Collegati con noi

Politica

La “coalizione baraonda De Luca”: nomi, liste, listarelle e affari di famiglia in vista delle elezioni regionali

Pubblicato

del

Ci sono quelli della sinistra più rivoluzionaria e massimalista, le anime belle della sinistra moderna e governista, gli ipergarantisti, i giustizialisti epigoni del dipietrismo, i centristi riformisti, il partito degli assessori, i leader nazionali del cattolicesimo democratico. Ci sarà un pezzettino di destra sociale nostalgica di Gianfranco Fini scacciata da Giorgina Meloni. Ci saranno un po’ di figli di papà e mammà, liste civiche presidenziali e infine la vecchia Balena Bianca che ritorna alla grande tutta assieme appassionatamente.

La ricandidatura di Vincenzo De Luca, 0’ governatore, così lo appellano i sostenitori, è una banale formalità. Che per questione di forma ha formalizzato facendo firmare un documento dai rappresentanti di 18 liste, per ora, comprese le due civiche Campania libera (Tommaso Casillo) e De Luca presidente guidata dall’assessore regionale Lucia Fortini. Alla firma del documento di adesione alle tesi della “concretezza amministrativa” e alla “gran cassa dell’uomo solo al comando che ha preso a mazzate il virus” c’erano decine di brave persone, molte anche assai anziane, pensionati, nonni che in passato si sono guardati in cagnesco e si sono pure insultati in altri teatrini della politica. Oggi però sono tutti assieme. Il loro collante filosofico, ideologico, il loro leader è Vincenzo De Luca. Diciotto liste (per ora), una falange armata che sulla carta non incontrerà alcuna resistenza nel riconquistare in libere elezioni democratiche Palazzo Santa Lucia.

Il regista. Fulvio Bonavitacola è l’uomo del presidente

A gestire questa folla plaudente che vuole arruolarsi nell’esercito di 0’ governatore c’è l’avvocato Fulvio Bonavitacola, amico-compagno di tante avventure, non solo politiche. La sigla del documento di adesione totale alle tesi attuali e a quelle future che verranno in mente a De Luca è avvenuta nella sala Calipso della Stazione Marittima di Napoli. Nella stessa sala Calipso, a giurare fedeltà a De Luca, seduti uno accanto all’altro c’erano esponenti del centrodestra come il sindaco di Benevento Clemente Mastella (la moglie Sandra è senatrice di Fi), il presidente dell’Asi Napoli, Giosi Romano, ex berlusconiano pentito. La linea politica, la mozione degli affetti politici a De Luca è tracciata da un navigato e bravo Clemente Mastella (un gigante della politica in una riunione dove ci sono molti nani, ballerine e qualche figurante). Mastella sarà della partita se faranno almeno il 90 per cento delle cose che per lui sono indispensabili per una battaglia politica vincente. Ed ha posto già condizioni. Intanto la firma di un documento di programma che De Luca dovrà approvare e poi rispettare. Poi, sempre Mastella, ha già fatto sapere che non vuole troppe liste civiche ma simboli di partito. L’ex ministro della Giustizia oggi sindaco di Benevento ha però voluto accontentare, almeno a livello semantico, quelli del Pd arrivati in sala con una delegazione. Ha promesso che in campagna elettorale, se lui sarà della partita, parlerà di “campo largo” per definire la coalizione baraonda. Ai Dem della Campania piace un sacco questa definizione. Insomma, questa è la linea politica per riportare (far restare) De Luca alla Regione: prendere o lasciare. Il regista è Fulvio Bonavitacola, l’eminenza grigia o azzurrina (Enrico Letta ci perdoni, ma Mastella è un animale politico niente male) è Clemente Mastella. Ci sono anche due supervisori di lusso, altri due animali politici che faranno un po’ da guardiani della restaurazione: Ciriaco De Mita e Paolo Cirino Pomicino. Che come tutti sanno si sono sempre più o meno politicamente schifati. Diciamo che “schifati” non è un termine chic, ma non sappiamo trovarne uno migliore. Chiediamo scusa, dunque, ai deboli di stomaco. L’ex premier filosofo della Magna Grecia ha già avuto rassicurazioni da ‘o governatore di un posto alla figlia Antonia, oggi in affari a Roma con una società di marketing che offre servizi al Qui rinale. C’è da trovare qualcosa pure per il nipote Giuseppe De Mita, che ieri non c’era ma “è un sostenitore di questa iniziativa” si è affrettato a far sapere Bonavitacola. In questa riunione di coordinamento, dove tutti i leader, leaderini, vecchi e nuovi cacicchi si sono conosciuti, hanno potuto ascoltare Mastella parlare di politica e ottenuto rassicurazioni che figli, figlie, amori, mogli e “tengo famiglia” avrebbero trovato una collocazione, hanno avuto anche l’onore e l’onere di apporre la loro firma ad un ‘documento politico e pre-programmatico’ dal titolo vagamente democristiano (non è una offesa, manco ironia) “Intesa politica per le elezioni regionali”. Un documento in cui non c’è scritto nulla, ma davvero nulla, dove però si precisa che  “la nuova stagione consiliare dovrà dare nuovo impulso all’identità regionale, con pieno e convinto sostegno per la conferma di Vincenzo De Luca”. Cioè nulla.

E pure è tanta roba circa i contenuti programmatici del documento illustrato da Mastella con la regia di Bonavitacola. Ah, la linea (che ancora non c’è ma verrà spiegata tra qualche settimana)  è stata approvata poi all’unanimità dai presenti. Chi erano i presenti? Tanti, tantissimi perchè 0’ governatore De Luca gode da sempre di stima, di un amore, di una accettazione quasi fideistica delle sue tesi da quanti oggi lo sostengono. Per il Pd c’erano in primissima fila (De Luca è “l’orgoglio del Pd al Sud” per la sua concretezza amministrativa) il segretario regionale filosofo Leo Annunziata e la sua vice Armida Filippelli.

C’erano Francesco Dinacci e Michele Gravano in rappresentanza di Articolo 1. I renziani  Giovanni Palladino e Michela Rostan per Italia Viva. La lista futura “Noi Campania con Mastella” con Luigi Barone e Luigi Nocera. Pare possa esserci anche “Più Europa” ma  Bruno Gambardella che era presente non ha ancora il permesso di esibire le insegne. Michele Tarantino rappresentava il Psi. Enzo Varriale è il condottiero dei Moderati. Il suocero di Varriale, Nello Formisano, tirerà su una lista che si chiama Demos. C’è ancora Salvatore Piro per i Repubblicani. I Verdi hanno mandato avanti Dino Di Palma e Fiorella Zabatta. Il loro leader Francesco Emilio Borrelli era a corto di Malox ed ha preferito non gustare ancora la pietanza servita. Poi c’è il Centro Democratico di Raimondo Pasquino. Altri Repubblicani, i Repubblicani democratici di Giuseppe Ossorio. Sono della partita anche il Partito Animalista di Vincenzo Ferrara. Gioacchino Alfano correrà o farà correre qualcuno con Alleanza per i territori.  Giosi Romano insieme all’assessore regionale alle Attività produttive Antonio Marchiello hanno inventato “Fare democratico”.

Antonia De Mita. Sarà lei la stella nascente della politica irpina?

Diciamo che al momento queste sono le liste che hanno già siglato la loro adesione. Per chiudere il cerchio e rappresentare al meglio tutte le “esperienze e sensibilità regionali” (così pare si dica) mancano ancora una lista vegana, una lista arcobaleno e forse, per essere politicamente corretti, un qualche movimento che si ispiri in qualche modo all’Islam moderato che pure non ci starebbe male. Mancano ancora molte settimane, c’è tempo per provare a completare la “coalizione baraonda”. Ovviamente il programma politico è importante. Non bisogna scriverlo però. Già c’è. Basta prenderne uno qualunque aggiornato in questi anni. L’importante è parlare di Fisco regionale equo, lavoro, sicurezza, salubrità dell’ambiente spendendo i soldi della Terra dei Fuochi che per De Luca è una invenzione ma è utile e la sburocratizzazione. Sulla sburocratizzazione e la concretezza amministrativa ci si gioca tutto. Molti si sono già giocati la faccia e una vita intera di “coerenza”.

Advertisement

Politica

Elezioni comunali Napoli: sfida di Paolo Russo a Marigliano e ritorno degli ex sindaci

Paolo Russo in corsa a Marigliano, ex sindaci in campo e centrodestra solido: ecco come cambiano le elezioni comunali nella provincia di Napoli tra sorprese e conferme.

Pubblicato

del

Tornano tanti ex sindaci nella città metropolitana di Napoli, mentre il campo largo annaspa e crolla l’asse Pd-Cinque Stelle. Il Movimento fondato da Conte praticamente scompare, mentre il centrodestra, pur con qualche difficoltà, regge. Proliferano le liste civiche e resta alta l’attenzione sulle liste pulite e sull’eventuale presenza di “impresentabili”.

Marigliano: la sfida di Paolo Russo

A Marigliano la novità è Paolo Russo (nella foto Imagoeconomica in evidenza assieme a Mara Carfagna), ex deputato di lungo corso, che scende in campo nella sua città d’origine. La sua coalizione “Cuore civico” raccoglie pezzi di centrodestra, società civile ed esponenti progressisti. Il Pd ha invece scelto un altro candidato: Gaetano Bocchino, sostenuto anche da Azione, Verdi e Sinistra. Terzo candidato è Ciro Panariello, appoggiato da una lista civica.

Giugliano: centrodestra contro un centrosinistra diviso

A Giugliano, la città più popolosa della provincia, si sfidano Giovanni Pianese con il centrodestra, Diego D’Alterio con il centrosinistra senza il Movimento 5 Stelle, e Salvatore Pezzella, ex esponente grillino, ora sostenuto da una civica. Resta la spada di Damocle della commissione d’accesso prefettizia che potrebbe portare allo scioglimento per infiltrazioni.

Nola: il Pd rinuncia e resta fuori dalla corsa

A Nola il Pd si sfila a sorpresa e lascia il campo a quattro candidati: Maurizio Barbato (Fratelli d’Italia), Andrea Ruggiero (Per e civiche), Agostino Ruggiero (sostenuto dai socialisti) e Antonio Ciniglio (civiche territoriali). Il ritiro del candidato Pd Giuseppe Tudisco ha lasciato spazio a una corsa senza bandiere ufficiali del centrosinistra.

Volla: sei candidati e la conferma dell’instabilità politica

A Volla si conferma il record di instabilità politica: sei i candidati a sindaco. Tra loro due ex primi cittadini: Giuliano Di Costanzo (sostenuto dal Pd) e Pasquale Di Marzo (civiche). In corsa anche Lino Di Donato (centrodestra), Roberto Barbato (civica), Gennaro Burriello (Potere al Popolo) e Gianluca Pipolo (civiche).

Casavatore: sfida tra ex sindaci

A Casavatore la sfida è tra Vito Marino (appoggiato da cinque civiche), Fabrizio Celaj (Pd e civiche) e Mauro Muto (Fratelli d’Italia). Marino e Muto hanno entrambi già guidato il Comune in passato.

Continua a leggere

In Evidenza

Zelensky: da Meloni una posizione chiara, la apprezzo

Pubblicato

del

“Oggi a Roma ho incontrato la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Abbiamo discusso dell’importanza delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e degli sforzi per ripristinare la pace e proteggere le vite umane”. Lo ha scritto su X Volodymyr Zelensky. “46 giorni fa l’Ucraina – scrive – ha accettato un cessate il fuoco completo e incondizionato e per 46 giorni la Russia ha continuato a uccidere il nostro popolo. Pertanto, è stata prestata particolare attenzione all’importanza di esercitare pressioni sulla Russia”. Ed ha aggiunto: “Apprezzo la posizione chiara e di principio di Giorgia Meloni”.

Il leader ucraino ha aggiunto di aver “informato” la premier italiana “degli incontri costruttivi tenuti dalla delegazione ucraina con i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania a Parigi e Londra. C’è una posizione comune: un cessate il fuoco incondizionato deve essere il primo passo verso il raggiungimento di una pace sostenibile in Ucraina”.

(la foto in evidenzaè di Imagoeconomica)

Continua a leggere

In Evidenza

Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

Pubblicato

del

Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto