La musica è dolce, soffusa. Atmosfere anni ’70, anni ’80. Melodie che accompagnano con tranquillità una serata domenicale al chiaro di luna di un settembre ischitano bellissimo, con tanta bella gente che passeggia tra la darsena e la piscina dell’Albergo della Regina Isabella di Lacco Ameno, in attesa di una cena dove a cucinare e servire a tavola ci sono alcuni dei migliori, più celebrati chef stellati del Belpaese.
Tutti con rigorosa divisa bianca d’ordinanza. Tutti arrivati ad Ischia per fare della cucina d’autore la protagonista non di una serata frou frou ma di una nobile causa. Chi ha comprato l’ingresso per il Charity Gala Dinner (150 euro ogni persona) sa che ha contribuito al finanziamento e al sostegno di una scuola alberghiera siciliana. Quest’anno gli organizzatori di Ischia Safari, siamo al quarto appuntamento consecutivo, hanno deciso di beneficiare l’Istituto professionale di Stato per i servizi di enogastronomia e ospitalità alberghiera “Giovanni Falcone” di Giarre, provincia di Catania.
Certamente chi ha assaporato le prelibatezze preparate tra i fornelli della cucina dell’Albergo della Regina Isabella ha deliziato il suo palato, ha potuto fare un safari, un viaggio esperienziale tra sapori e saperi del cibo italico lavorato da chef stellati di primissima grandezza. Ma sa anche che quei soldi saranno spesi per una causa buona, giusta. L’anno scorso l’incasso della cena di Gala e della grande festa del giorno dopo al Negombo fu messo a disposizione delle popolazioni colpite dal sisma del 21 agosto del 2017 di Casamicciola e Lacco Ameno.
Gli chef e gli organizzatori hanno contribuito con il lavoro, i prodotti e tutto quanto il resto per mettere in piedi una serata da sogno che soddisferà anche dei bisogni importanti: borse di studio per i ragazzi della scuola di Giarre e altro ancora.
Dietro i fornelli, a cucinare, a controllare che tutto funzionasse alla perfezione c’erano Nino Di Costanzo e Pasquale Palamaro, le due anime, i due motori di questo evento. Con loro grandissimi chef come Andrea Migliaccio e Salvatore Elefante de “L’Olivo” di Capri, i fratelli Cerea del “Da Vittorio” di Brusaporto, Gaetano Trovato di “Arnolfo” a Colle Val d’Elsa, Gennaro Esposito e Carmine Di Donna della “Torre del Saracino” di Vico Equense, Giancarlo Morelli del “Pomiroeu” di Seregno, Giuseppe Biuso de “Il Cappero” di Vulcano, Giuseppe Costa de “Il Bavaglino” di Terrasini, Paolo Barrale del “Marennà” di Sorbo Serpico, Pino Cuttaia della “Madia” di Licata, Remo Capitaneo di “Enrico Bartolini” Milano. Insomma i top chef della ristorazione del momento che hanno mandato a tavola ogni ben di Dio per oltre 150 commensali in religioso silenzio durante i pasti.
Tre sono stati i Safari del Gusto, tre flight, tre voli, messi in campo dagli chef. Tre viaggi attraverso L’Apertivo, La Cena e Il Dopocena. Sembrano o forse sono tre titoli di tre film da Oscar. Avreste dovuto vedere le portate per capire che più che piatti da mangiare sembravano anche opere d’arte da ammirare. Per fortuna gli che li servivano per soddisfare la bocca e la pancia, non solo per far godere gli occhi alla vista di tanta bellezza.
Dieci portate per “L’Aperitivo”: dal pesce fritto ai maccheroncelli freschi; dagli scampi di Sicilia alle mazzancolle; dal riso alla focaccia siciliana. E poi arancini e orangine, pane e panella di fagioli zampognari ischitani, melanzane alla brace. Il tutto innaffiato con Champagne Brut Cuvèe Saint Pètersbourg, Veuve Cliquot Ponsardin, Sur Sur Grillo Sicilia Doc 2017 Donnafugata.
“La Cena” tutta con piatti a base di pesce, ridotti in portate belle da vedere e gustose per il palato. C’era il sapore del mare nei piatti, accompagnati da uno Chardonnay Doc 2016 Planeta.
“Il Dopocena” con dolci prodotti dai migliori pasticcieri dei ristoranti stellati. Primo assaggio di ricotta, polline e rosmarino. Poi avanti con la Cassata Infornata, classica e gelata. Il Panettone con pellecchiella del Vesuvio e mandorla d’Avola. Avanti ancora con il “Ricordo della Sicilia” fatto di crema alla mandorla, limone, capperi e fichi. Si resta sempre in Sicilia con “Colazione siciliana” a base di granita di pesche di Leonforte, granita di pistacchio di Feudi e mandorle. Poi l'”Eleganza” fatta con mandorle, agrumi e frutti rossi. Infine “Cambio Rotta, Verso Marsala” con marsala, capperi di Pantelleria e amarena ‘ncilippata. Il tutto servito con Moscato dello Zucco – Sicilia Igt 20111 Cusumano, Bukkuram Sole d’Agosto, Passito di Pantelleria doc 2015 De Bartoli, Ben Ryè, Passito di Pantelleria doc 2016 Donnafugata, passito di Noto Doc 2017 Planeta.
Una serata di benessere, buon vivere, altissima cucina e serenità per il gusto di fare beneficenza. E tutto questo lo si deve all’idea e al lavoro di due grand chef isolani come Nino Di Costanzo e Pasquale Palamaro, ma anche e soprattutto alla Associazione Culturale Ischia Saperi e Sapori – Centro Culturale ed Artistico organizzatrice di Ischia Safari, i cui soci fondatori oltre a Nino Di Costanzo e Pasquale Palamaro,s ono Giancarlo Carriero, Marco Castagna, Paolo Fulceri Camerini, Marianna Schiano. Senza queste donne e uomini che lavorano tutto l’anno per organizzare Ischia Safari, tutto quello che avete letto non sarebbe un evento di quelli che si ricordano ma solo una delle tante tavolate di fine estate. Belle, per carità. Ma non sarebbe “Ischia Safari”.