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Carlo Conti, dopo 40 anni tornano a Sanremo i Duran Duran

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“Abbiamo appena chiuso e abbiamo l’ok definitivo perchè dopo 40 anni torneranno all’Ariston il giovedì sera i Duran Duran, straordinaria band di musica di ieri oggi e domani, band senza tempo, ospiti internazionali graditissimi della terza serata, il giovedì sera”. Lo dice il direttore artistico del festival Carlo Conti in diretta al Tg1 delle 20 premettendo che stupirà tutti “con effetti speciali”.
“Fantastico Carlo, tutti pazzi per Simon Le Bon” ribatte la conduttrice spiegando che “oggi è anche il giorno del nuovo jingle ufficiale del festival 2025 ‘Tutta l’Italia’ di Gabry Ponte” e facendo ascoltare il motivo che fonde il folklore italiano con un beat elettronico con mandolino, tamburello e fisarmonica. E Conti ribatte ridendo: “Certo l’ho scelto io, ma intanto viva i Duran Duran”.

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Will Smith torna all’hip hop, esce nuovo album

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Will Smith torna alle sue radici hip hop e annuncia la data di uscita del suo primo album in vent’anni, ‘Based on a True Story’ sarà disponibile dal 28 marzo. “E’ ufficiale – si legge in un post su Instagram dell’attore e rapper – il mio nuovo album Based on a True Story esce il 28 marzo. Tra due settimane!! Prenotatelo. E’ tanto che ci lavoro e non vedo l’ora di farvelo ascoltare”. Anche suo ultimo album, ‘Lost and Found’, fu pubblicato nel mese di marzo, ma nel 2005. Based on a True Story contiene 14 tracce e comprende collaborazioni con artisti come DJ Jazzy Jeff, che con Smith era parte del duo hip hop, ‘DJ Jazzy Jeff & the Fresh Prince’, Teyana Taylor e Jac Ross.

L’album è stato preceduto da diversi singoli, l’ultimo in ordine di tempo, ‘Beautiful Scars’ uscito lo scorso gennaio. In un’intervista di alcuni mesi fa a Extra, l’artista ha parlato di quanto gli ci è voluto per portare a termine il suo progetto. “Sai, ci ho lavorato per un anno e mezzo – disse -. Questo progetto è senza dubbio la musica più personale e forte che abbia mai fatto. E darò qualche anticipazione tra un mese o giù di lì”. Dopo aver annunciato la data di uscita del nuovo album, in un altro post su Instagram Smith si è riunito con Tatyana Ali, co protagonista con lui in, ‘Willy, il principe di Bel-Air (The Fresh Prince of Bel-Air)’ e la rapper Doechii. Insieme hanno fatto un salto nel passato, al 1990, e hanno ricreato una scena storia della sitcom in cui la Ali, che interpretava la cugina Ashley Bank, balla nella sua stanza ascoltando musica con le cuffie, mentre Will si insinua silenziosamente alle sue spalle e imita i suoi movimenti.

Hanno preso parte al trend ‘Anxiety’, brano di Doechii auto pubblicato nel 2019 su YouTube e ri registrato quest’anno e uscito ufficialmente sulle piattaforme in streaming il 4 marzo. “Ho aspettato 35 anni perché questo ballo diventasse di tendenza”, ha scritto Smith ironicamente nel post. L’attore premio Oscar (Una famiglia vincente – King Richard, 2022) ha avuto un passato da fenomeno del rap, ha vinto numerosi Grammy, gli Oscar della musica, di cui l’ultimo nel 1999 per la miglior canzone rap solista, ‘Gettin’ Jiggy wit It’, contenuta nell’album, ‘Big Willie Style’. Di successo anche, ‘Men in Black’, il suo primo singolo da solista, colonna sonora del film omonimo del 1997, in cui Smith interpreta anche il ruolo da protagonista. L’uscita del nuovo album potrebbe rappresentare per l’artista una sorta di rilancio della sua reputazione dopo il famoso fuori programma durante la 94/a edizione degli Oscar nel 2022.

L’attore salì sul palco del Dolby Theatre e schiafeggiò il presentatore Chris Rock, che aveva scherzato sulla testa rasata di sua moglie Jada Pinkett Smith con un riferimento al film Soldato Jane. La Pinkett Smith soffre di alopecia (patologia che porta alla perdita dei capelli, ndr) e all’epoca decise di non coprirsi la testa con sciarpe e cappelli, di lì il riferimento al personaggio del soldato Jane. Per il suo gesto, l’attore è stato bandito dagli Oscar per dieci anni, Academy tuttavia non gli ha revocato la statuina vinta nello stesso anno.

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Spettacoli

Peppino di Capri: Champagne? Volevo regalarla ad Aznavour, poi ho capito che era mia

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Un successo planetario, un brano iconico e una carriera straordinaria. Peppino di Capri (foto Imagoeconomica in evidenza) racconta la sua storia e i segreti di “Champagne” in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

“Champagne” e il colpo di fulmine tardivo

Quando Peppino di Capri compose “Champagne”, non pensava di interpretarla lui stesso.

“All’inizio non la volevo nemmeno. Pensavo di darla a Modugno o Aznavour.”

Poi, però, qualcosa scattò:

“Una mattina mi svegliai, riascoltai il mio provino e mi chiesi: ‘Ma perché devo regalarla a loro? Me la canto io’.”

Una decisione che ha cambiato la sua vita e gli ha regalato un successo immortale. Tuttavia, il debutto della canzone non fu un trionfo immediato:

“A Canzonissima del 1973 arrivai quinto su nove, vinse la Cinquetti. Ci restai male. Mi diedi sei mesi per vedere se avrebbe avuto successo. Se non fosse andata, avrei smesso di cantare.”

Il resto è storia: migliaia di concerti, 5 milioni di euro solo di diritti d’autore e un brano diventato il simbolo dei brindisi in tutto il mondo.

Dai pescatori in Argentina ai matrimoni di lusso

La popolarità di “Champagne” ha superato ogni confine.

“Il posto più strano dove l’ho cantata? Su una spiaggia in Argentina. Dei pescatori riparavano le reti canticchiando la mia canzone. Mi sono unito a loro e abbiamo finito per fare foto insieme.”

E poi ci fu lo Scià di Persia:

“Suonammo solo per lui e Farah Diba, dietro un paravento. Pensavamo che alla fine ci avrebbe regalato un tappeto persiano, invece i miei musicisti ricevettero solo una foto dello Scià e della regina con una cornice di plastica. Io almeno l’avevo di legno.”

Tra gli aneddoti più curiosi, anche un ricco libanese che pagò l’intero cachet dell’orchestra per un’unica esecuzione di “Champagne” al compleanno della figlia.

I Beatles e lo sketch di Troisi

Peppino di Capri ha calcato palcoscenici con artisti leggendari. Nel 1965 aprì il concerto dei Beatles:

“Bravi, ma scostanti. Se la tiravano un po’.”

E poi ci fu Massimo Troisi, che lo rese protagonista di uno sketch comico:

“Inventò un Bossi leghista che teneva la mia collezione di dischi nascosta tra le bottiglie di liquore. Sapere che scelse proprio me per quella gag fu una gioia.”

L’incontro con Sophia Loren e il duetto con Berlusconi

A una festa romana delle sorelle Fendi, Peppino si esibì al piano. A fine serata, Sophia Loren si avvicinò:

“Mi prese sottobraccio e disse: ‘Guagliò, vien’ a ccà, parlamme nu poco in napoletano’.”

Anche Silvio Berlusconi fu un suo estimatore:

“Al matrimonio del figlio di un politico campano mi si avvicinò e mi chiese: ‘Lei conosce le mie canzoni?’. Poi mi rubò il microfono e si mise a cantare tutto il mio repertorio.”

Il Festival di Sanremo e l’aneddoto con Enrico Ruggeri

Peppino di Capri ha partecipato a 15 edizioni di Sanremo. Nel 1976 vinse con Non lo faccio più, un brano che neanche lui considerava tra i suoi migliori:

“Avevo già l’impermeabile addosso quando mi gridarono: ‘Peppino, hai vinto!’.”

Nel 1980, dietro le quinte del Festival, Enrico Ruggeri lo definì “il nonnetto della musica”.

“Mia moglie Giuliana si offese, avrebbe voluto reagire. Io le dissi di lasciar perdere: ‘Diventeranno vecchi anche loro’.”

Il rapporto con l’amore e la fedeltà

Peppino ha amato tanto, ma ha sempre avuto una visione chiara sull’amore:

“Se ami davvero, rinunci alla scappatella. I traditori non mi piacciono. In Champagne lui si innamora sul serio, è lei a tradire il fidanzato e poi torna da lui.”

Il film sulla sua vita

Il 24 marzo andrà in onda su Rai Uno Champagne, il film che racconta la sua vita.

“L’ho trovato molto emozionante. La voce nelle canzoni sembra proprio la mia, incredibile.”

Dai concerti internazionali ai duetti con i grandi della musica e della politica, Peppino di Capri ha attraversato le generazioni con la sua inconfondibile voce e le sue melodie senza tempo. E a chi gli chiede se beve champagne, risponde:

“Fa male alla voce. Mi bagno appena le labbra.”

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Spettacoli

Serena Rossi: la scossa di terremoto è stata terribile, ma Napoli non molla mai

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“Quando ho sentito la scossa a Napoli, mi sono svegliata di colpo: una violenta botta ha fatto tremare tutto. Ci siamo abbracciate, ero a casa da mia sorella, cercando di rassicurarci dicendo: ‘Non passa, non passa… quando finirà?'”: ospite di Francesca Fialdini a Da noi… a ruota libera, Serena Rossi (foto Imagoeconomica in evidenza) descrive così la sensazione di impotenza di fronte al terremoto che sta scuotendo l’area flegrea. “Ma la mia città non molla mai”, sottolinea l’attrice.

L’intervista si apre con la testimonianza di solidarietà di Fialdini: “Prima di parlare del tuo spettacolo Serenata a Napoli, che debutterà tra poco, vorrei mandare un forte abbraccio a tutti gli abitanti dell’area flegrea che stanno affrontando un momento molto delicato”. Per Serena Rossi, “Napoli è molto più di una città: è un patrimonio culturale e musicale che scorre nelle vene. Napoli ha una storia immensa, è parte del nostro Dna. In famiglia, la musica ci unisce tutti”. E si commuove nel vedere le testimonianze di giovanissime attrici della scuola artisti di Scampia, che la trovano un simbolo di riscatto: “È una gioia immensa… mi ha lasciata senza parole. Sono lacrime che mi appartengono”.

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