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I Sentieri del Bello

La Natura nell’universo giovanile: un ingrediente fondamentale per il benessere ed il sano sviluppo della coscienza

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Per tutta la vita, gli spettacoli della Natura mi hanno fatto gioire come un bambina”. Cit. Marie Curie

La natura è spesso accostata ai bambini, forse perché entrambi possiedono la medesima bellezza e voglia di libertà, hanno quello stesso desiderio di scatenarsi e fuoriuscire sempre e comunque, lontano da regole e schemi precostituiti. In natura, pensando anche alla mia fanciullezza, si vivono esperienze uniche, che restano indelebili e che di certo aiutano a costruire il proprio SE. Quanto siamo legati alla natura, noi uomini, e quanto essa è fondamentale per il nostro benessere (ne parlo qui https://www.juorno.it/ritornare-alle-origini-per-riscoprire-il-benessere/).

 

La natura ci cura, rigenera il corpo e l’anima: lo abbiamo sempre saputo per esperienza e per istinto, ma oggi ce lo dicono anche i neuroscienziati. Secondo uno studio effettuato all’Università del Michigan dalla dottoressa MaryCarol Hanter e pubblicato su Frontiers in Psychology, bastano venti minuti in natura per ridurre i livelli di cortisolo (l’ormone che si genera con lo stress) ed è sufficiente puntare lo sguardo su un paesaggio aperto e verdeggiante per sentirsi subito meglio. Eppure spesso teniamo lontana la natura invece di darle spazio per rigenerarci, a tal punto che noi ed i nostri figli, trascorriamo sempre meno tempo con essa. Questa disconnessione determina uno stato di malessere che è ben descritto dal pedagogista e scrittore statunitense Richard Louv. Nel 2005 egli introduce il concetto di Disturbo da deficit di natura (Nature deficit disorder). Il termine presente nel suo libro “L’ultimo bambino nei boschi (Ed. Rizzoli)” viene inserito nell’ambito di un approfondimento più ampio rispetto le implicazioni sociali della disconnessione tra le persone e il mondo naturale. Alla base del concetto formulato da Louv c’è il presupposto che oggi gli esseri umani, e i bambini in particolare, trascorrono meno tempo all’aperto e a contatto con la natura e la convinzione che questo si traduca in una vasta gamma di problemi comportamentali.

Tale disturbo  non è ancora del tutto riconosciuto clinicamente, ma ricerche mostrano che la mancanza di tempo all’aria aperta ha effetti negativi sul benessere mentale di grandi e bambini.  Secondo Richard Louv le cause del disturbo da deficit di natura includono le paure dei genitori e l’accesso limitato alle aree naturali; al primo contatto con essa, il bambino non sa come comportarsi, ma ha anche paura di ciò che vede, tocca, sente. Si sente smarrito, disorientamento nel trovarsi in una grande prato o un campo coltivato o un bosco di alberi. Sempre più spesso i bambini non hanno la possibilità di giocare e “sporcarsi all’aperto” ed il loro tempo  è sempre più occupato da televisione, videogiochi e cellulare. La sedentarietà non comporta solo il mancato contatto con la natura ma anche noti problemi fisici quali diabete, obesità, nonché quelli psicologici quali disattenzione, svogliatezza, depressione, ansia.  Serve, come sostiene sempre Louv, “del tempo, libero e non strutturato, per sperimentare la natura in modo profondo”. Se lo facciamo, dato che il mondo fuori e dentro di noi sono connessi attraverso i sensi e la principale fonte di stimolazione sensoriale è l’ambiente naturale, scopriremo che siamo naturalmente portati a conoscerci attraverso la Natura. La naturale biofilia umana, infatti, ha bisogno di essere “coltivata e potenziata” come sottolinea il professore Giuseppe Barbiero, parlando di ecologia affettiva.

E’ infatti risaputo che stando in natura il corpo si riempie di principi attivi buoni in grado, persino, di rafforzare il sistema immunitario come nel caso dei fitoncidi e dei terpeni , sostanze messaggere prodotte dalle piante  (https://www.juorno.it/il-profumo-dei-boschi-miscele-di-essenze-primordiali-che-donano-benessere-e-serenita/). Ecco allora come una semplice passeggiata al parco, oppure esperienze come il  forest bathing (ne parleremo) possono davvero rappresentare una forma di cura contro il deficit di natura. È necessario dunque porre l’accento sull’importanza delle condizioni ambientali di vita di un bambino. Ritornando a citare il libro di Louv, vediamo come egli, partendo da presupposti psicologici, lancia un forte messaggio pedagogico e di impegno civile, esortandoci a recuperare il contatto con la natura: una corsa all’aria aperta, una nuotata,  il gioco in un bosco, una nottata in tenda all’aperto possono favorire la creatività, la gioia di vivere, la passione e persino il senso critico ed il problem solving. Riconquistare quindi la dimensione esperienziale in natura è di certo la grande sfida che ci si presenta e che forse potrà contribuire a quel cambio di rotta necessario per affrontare la crisi ambientale dell’antropocene. 

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Brand Ischia e sana comunicazione, le sfide del sindaco di Serrara Fontana Irene Iacono per l’isola

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Scenari diversi denotano caratteristiche differenti con le proprie sfide e le proprie peculiarità. Il comune di Serrara Fontana è viva espressione di questa territorialità eterogenea e il suo Sindaco ne coordina le vicende con intenzioni unitarie. “Occorre un brand Ischia”, una sana comunicazione ed un tavolo di intenti. Sono queste alcune delle ricette nella visione di rilancio della prima cittadina, Irene Iacono. Ascoltiamola.

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Programmazione turistica e rilancio dell’isola: le idee del sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale

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“La vicinanza del Governo la si sente al di là dei numeri” questa la dichiarazione del Sindaco Pascale al netto degli interventi post alluvione. “Era mio desiderio la creazione di una Ctl (Consulta turistica locale) con intervento di enti sovracomunali”: questo l’organismo che il Sindaco auspica e che potrebbe favorire una nuova organizzazione del comparto turistico e della sua riqualificazione su scenari più ampi. 

Dall’inverno difficile alla riprogrammazione turistica toccando l’occupazione giovani e la necessita’ di fare impresa cosciente: ascoltiamo le lucide parole di Pascale nell’intervista che segue.

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Le sfide che aspettano Ischia: l’analisi del commercialista Antonio Tuccillo

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L’Italia, la Campania e Ischia devono dimostrarsi al passo con i tempi per esserne protagonisti. Le sfide sono ardue e le possibilità da cogliere tante. Ma le si devono affrontare con dignità e cognizione di causa. I giovani devono essere consapevoli dell’impegno richiesto e messi in condizione di poterlo espletare. Ce ne parla il Dottor Antonio Tuccillo, Presidente della Fondazione nazionale di ricerca dei commercialisti italiani.

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