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Lasciata al party per le nozze, il video diventa virale e lei valuta “se far causa”

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“Adesso voglio riposarmi e stare con mia figlia. Non me l’aspettavo, ma devo andare avanti. Penserò anche se dovrò tutelarmi nelle sedi civili e penali. È stata una pagliacciata, diciamo la verità, le cose serie si risolvono in altro modo”. Dopo che il video col discorso di commiato del già fu promesso sposo, condito da accuse di tradimenti e bugie, è diventato virale, dopo il party per le nozze e il compleanno diventato un incubo, Cristina Seymandi, lasciata davanti ad una platea di parenti ed amici e al pubblico più vasto del web, trova le parole per commentare la scelta dell’ormai ex Massimo Segre. E dice di stare valutando le vie legali, civili e penali.

“Ha coinvolto tutti i miei amici, ignari che si sarebbe verificato questo spettacolo a cui certo non avrebbero voluto partecipare – dice a La Stampa in un’intervista – penso che le cose siano molto diverse da come lui le ha raccontate. Il giorno dopo sono andata lavorare perché in ogni caso ho un’azienda e i colpi di testa non me li posso permettere. Dovevamo partire il giorno dopo per Mykonos, le valigie erano già pronte. Se vado via andrò da sola”. Lui invece l’aveva invitata a partire “con chi ami”.

Intanto a Torino non si parla d’altro, sui social come nei bar. Nell’epoca in cui un fatto del tutto privato può diventare virale in meno di 24 ore, la storia di un uomo che alla festa pre matrimoniale con gli amici, lascia ufficialmente la futura moglie accusandola di averlo tradito , ha trovato vita facile. E se poi i protagonisti sono due volti noti della ‘Torino bene’, quella che conta e finisce sui giornali, e pure ricchi, lui finanziere di una nota famiglia torinese, e lei imprenditrice ed ex esponente dei Cinque Stelle, il tutto è ancora più facile. Una storia di tradimenti, giacché lo stesso Segre si dice, con tristezza tradito nel suo discorso, ma soprattutto, come dicono gli amici di entrambi, la ‘fine di una bellissima storia d’amore’, che potrebbe però anche finire alle vie legali magari con la richiesta di un risarcimento danni. La mancata sposa dopo giorni si presume non facile oggi passa all’attacco: “a proposito di tradimenti, lui deve pensare a se stesso in primis”. Poi si concede un commento sullo stile e un pensiero alla famiglia: “Penso che non sia stata una scena del suo ruolo in quanto come professionista le questioni private che coinvolgono anche figli e parenti non vanno gettate sulla pubblica piazza. Se n’è andato via senza lasciarmi parlare accompagnato da quattro bodyguard”.

“Una Caporetto dell’amore”, ha scritto su Facebook Viviana Ferrero, ex vicepresidente del Consiglio Comunale di Torino, amica di entrambi ed ex esponente del Movimento 5 Stelle come Cristina. Per Alba Parietti, torinese anche lei, si è trattato di un gesto plateale di un uomo ferito in perfetto stile sabaudo: “riconosco lo stile falso cortese che in realtà non è falso e cortese”, dice. Sui social intanto il video impazza con tanto di dibattito: chi tifa per lui, l’uomo che ha riscattato stuoli di innamorati traditi (“eroe”, qualche maschio azzarda) e chi si schiera con lei sperando in vendette in tribunale.

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Caivano, Antonio Natale fu ucciso per uno sgarro al “sistema”, tre arresti

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Omicidio di Antonio Natale, si chiude il cerchio. Tre proiettili per punire lo sgarro. Il giovane, ribelle del “sistema” criminale, sarebbe stato ucciso per aver sottratto un borsone di armi e droga. Il cadavere venne rinvenuto dopo due settimane in un fondo agricolo.  I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli, nei confronti tre persone gravemente indiziate, a vario titolo, del reato di omicidio e dei connessi reati di detenzione e porto di arma da sparo, aggravati dal metodo mafioso.

Omicidio Natale, tre arresti. Il VIDEO

In particolare, gli indagati, il 4 ottobre 2021 in Caivano, avrebbero ucciso Natale Antonio, esplodendo tre colpi di pistola che attingevano la vittima alla testa ed al torace.
L’omicidio sarebbe stato deliberato e premeditato per punire il Natale, che avrebbe sottratto armi, droga e denaro al gruppo criminale Bervicato, per conto del quale effettuava attività di spaccio di droga.
Il cadavere del Natale veniva rinvenuto in un fondo agricolo il giorno 18 ottobre 2021.
L’odierna attività fa seguito all’arresto di un’altra persona avvenuto nell’aprile scorso.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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Bari, risolti due omicidi: 8 arresti della Polizia

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Maxi operazione della Polizia di Stato ancora in corso nelle città di Bari, Cagliari, Benevento, Siracusa, e Teramo, a dare esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla Sezione G.I.P. presso il Tribunale di Bari, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di otto persone, ritenute responsabili, a vario titolo, in base agli elementi acquisiti nel corso delle indagini, di due omicidi, porto e detenzione di armi da guerra e di armi comuni da sparo.
Gli omicidi sono stati consumati nel 2017, nel quartiere Japigia di Bari; si tratta di delitti aggravati dal fine di agevolare l’attività dell’associazione di tipo mafioso di cui erano sodali.

Blitz della Polizia contro laCriminalità a Bari. Il VIDEO
I dettagli dell’operazione verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa programmata per le ore 10.30 odierne, presso la Procura della Repubblica di Bari, alla presenza del Procuratore della Repubblica.

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Nordio ferma test toghe dopo braccio ferro nel governo

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I test psicoattitudinali per i magistrati restano lì. Sono stati accantonati, messi da parte per un po’, ma sono ancora a portata di mano. Nella maggioranza c’è la volontà di introdurli, prima o poi. Anche la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, è convinta che l’obiettivo sia quello, ma solo dopo un confronto con i giudici. Ma spingere adesso significherebbe arare il terreno di scontro con i pm. Uno stop, quindi, rispetto alla volontà di accelerare che si è manifestata nel governo, con la proposta del sottosegretario Alfredo Mantovano nella riunione preparatoria con i tecnici, prima del consiglio dei ministri.

L’intenzione che prevale adesso è quella di non creare altri fronti. Il clima è ancora troppo acceso, dopo le parole del ministro della Difesa, Guido Crosetto, sulla “opposizione giudiziaria”, e dopo gli ultimi decreti, che hanno modificato le pagelle per i magistrati e hanno dato una stretta alla disciplina del collocamento fuori ruolo. In questa chiave, è stata letta anche la ricostruzione di via Arenula fatta uscire poco dopo una visita del ministro Carlo Nordio a Palazzo Chigi, mentre Meloni era impegnata al tavolo con i sindacati: è stato il ministero della Giustizia – è stato fatto sapere – a stoppare ieri in pre-Consiglio dei ministri l’ingresso nei decreti attuativi della riforma Cartabia dei test psicoattitudinali per i magistrati, tenendo il punto sui decreti legislativi che sono stati approvati dal Consiglio dei ministri.

“Con la nostra riforma – ha spiegato Nordio – non verrà penalizzato il magistrato che sbaglia troppo spesso. La nostra riforma contempla la grave sanzione per il magistrato soltanto quando i suoi provvedimenti sono abnormi, manifestamente contrari alla logica”. L’intenzione del governo è quella di stemperare il clima con le toghe. Un proposito che non può che incontrare i favori del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, capo del Consiglio superiore della magistratura: nelle prossime ore è in programma il plenum, con il Capo dello Stato. Anche Crosetto ha tentato di smorzare gli effetti delle sue accuse, aprendo alla richiesta delle opposizioni: “Avendo parlato di riunioni pubbliche fatte da associazioni mi pare che ci sia poco da denunciare – ha detto – Ma se vogliono che riferisca in Parlamento, riferisco volentieri”. I magistrati ancora non hanno derubricato: “Opposizione giudiziaria – ha detto il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia – è un termine inaccettabile sul piano costituzionale”, l’accusa di Crosetto è “gravissima”.

Poi la telefonata fra i due: “Crosetto ha avuto la cortesia di chiamarmi – ha rivelato Santalucia – E’ fuori Italia e quando ritornerà probabilmente ci incontreremo”. In serata è stato Nordio a dare una lettura della vicenda: “Non temo un attacco della magistratura e non lo teme neanche Crosetto – ha detto -. Credo che il ministro della Difesa abbia interpretato quello che è un sentimento abbastanza diffuso e che si è creato in questi decenni ed è stato acuito dallo scandalo Palamara”. Il tema dei test psicoattitudinali è comunque sul tavolo. E’ vero che la proposta del sottosegretario Alfredo Mantovano si è fermata alla riunione preparatoria del consiglio dei ministri, senza approdare nei decreti, ma la volontà di procedere in quella direzione resta.

“Non è stata ancora introdotta solo perché la legge delega del governo non lo consentiva – ha chiarito il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, di Forza Italia – ma è una cosa che va fatta. In Francia e in Germania è una prassi, evidentemente non è un’offesa alla magistratura”. Come resta il progetto di separazione delle carriere fra magistratura inquirente e magistratura giudicante, altro tema di tensione con i magistrati. “La posizione di Forza Italia è chiara – ha ribadito il capogruppo azzurro, Paolo Barelli – la riforma della giustizia serve al Paese e ai cittadini, non è contro qualcuno. Noi vogliamo ci sia equidistanza tra difesa e accusa nei confronti del giudice che deve essere terzo”. Il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini ha provato a rassicurare: “C’è bisogno di una riforma della giustizia, che è da fare insieme a magistrati e avvocati”

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