che corrisponde alla prima facciata della bolletta in cui i venditori sono tenuti a riportare l’importo da pagare e tutte le informazioni essenziali sul cliente sul tipo di servizio in cui è rifornito, sul contratto di fornitura, su fatturazione e pagamenti, etc. Poi un scontrino dell’energia, che riporterà la formazione del costo complessivo dell’energia in relazione ai volumi consumati secondo la struttura quantità x prezzo, suddiviso in “quota consumi” e “quota fissa”, più la “quota potenza” per l’energia elettrica, e ulteriormente dettagliato per voci di spesa (vendita e ‘rete e oneri’). In questa sezione saranno riportate separatamente anche l’Iva e le accise, eventuali bonus, altre partite (interessi di mora, prodotti e/o servizi aggiuntivi etc.) e il canone Rai.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto