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Cronache

La insegnante privata di inglese che ebbe un figlio con un 13enne non va al processo che è partito

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Due perizie della difesa, ma anche un veloce rinvio di due giorni, sono i fatti che hanno aperto il processo contro la donna di Prato accusata di atti sessuali con minore e violenza sessuale per la sua relazione col 15enne da cui ha avuto un figlio nell’estate 2018. La mancanza di un atto nella documentazione prodotta da parte degli avvocati della donna – una procura speciale – ha fatto slittare il via libera del tribunale al rito abbreviato nel processo. Il giudice Francesco Pallini ha rinviato ogni decisione a venerdi’ prossimo sul tipo di rito con cui celebrare il processo. Ma se i difensori della donna non provvederanno a colmare la lacuna, e’ verosimile che prevarra’ la prima opzione, cioe’ il giudizio immediato, cioe’ il processo ordinario arrivandoci senza l’udienza preliminare, cosi’ come chiesto dalla procura. A far notare che mancava la procura speciale nel fascicolo e’ stato l’avvocato dei genitori del 15enne, che peraltro si sono costituiti parte civile. Un dettaglio formale, ma decisivo per perfezionare l’istanza della difesa. La 31enne si trova ancora agli arresti domiciliari e non e’ andata alla prima udienza. Suo marito invece si e’ presentato stamane in tribunale.

Lui e’ imputato di ‘alterazione di stato’, reato che l’uomo avrebbe commesso dichiarando di essere padre del bambino che sua moglie ha avuto dal minorenne. “Ho la coscienza pulita, affronto il processo a testa alta come faccio con la vita di tutti i giorni”, ha detto ai cronisti entrando al Palazzo di giustizia il marito. L’accusa sostiene che l’uomo sapesse che il figlio non era suo prima del parto, avvenuto la scorsa estate. A difenderlo e’ lo stesso collegio della moglie, gli avvocati Mattia Alfano e Massimo Nistri. I difensori hanno presentato due relazioni al giudice: una perizia psicologica per “dimostrare l’impossibilita’ dell’assistita di reiterare il reato” – funzionale a ottenere un’attenuazione della misura – e una relazione che fa leva sulla presunta inattendibilita’ del 15enne, il quale ha reso dichiarazioni in un incidente probatorio. I pm Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli sostengono che la donna avesse avuto coscientemente relazioni sessuali con l’adolescente sin da quando questo aveva 13 anni. Questa circostanza e’ stata confermata dal ragazzino nel corso dell’incidente probatorio ma smentita due volte dall’indagata negli interrogatori dal giudice per le indagini preliminari.

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Cronache

Maltempo sul centronord, allerta gialla in 15 Regioni

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Ancora maltempo sull’Italia: la perturbazione che ha già raggiunto le regioni settentrionali nella giornata di lunedì determinerà nelle prossime ore ancora piogge e temporali, soprattutto sulle regioni del centro nord e sulla Campania. Sulla base delle previsioni disponibili il Dipartimento della Protezione Civile ha dunque emesso una allerta meteo che prevede dalla mattina di martedì il persistere di precipitazioni da sparse a diffuse su Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo e Campania. Fenomeni che localmente saranno accompagnati da fulmini, grandinate e forti raffiche di vento. Alla luce dei fenomeni già in atto o previsti, il dipartimento ha valutato una allerta arancione su parte della Lombardia e un’allerta gialla in 15 regioni: Lazio, Umbria, Molise, Abruzzo, Veneto, Friuli Venezia Giulia e su settori di Sicilia, Liguria, Campania, Marche, Emilia-Romagna, Toscana, Calabria, Piemonte e Lombardia.

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Cronache

De Magistris: «Manfredi sta con i negazionisti del genocidio. Io sto con la Taverna Santa Chiara e il popolo palestinese»

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Annunciato per il 21 giugno il flash mob “Tutti giù per terra: per Gaza, contro il genocidio” sul lungomare di Napoli. Venerdì 9 maggio la conferenza stampa al caffè Arabo di piazza Bellini

È uno sfogo durissimo quello che Luigi de Magistris affida ai social per commentare la presa di posizione della giunta comunale di Napoli sul caso Taverna Santa Chiara e sulla vicenda israelo-palestinese. L’ex sindaco di Napoli non usa mezzi termini: «È vergognoso che Manfredi con la sua giunta si schieri con i negazionisti del genocidio. Io sto con la Taverna a Santa Chiara, con l’umanità, per la pace e contro il genocidio dello Stato d’Israele nei confronti della Palestina».

Il sostegno alla ristoratrice Nives Monda

De Magistris, che oggi ha fatto visita alla titolare della Taverna Santa Chiara, Nives Monda (nella foto con de Magistris), coinvolta nei giorni scorsi in una polemica internazionale per aver allontanato due turisti israeliani dal proprio ristorante, ribadisce la sua posizione: «Io mi schiero come sempre dalla parte della giustizia, della Palestina e degli oppressi». Un appoggio diretto e simbolico, accompagnato dalla partecipazione a un’iniziativa pubblica.

Il flash mob per Gaza: “Tutti giù per terra”

L’ex sindaco ha infatti annunciato un flash mob dal titolo “Tutti giù per terra: per Gaza, contro il genocidio” che si terrà il prossimo 21 giugno sul lungomare di Napoli. L’iniziativa è organizzata dall’associazione LIFE FOR GAZA, con il supporto del comitato dei garanti a cui aderisce lo stesso De Magistris.

Tutti i dettagli della mobilitazione verranno resi noti in una conferenza stampa prevista per venerdì 9 maggio alle ore 11 al Caffè Arabo di piazza Bellini. Tra gli invitati, anche Nives Monda, ormai diventata simbolo del fronte pro-palestinese a Napoli.

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Cronache

Inchiesta Doppia Curva, altri 7 arresti: ombre su Inter, Milan e il ruolo di Zanetti. Rapporti tra curva e dirigenza sotto i riflettori

L’inchiesta Doppia Curva porta a nuovi arresti tra gli ultrà di Inter e Milan. Emergono rapporti tra Bellocco, Beretta, Scarfone e il vicepresidente Zanetti.

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La nuova tranche dell’inchiesta Doppia Curva ha portato oggi all’arresto di sette persone legate alle tifoserie organizzate di Inter e Milan, rivelando una rete di intrecci tra criminalità organizzata, imprenditoria e ambienti dirigenziali calcistici.

Il ruolo di Antonio Bellocco e la rete di contatti

Nel provvedimento cautelare si legge dell’esistenza di un rapporto diretto tra Antonio Bellocco, figura di spicco della curva Nord e affiliato alla ’ndrangheta, e la società Inter. Bellocco, ucciso nel settembre scorso da Andrea Beretta, ex capo ultrà interista oggi collaboratore di giustizia, avrebbe avuto “concrete entrature” nella multinazionale QFort, attiva nella produzione di infissi e dichiarata estranea all’inchiesta.

Il legame passava attraverso Davide Scarfone, oggi in carcere, amministratore unico della QFort Como srl e rappresentante di altre due società del gruppo. Scarfone era vicino sia a Bellocco che a figure centrali della curva Sud del Milan, come Luca Lucci e Marianna Tedesco, già coinvolti nel maxi blitz del settembre 2023.

L’evento QFort e la presenza di Zanetti

Secondo le intercettazioni, Bellocco si era attivato per ottenere la partecipazione del vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti a un evento organizzato da QFort l’11 novembre 2023, rilevante per gli affari di Scarfone. Il 17 novembre Zanetti partecipò effettivamente all’iniziativa, su quella che viene descritta dal gip come “espressa volontà di Bellocco”, per rafforzare il prestigio di Scarfone.

Durante l’evento, Zanetti avrebbe elogiato pubblicamente l’imprenditore, che a sua volta si sarebbe vantato del riconoscimento ricevuto. Beretta, interrogato, ha ammesso di aver contattato Zanetti direttamente: “C’era proprio un rapporto di amicizia con Javier”.

Minacce e usura: gli affari sporchi del clan

Scarfone, sempre secondo l’ordinanza, avrebbe anche minacciato un imprenditore comasco, costretto a subire tassi usurari fino al 400% per prestiti ricevuti dal clan Bellocco. Un quadro che, per la magistratura, dimostra la pervasività dei legami tra criminalità e mondo ultras, con gravi implicazioni per le società calcistiche coinvolte.

La sanzione della Figc a Zanetti

La Figc ha recentemente multato Javier Zanetti per 14.500 euro, dopo aver analizzato gli atti dell’inchiesta. Una sanzione che certifica l’interesse della giustizia sportiva per i rapporti intercorsi tra la dirigenza nerazzurra e ambienti ultrà poi finiti in carcere.

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