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Salute

La felicità comincia nell’intestino, il segreto del nostro buon vivere svelato dalla scrittrice tedesca Giulia Enders

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Lo so, qualcuno sorriderà di gusto. E fa bene perché il gusto allena la nostra mente al bello quando siamo disposti a recepirlo. Quello che vorrei dirvi è che il segreto della felicità si cela nella pancia. E se lo scrivo in una sezione di Juorno dedicata a Ischia Safari, capirete che il bello e la felicità sono due valori che si sposano alla grande a tavola quando i prodotti che mangiamo sono quelli genuini della nostra terra e sono cucinati da chef che lavorano e riducono in piatti cibi ovvero alimenti per il nostro corpo e il nostro cervello. Allora, dicevamo: possiamo essere felici se curiamo bene la pancia ovvero uno dei distretti meno conosciuti del nostro corpo. Ecco, forse di più complicato c’è solo il cervello. L’intestino è un “organo ricco di sensibilità”. Nel nostro intestino abita una sorta di secondo cervello. Se lo trattiamo bene, lui ci ringrazia. E ci fa, a sua volta, del bene: l’intestino allena, infatti, due terzi del nostro sistema immunitario. Dal cibo ricava energia per consentire al nostro corpo di vivere. E possiede il sistema nervoso più esteso dopo quello del cervello, appunto. A svelare tutti i misteri dell’intestino, spiegando in un linguaggio semplice ma preciso come proteggere il benessere di questa parte del corpo, è la giovane scienziata tedesca Giulia Enders, autrice di “L’intestino felice” (Sonzogno), un bestseller in Germania, anche grazie alle delicate e divertenti illustrazioni della sorella dell’autrice, la disegnatrice Jill Enders.

Ischia Safari. Giulia Enders è la scrittrice tedesca che ci ha spiegato come curare l’intestino (nella illustrazione) significa carpire i segreti per essere felici

Il viaggio nei segreti dell’intestino inizia da un problema personale, una misteriosa lesione della pelle che colpì l’autrice da giovanissima e la spinse a una serie di “sperimentazioni” su se stessa, prima di capire che il suo problema nasceva dall’intestino. Un’idea consolidata dagli anni di studio – oggi Enders ha un dottorato di ricerca presso l’Istituto di Microbiologia e Igiene ospedaliera di Francoforte sul Meno – e che ha portato al libro. Un libro che è un safari istruttivo e divertente attraverso il sistema digestivo. Scopriremo perché ingrassiamo, perché ci vengono le allergie e perché siamo tutti sempre più colpiti da intolleranze alimentari. Chi all’inizio di questa lettura rideva ora si starà chiedendo “ma questo che cosa voleva dire?”. Che se andate a Ischia Safari, se mangiate a Ischia Safari una volta all’anno non sarete mai felici. Dovete andare a Ischia Safari, mangiare, gustare, essere felici e poi portare a casa quel modo di mangiare tutto l’anno. Perchè come dicevamo la felicità inizia nell’intestino. Le allergie, il peso eccessivo o troppo poco peso, e persino il mondo emotivo di ognuno di noi, sono intimamente collegati alla pancia che influenza la nostra testa. 

 In questo libro si descrive con un linguaggio accessibile, spiritoso e piacevole quel che ha da offrirci la ricerca medica e come queste conoscenze ci possono aiutare a migliorare la nostra vita quotidiana. Dalle intolleranze alle allergie, fino al ruolo della flora intestinale, l’intestino non avrà più segreti.

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Smile Room Neuromed: un’oasi di gioco e cura per i bambini con epilessia

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Oggi l’Associazione “I Colori dell’Autismo” ha donato materiali ludici alla Smile Room dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli. La stanza, inserita nel nuovo Centro per lo Studio e la Cura dell’Epilessia, è pensata per accogliere i piccoli pazienti in un ambiente sereno e su misura. All’incontro erano presenti il direttore sanitario Fulvio Aloj, il professor Giancarlo Di Gennaro e il dottor Alfredo D’Aniello, neuropsichiatra infantile.

Un ospedale a misura di bambino

La Smile Room è una stanza di degenza colorata e accogliente, con letti e comodini adatti ai bambini, pareti vivaci e immagini ispirate al mondo delle fiabe. È uno spazio che non cura solo il corpo ma anche l’animo del piccolo paziente. «Il bambino con epilessia è prima di tutto un bambino – spiega il dottor D’Aniello – e va accolto in un ambiente che rispetti i suoi bisogni emotivi oltre che clinici».

Smile room VIDEO

Il gioco come strumento terapeutico

La scienza conferma che un ambiente ospedaliero sereno e positivo può migliorare gli esiti della cura. La Smile Room nasce proprio per accompagnare i bambini nel loro percorso ospedaliero con un approccio globale, che superi la sola diagnosi medica. Un luogo dove anche un semplice gioco può diventare veicolo di benessere e conforto.

Un centro all’avanguardia

Il nuovo Centro Epilessia, rinnovato a febbraio, accoglie pazienti a partire dai sei anni. È stato aggiornato con tecnologie all’avanguardia ma anche reso più umano, accogliente e funzionale. All’interno di questo progetto, la Smile Room rappresenta un tassello essenziale per garantire un’assistenza completa e rispettosa della persona.

Una rete di solidarietà sul territorio

Il dottor D’Aniello ha ringraziato la Direzione sanitaria e la Fondazione Neuromed per il sostegno, ma anche il professor Di Gennaro, che ha fortemente voluto la realizzazione della Smile Room. «Oggi è una giornata speciale – ha detto – anche grazie alla generosità dell’Associazione “I Colori dell’Autismo”, che ha regalato giochi ai nostri bambini. La loro sensibilità dimostra quanto sia importante essere vicini a tutti i piccoli pazienti, a prescindere dalla patologia».

Una visione nuova della cura

La Smile Room è un simbolo concreto di una sanità che cambia, capace di mettere al centro il paziente, soprattutto quando è un bambino. È un passo verso un ospedale che sa accogliere con un sorriso, dove le terapie si affiancano all’empatia e all’ascolto, e dove anche una stanza colorata può fare la differenza.

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Sanità privata in sciopero: in piazza in 20 città italiane per il rinnovo del contratto nazionale

I sindacati: «Basta scuse, servono regole chiare e salari dignitosi per 200mila operatori sanitari e socio-sanitari».

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Una mobilitazione nazionale, con cortei, presidi e bandiere in oltre 20 città da Palermo a Milano, da Napoli a Torino, passando per Genova, Trento, Cagliari e Bari. A scendere in piazza sono stati decine di migliaia di lavoratori della sanità privata, in occasione dello sciopero di 24 ore indetto da Cgil, Cisl e Uil, per chiedere con forza il rinnovo immediato del contratto nazionale di lavoro e l’introduzione di regole vincolanti per l’accreditamento delle strutture sanitarie private.

Contratti bloccati da anni: “Situazione inaccettabile”

I lavoratori coinvolti sono circa 200mila: operatori sanitari e socio-sanitari impiegati in ospedali privati accreditati e residenze per anziani, che da anni attendono il rinnovo del contratto. Il contratto della sanità privata è fermo da sei anni, mentre quello delle RSA è bloccato da tredici.

«Non è più accettabile che l’apertura dei tavoli venga rinviata da Aiop e Aris con il pretesto della mancata copertura da parte di Governo e Regioni», denunciano i segretari nazionali Barbara Francavilla (Fp Cgil), Roberto Chierchia (Cisl Fp) e Ciro Chietti (Uil Fpl), presenti al corteo di Roma.

Un settore in espansione ma con salari al palo

Secondo i dati del Rapporto Oasi 2024 del Cergas Bocconi, il 32% dei posti letto del SSN è gestito da strutture private accreditate, con picchi del 53% nel Lazio e del 44% in Lombardia. Ancora più ampia la presenza nel settore anziani: l’85% delle residenze sanitarie assistenziali è privata.

«Non si può fare margine e utile scaricando il rischio d’impresa sui fondi pubblici», accusa Francavilla, sottolineando come il costo della vita sia diventato insostenibile per operatori che guadagnano ancora cifre basse nonostante il peso del lavoro quotidiano.

Le richieste dei sindacati

Oltre al rinnovo contrattuale, le sigle chiedono regole chiare:

  • Accreditamento regionale vincolato all’applicazione di contratti collettivi firmati da sindacati rappresentativi

  • Uniformità contrattuale tra pubblico e privato

  • Tempistiche regolari di rinnovo dei contratti

«Chi si accredita nel sistema sanitario pubblico deve rispettare regole stringenti», ribadisce Chierchia.

Prossime azioni: più controlli, più pressione

Alla fine della giornata di sciopero, Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato nuove iniziative:

«Continueremo a promuovere azioni di pressione, coinvolgendo gli Ispettorati territoriali per verificare il rispetto dei contratti e dei carichi di lavoro nelle aziende».

Una vertenza aperta che promette nuove mobilitazioni, con l’obiettivo di garantire diritti, tutele e dignità a chi ogni giorno opera in una fetta sempre più rilevante del sistema sanitario nazionale.

(Immagine in evidenza realizzata con sistemi di intelligenza artificiale)

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Salute

Ottaviano, clinica Trusso e IRCCS Neuromed: focus sull’ipertrofia prostatica e le nuove strategie terapeutiche

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Sabato 24 maggio, dalle ore 8.15 alle 13.30, si terrà presso la sala Conferenze della Casa di Cura Trusso, in Via San Giovanni Bosco 3 a Ottaviano, un importante convegno ECM (Educazione Continua in Medicina) dal titolo “Ipertrofia prostatica: aggiornamenti e strategie terapeutiche”.

L’iniziativa, promossa dagli specialisti della Clinica di Ottaviano in collaborazione con l’I.R.C.C.S. Neuromed, si propone di offrire una panoramica completa e aggiornata sulle più recenti strategie chirurgiche per il trattamento dei disturbi urinari legati all’ipertrofia prostatica benigna (IPB), patologia molto diffusa tra la popolazione maschile over 50.

Responsabile scientifico del convegno è il dottor Giacomo De Stefano, Responsabile dell’Unità di Urologia della Casa di Cura Trusso, mentre la Presidenza onoraria è affidata al professor Virgilio Cicalese, noto urologo e andrologo.

Durante i lavori verranno trattati aspetti fondamentali come l’incidenza della patologia, i criteri di diagnosi e la corretta gestione del paziente, approfondendo le diverse opzioni terapeutiche oggi disponibili, dalle più moderne tecniche mininvasive agli interventi chirurgici più tradizionali. Un’attenzione particolare sarà dedicata al ruolo multidisciplinare nella presa in carico del paziente, sottolineando il contributo prezioso di figure come l’infermiere di reparto.

Il convegno rappresenta un’importante occasione formativa per tutti i professionisti sanitari coinvolti nella gestione dell’ipertrofia prostatica, con l’obiettivo di migliorare l’appropriatezza delle indicazioni terapeutiche e rispondere in modo sempre più efficace alle aspettative dei pazienti.

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