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Lente Bruxelles su Pnrr, ritardi lo mettono a rischio

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 I cronici ritardi amministrativi e l’aumento dei costi delle materie prime rischiano di far deragliare l’attuazione degli investimenti del Piano Nazionale di ripresa e Resilienza italiano. Al di la’ delle raccomandazioni su debito elevato e riforme e’ su questo punto che l’Ue sta concentrando la sua attenzione in queste ultime settimane. Il Pnrr, con la guerra in Ucraina, ha aumentato la sua crucialita’. Di fatto e’ vietato sbagliare, soprattutto per quei Paesi a cui viene chiesto di ridimensionare la spesa corrente. Un ‘alert’ che, con la scadenza della richiesta per la seconda tranche da 24 miliardi il prossimo 30 giugno, e’ diventato attualissimo. Nelle raccomandazioni di primavera Bruxelles e’ tornata a sottolineare all’Italia la necessita’ di chiudere alcune riforme, come quella del catasto o del fisco. Ma, nei corridoi di Palazzo Berlaymont, sul punto sono in realta’ fiduciosi. Si conta sulla presenza del premier Mario Draghi e, spiegano fonti europee, sulla sua “determinazione” nell’attuare il piano di riforme prestabilito, nonostante il crescendo di tensioni nel governo. Sulla messa in campo degli investimenti l’Italia invece potrebbe rischiare di entrare in un ‘cul de sac’: ai ritardi cronici ai quali si e’ abituati alle nostre latitudini si aggiunge un contesto economico avverso, con l’inflazione galoppante e le strozzature nelle forniture di diversi prodotti, a cominciare da quelli energetici. A Roma sono ben consapevoli dell’attenzione di Bruxelles cosi’ come non ha sorpreso il richiamo sul debito. Il percorso di rientro, fanno notare fonti di governo, e’ gia’ delineato negli atti ufficiali dell’esecutivo. E sui tempi del Pnrr, nella Capitale non si avvertono preoccupazioni. Gli obiettivi da centrare entro il 30 giugno sono 45. Fonti dell’esecutivo spiegano che al momento, ne sono stati messi in cassaforte 15 ai quali vanno sommati 17 considerati in dirittura d’arrivo. “C’e’ una ragionevole certezza” di rispettare il timing, si sottolinea. Con un’appendice. Dalla riforma del catasto, come hanno sottolineato anche fonti della Commissione, non dipende l’esborso dei fondi del Recovery Fund. Che invece e’ legato a doppio filo al ddl concorrenza. Sul testo la maggioranza e’ ancora spaccata ma l’impegno nel Pnrr, e’ che sia approvato entro dicembre. Il Piano, quest’estate, potrebbe subire alcune modifiche, con l’aggiunta del cosiddetto capitolo energetico. Il RePowerUe emendera’ il regolamento del Next Generation Ue, inserendo il gnl e i rigassificatori tra i possibili obiettivi. E sempre dal RepowerUe potrebbero arrivare piu’ fondi all’Italia, al quale sara’ concesso di sfondare il tetto del 6,8% del Reddito nazionale. Altre risorse potrebbero arrivare dai cosiddetti “avanzi” dei prestiti non richiesti dagli altri Paesi membri. Ma su entrambi i fronti a Roma non si aspettano una pioggia di soldi. Le modifiche in chiave energetica del Piano prevedranno, sostanzialmente, una riallocazione dei fondi gia’ previsti.

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Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

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Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

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Trump, giudice arrestata per aiuto a membro gang Tren de Aragua

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“È una cosa terribile, la giudice è stata arrestata perché ospitava un membro di Tren de Aragua, giusto? È quello di cui sta parlando? È piuttosto sorprendente. È terribile”: lo ha detto Donald Trump ai reporter ai bordo dell’Air Force One commentando l’arresto di una giudice in Wisconsin con l’accusa di aver aiutato un clandestino ad eludere la cattura nascondendolo nella stanza della giuria. Non ci sono tuttavia per ora indicazioni che appartenesse alla gang venezuelana (foto di un esponente della gang).

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Esteri

Trump, Mosca e Kiev si incontrino per concludere accordo

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“Appena atterrato a Roma. Una buona giornata di colloqui e incontri con Russia e Ucraina. Sono molto vicini a un accordo e le due parti dovrebbero ora incontrarsi, ad altissimo livello, per ‘concluderlo’. La maggior parte dei punti principali è stata concordata. Fermate lo spargimento di sangue, ora. Saremo ovunque sia necessario per contribuire a porre fine a questa guerra crudele e insensata!”: lo scrive Donald Trump su Truth dopo essere arrivato a Roma per i funerali del Papa.

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