Collegati con noi

Sport

La serie A slitta a mercoledì, sport in lutto per il Papa

Pubblicato

del

La serie A si ferma e slitta a mercoledi’: la scomparsa improvvisa del Pontefice è stata uno choc per il mondo dello sport, che in Jorge Bergoglio aveva un sostenitore convinto e appassionato, come mai nessuno tra i successori di Pietro. Inevitabile che, almeno in Italia, fosse necessaria un’iniziativa forte e immediata per sottolineare il lutto e il dolore da parte delle istituzioni sportive. E’ stato quindi disposto lo stop totale di tutte le partite, con quelle di A spostate a mercoledi’, e degli altri eventi previsti per oggi in Italia, mentre dagli organismi nazionali e internazionali, dalle federazioni alla Fifa, dalla Uefa al Cio, fino a tanti club e società, cominciavano a giungere dichiarazioni e messaggi di cordoglio. La decisione più impattante riguardava il calcio, che per il lunedì dell’Angelo aveva in calendario un nutrito programma di gare: quattro di serie A, dieci di serie B e numerose altre tra C, serie minori e dilettanti.

Lo stop totale deciso dalla Figc poteva essere un problema soprattutto per una massima serie dal calendario sovraffollato: giusto il tempo di valutare chi dovesse decidere e cosa, poi a meno di un’ora dall’annuncio della morte il calcio con tutte le sue componenti ha deciso per lo stop. Prima la Lega di serie A ha scelto il rinvio di Torino-Udinese, Cagliari-Fiorentina, Genoa-Lazio e Parma-Juve; in tarda mattinata i match sono stati riprogrammati per mercoledì prossimo, tutti alle 18.30, mentre alle 21 è stata confermata la semifinale di ritorno di Coppa Italia, Inter-Milan; una scelta che ha provocato qualche mugugno, come quello della Fiorentina raggiunta dalla notizia della nuova data mentre era in aereo per il rientro da Cagliari, dopo che in prima battuta le era stato detto che in settimana non si sarebbe giocato.

La Lazio ha contestato la decisione con una lettera inviata alla Lega, lamentando di non essere stata consultata e chiedendo un incontro urgente in merito perchè mercoledì è intenzione di partecipare all’omaggio “a sua Sua Santità, previsto nello stesso giorno”. Anche la Lega Pro ha rinviato tutto a mercoledì 23. La Lega serie B, invece, ha stabilito di far disputare la 34/a giornata il 13 maggio prossimo. Lo stop alle gare odierne, col rinvio a domani, è stato inoltre deciso dalla federcalcio argentina (Afa), mentre il club per cui Bergoglio notoriamente tifava, il San Lorenzo de Almagro, che intitolerà il suo futuro stadio a ‘Papa Francesco’. Tantissimi i messaggi di cordoglio.

Tra i più sentiti, quello di Leo Messi: “Un Papa diverso, vicino, argentino. Grazie per aver fatto del mondo un posto migliore. Ci mancherai”, ha scritto postando una foto di quando andò in Vaticano e donò un alberello di ulivo al Papa. Uomini e donne di sport e i vertici delle istituzioni sportive erano spesso ricevuti da Bergoglio, che dimostrava sempre una passione sincera. E totalmente ricambiata, come testimoniano i ricordi e le parole giunti da tutto il mondo di chi l’ha incontrato, anche più volte. Francesco “ha illuminato il mondo dello sport, condividendone gli ideali”, ha affermato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, nel messaggio in cui sospendeva tutte le attività sportive di oggi e disponeva 1′ di silenzio nelle manifestazioni nel resto della settimana.

Un’eccezione c’è stata, dato che si è corsa in Trentino la prima tappa del giro ciclistico ‘Tour of the Alps’, che però – fanno sapere da ambienti del ciclismo – era già partita quando è arrivata la comunicazione dello stop. Il Papa “resterà per sempre nei nostri cuori di fedeli e di amanti del gioco del calcio. E’ un faro che illuminerà le generazioni a venire”, le parole del presidente della Figc, Gabriele Gravina, che aveva disposto la sospensione di tutte le partite odierne. “Vicino ai giovani e agli ultimi, il Papa ha sempre considerato lo sport una metafora di vita e un bene prezioso”, ha affermato il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, ricordando l’invito che gli aveva rivolto: ‘Lei deve far fare più sport ai giovani, lo sport allontana dalla droga e cura il disagio’.

Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, ha sottolineato come Francesco gli avesse rimarcato “l’importante ruolo del calcio nella società, specie per l’educazione e la tutela dei bambini”, mentre il n.1 del Cio, Thomas Bach, ha ricordato “il suo sostegno incrollabile alla missione di pace delle Olimpiadi e alle iniziative a favore dei rifugiati”. Francesco “era un faro di speranza per tutta l’umanità”, ha detto il n.1 dell’Uefa, Aleksander Ceferin, e “ha saputo indicare la strada anche a mondo dello sport”, secondo il presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli. Tantissime le società ma anche i singoli attori del calcio che hanno voluto partecipare al generale cordoglio, alla Roma al Torino, dal Real Madrid (che ha osservato 1′ di silenzio prima dell’allenamento) alla Lazio, fino a Mario Balotelli e Josè Mourinho: “La umiltà è la base della vera grandezza”, ha postato il tecnico portoghese.

Advertisement

Sport

Sci, muore la giovane promessa francese Margot Simond: aveva 18 anni

Pubblicato

del

Tragedia in Val d’Isère durante un allenamento. La procura di Albertville apre un’indagine Una nuova tragedia ha sconvolto il mondo dello sci internazionale: Margot Simond, 18 anni, giovane talento della nazionale francese, è morta ieri in allenamento sulla pista di Val d’Isère, in Savoia. La ragazza, campionessa francese Under 18 di slalom, è caduta rovinosamente durante un esercizio ad alta velocità. I soccorsi sono stati immediati, ma ogni tentativo di rianimarla è stato inutile.

L’incidente durante la preparazione al trofeo Red Bull

Margot si stava preparando per il trofeo “Red Bull Alpine Park”, organizzato con la collaborazione del campione di slalom Clément Noël. La sciatrice, associata allo Ski Club di Les Saisies e originaria di Aillons Margeriaz, era una delle atlete più promettenti del panorama francese. Nel marzo scorso aveva vinto il titolo nazionale giovanile nello slalom a Les Menuires, e in stagione aveva già debuttato in Coppa Europa e preso parte ai Mondiali Juniores a Tarvisio, classificandosi al ventesimo posto.

Secondo quanto riportato da L’Équipe, la caduta è avvenuta poco dopo un tratto di zig-zag tra le porte, attorno alle ore 13. Il medico di pista è intervenuto immediatamente, ma ha confermato: «Non è stato possibile rianimarla».

Indaga la procura di Albertville

La dinamica dell’incidente è ora al vaglio della procura di Albertville, che ha aperto un’indagine per accertare le cause della morte. La comunità sportiva francese è sotto choc. «I nostri pensieri sono con la Francia e con tutta la comunità dello sci sconvolta per la perdita di Margot», ha scritto in un messaggio la Federazione francese di sci.

Una stagione nera per lo sci internazionale

La morte di Margot arriva pochi mesi dopo quella di Matilde Lorenzi, 20enne azzurra caduta durante un allenamento in Val Senales lo scorso ottobre. E tra questi due tragici eventi, lo sci piange anche Marco Degli Uomini, promessa 18enne del SuperG italiano, morto lo scorso 10 marzo sullo Zoncolan dopo un salto di 40 metri.

Tre lutti in meno di sei mesi che riaccendono i riflettori sulla sicurezza degli allenamenti e delle piste. Intanto, il mondo dello sport piange un’altra giovane vita spezzata troppo presto.

Continua a leggere

Sport

Lecce, il fisioterapista Graziano Fiorita muore in ritiro prima del match con Atalanta: gara rinviata

Pubblicato

del

Un risveglio drammatico per tutto il mondo giallorosso. L’US Lecce piange la scomparsa improvvisa di Graziano Fiorita, storico massofisioterapista della squadra, scomparso a soli 47 anni. A comunicarlo è stata la stessa società salentina con una nota ufficiale intrisa di dolore: «L’Us Lecce, profondamente sconvolta, comunica che è venuto a mancare improvvisamente Graziano Fiorita».

La tragedia si è consumata nella camera d’albergo di Coccaglio, in provincia di Brescia, sede del ritiro scelto dal Lecce per preparare la sfida di campionato contro l’Atalanta, poi rinviata a domenica alle 20.45. Non vedendolo arrivare al consueto appuntamento mattutino, i membri dello staff hanno cercato Fiorita, trovandolo senza vita nella sua stanza.

Professionista stimato e figura storica del club, Graziano era legato al Lecce da oltre vent’anni, seguendo le orme del padre Fernando, anch’egli fisioterapista e scomparso due anni fa. Lascia la moglie Azzurra e i figli Carolina, Davide, Nicolò e Riccardo, oltre alla madre Francesca e a una comunità intera che oggi si stringe attorno alla sua famiglia.

«In questo momento di dolore profondo e di totale incredulità – prosegue la nota del Lecce – il club può solo stringersi intorno alla sua famiglia».

Anche l’Atalanta ha voluto esprimere il proprio cordoglio con una nota ufficiale. Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis e Antonio Conte, tecnico partenopeo e leccese di nascita, hanno inviato messaggi di vicinanza e solidarietà alla famiglia Fiorita e al club.

Graziano Fiorita resterà per sempre nel cuore di chi ha condiviso con lui la passione per il calcio, il lavoro dietro le quinte, la dedizione silenziosa e costante a una maglia che amava come una seconda pelle.

Continua a leggere

Sport

Coppa Italia: Il Bologna torna in finale dopo 51 anni

Pubblicato

del

A 51 anni di distanza dall’ultima volta, il Bologna torna in finale di Coppa Italia: Fabbian e Dallinga aprono e chiudono la sfida che vede i rossoblù piegare l’Empoli anche al ritorno, dopo il 3-0 del Castellani, confermando il Dall’Ara un fortino inespugnabile: Kovalenko non basta ai toscani. Vincenzo Italiano e i suoi ragazzi scrivono una pagina di storia del club rossoblù, pagina che il tecnico già conosce essendo alla seconda finale negli ultimi 4 anni, dopo quella disputata e persa con la Fiorentina. Dopo le finali perse di Coppa Italia e Conference (2) con la viola, il tecnico avrà la possibilità di regalare e regalarsi un epilogo diverso e voltare pagina il 14 maggio a Roma, contro il Milan, in un match che metterà in palio un posto in Europa League. Nell’attesa, il Bologna corre anche e nuovamente per la Champions.

Italiano, però preferisce non badarci e non si fida neppure dei tre gol di vantaggio e dello 0-3 con cui i rossoblù avevano espugnato Empoli nella semifinale di andata. Il tecnico opta per un turn over ragionato, ma conferna la spina dorsale della sua squadra con Beukema e Lucumi al centro della difesa, Freuler in mediana e Dallinga di punta, con Orsolini, Cambiaghi e Fabbian a sostegno. E’ Bologna vero contro un Empoli rimaneggiato, con un D’Avesa che offre spazio a giocatori reduci da infortunio e in cerca di condizione, risparmiando titolari per il campionato e la Fiorentina. E allora i rossoblù possono mettere in chiaro le cose fin dal principio: passano al 7′, con Moro che offre a Fabbian il cross dell’1-0. Terza rete dell’ex Inter all’Empoli e quarta stagionale, che arriva dopo un inizio arrembante che vede Dallinga sprecare sotto porta e pure Lykogiannis chiamare Seghetti all’intervento, ma pure Marianucci recuperare in extremis su Dallinga.

Dopo un quarto d’ora di spinta e il vantaggio, il Bologna amministra i ritmi e l’Empoli trova campo e capacità di reagire con l’esuberanza di Sambia e Solbakken. Il primo inventa, Konate rifinisce, Solbakken si presenta tre volte a tu per tu con Ravaglia: la prima spara fuori, la seconda debolmente, la terza chiama il portiere rossoblù alla grande parata che trova Kovalenko pronto al tap in vincente: è 1-1 al 32′. A inizio ripresa arrivano i cambi su ambo i fronti, con i tecnici che dimostrano di ragionare anche in chiave campionato. Il Bologna riprende campo e ritmo e sfiora il nuovo vantaggio Cambiaghi e Fabbian. Dominguez, Dallinga e Moro si divorano tre occasionissime per la vittoria tra il ventesimo e il 37′ e il successo è nell’aria. Lo firma Dallinga con un colpo di testa a tre minuti dal triplice fischio, su cross di Lykogiannis. Il Bologna si giocherà un trofeo 51 anni dopo l’ultima vittoria.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto