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Laura Freddi: mi piacerebbe condurre un programma. Basta fare solo da contorno

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La showgirl racconta la sua esperienza nel programma di Carlo Conti e riflette sul ruolo delle donne in tv: “La solidarietà tra noi ha vinto sullo show”. «Sono molto dispiaciuta per la chiusura anticipata del programma, stavamo carburando». Così Laura Freddi, tra le protagoniste di Ne vedremo delle belle, commenta al Corriere della Sera l’ultima puntata in onda questa sera su Rai1, un appuntamento in meno rispetto al previsto. Nella trasmissione di Carlo Conti, dieci showgirl si sfidano in diverse prove. Conti ha parlato di “mancanza di pepe”, ma Freddi ha un’altra lettura: «Non si è creata la rivalità che forse si sperava, ma è nata una bella solidarietà femminile, forse anche a discapito dello show, ma è andata bene così».

«Le showgirl hanno ancora spazio, ma la tv è cambiata»

Freddi non ha dubbi: «C’è ancora posto per le showgirl, anche se la tv è cambiata. Questo programma per me è stato una palestra, un ritorno dopo anni dedicati a mia figlia, che ho avuto a 45 anni». E pur comprendendo le critiche al passato, rivendica con affetto quel tipo di televisione: «A me quella fatta di luci, lustrini e paillettes per certi versi piaceva di più».

Alla domanda se si potrebbe mai fare un programma sugli showmen, risponde: «Perché no? Sarebbe una bellissima idea». E riflette: «Siamo sempre noi donne a essere giudicate, ma per me questa è stata una sfida e un gioco. Gli lascerei la leggerezza del varietà».

«Ho imparato presto ad andare oltre l’apparenza»

Laura Freddi ha cominciato giovanissima: «Ero una bella ragazza e dei talent scout mi notarono al mare. Ho vinto Miss Ostia e poi quasi tutti i concorsi del litorale romano». Da lì il primo lavoro in un’emittente napoletana, poi il salto con “Non è la Rai”: «Ai provini arrivavo sempre seconda. Ma quel giorno Gianni Boncompagni mi scelse. Addio scuola». L’aneddoto più incisivo? «Quando Enrica Bonaccorti disse che ero la Kim Basinger italiana. Quella frase mi cambiò tutto».

Tra cadute, successi e grandi maestri

Ha fatto la velina a Striscia con Miriana Trevisan, segnando «un cambio di passo». E non ha mai nascosto le sue emozioni: «Mi sono esibita al Festivalbar, sono caduta dal palco e ho continuato a cantare. È stato uno dei momenti che mi hanno resa più simpatica». Ha lavorato con i grandi della tv: Gerry Scotti, Amadeus, Iacchetti, Greggio e Costanzo. «Maurizio per me è stato un maestro e un padre, mi ha insegnato a essere padrona di casa in tv».

E su Paolo Bonolis? «È stata una parentesi importante. Ma non so perché ancora tutti ne parlino: non ci siamo sposati, non abbiamo avuto figli. È stata una bella storia, ma come tante altre».

«A 53 anni mi piacerebbe condurre. Da protagonista»

Oggi, a 53 anni, Laura Freddi ha le idee chiare: «Ho avuto tanto, sono felice così. Ma sì, mi piacerebbe condurre un programmino. Se la tv è cambiata, allora anche noi donne possiamo partecipare da protagoniste. Basta fare il contorno».

 

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Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

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Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

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Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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