Il Milan passa a Venezia (2-0) e tiene accesa la speranza di entrare in Europa, a prescindere di come andrà a Roma nella finale di Coppa Italia con il Bologna. I padroni di casa hanno cercato di tenere viva la fiammella della salvezza, senza riuscire – ed è il tallone d’Achille dell’intera stagione – a trovare la via della rete, nonostante la mole di gioco prodotta. In uno stadio soldout, Di Francesco rivoluziona la squadra rispetto alle ultime uscite: sulla sinistra, Haps rileva Ellertsson, che non ha recuperato dall’infortunio. A centrocampo, chance per Condè, con Kike Perez in panchina. Davanti ci sono Fila e Yeboah, che hanno rotto il digiuno stagionale nelle ultime due gare, a scapito di Oristanio.
Prima convocazione per Stankovic dopo il grave infortunio. Curiosità: Di Francesco mette così in lista ben 4 portieri. Conceicao perde Jovic per un dolore lombare nel riscaldamento e sceglie Abraham: per il resto, la formazione ricalca quella che ha conquistato la finale di Coppa Italia schiantando l’Inter proprio grazie alla doppietta del serbo. Al primo affondo, i rossoneri sono già in vantaggio: al 5′ Candè sbaglia l’appoggio in uscita e Jimenez innesca Fofana, che di prima mette Pulisic di fronte a Radu a cui, da pochi passi, non dà scampo.
Il Venezia accusa il colpo e serve un quarto d’ora per vederlo dalle parti di Maignan: al 21′ è Busio a pescare Yeboah sulla destra. L’ecuadoriano sterza e trova Zerbin che in un lampo si gira su se stesso, ma manda la sfera a fil di palo. Due minuti dopo, ancora Yeboah spreca l’occasione del pari: su corner raccoglie da pochi passi, ma non c’entra la porta, la palla sfila lungo la linea senza che nessun compagno possa deviarla. Alla mezz’ora ci prova Nicolussi Caviglia su punizione, il suo destro potente va fuori non di molto. Due minuti dopo, il Penzo esplode per la rete di un imprendibile Yeboah: dopo una spettacolare azione tutta al volo, Busio fa la sponda e libera Haps, che cross a centro area e il numero 10 dei lagunari scarica alle spalle di Maignan.
La gioia dura un minuto: il tempo necessario al Var per rilevare il fuorigioco di rientro di Busio – di cui, allo stadio, nessuno sospettava – nella prima fase dell’azione. La ripresa riparte senza cambi e con il Venezia ancora arrembante: al 5′ Nicolussi Caviglia conclude al volo fuori dello specchio. Il Milan fa girare palla, ma non affonda di rimessa. I padroni, all’11’, reclamano un rigore per un contatto sospetto in area di Pavlovic su Yeboah. Di Francesco ci prova coi cambi, uno per reparto: dentro Marcandalli, Perez e Gytkjaer. Conceicao risponde con Gimenez per Abraham. Quando Condè esce per i crampi, il tecnico dei lagunari si gioca la carta Oristanio, alzando il baricentro. Nel Milan fuori Leao – in campo Loftus Ckeek – e Jimenez, con il rientro di Walker dopo l’infortunio al gomito.
I rossoneri avrebbero praterie da sfruttare, ma Loftus Ckeek alla mezz’ora è egoista e spreca un contropiede che poteva diventare micidiale. Stessa sorte per Gimenez al 37′: a due passi da Radu si fa recuperare dalla difesa. Il Venezia ha l’occasione del pari allo scadere: Oristanio semina avversari e serve Zerbin, il cui tiro a giro mette i brividi ai rossoneri. Nell’ultimo minuto di recupero, con gli arancioneroverdi sbilanciati in avanti, Rejinders mette Gimenez davanti a Radu: il messicano deposita in rete con un dolce pallonetto, che manda in estasi le migliaia di tifosi rossoneri accorsi al Penzo.