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Economia

La Cisl chiama al Patto della responsabilità. Gelo Cgil

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Un accordo per la crescita e la coesione sociale, tra riformisti: la leader della Cisl, Daniela Fumarola (foto Imagoeconomica in evidenza), apre il ventesimo congresso nazionale del sindacato e rilancia la proposta di “un grande patto della responsabilità”. La sua parola d’ordine resta il dialogo. E l’unità sindacale un auspicio, dopo mesi di profonde distanze con Cgil e Uil, costruita sui contenuti. La risposta dei leader ‘cugini’ arriva a stretto giro dallo stesso palco, dove sono invitati ad intervenire: non manca la volontà di confrontarsi, è la posizione comune, ma il numero uno della Cgil, Maurizio Landini, si smarca dall’idea di un nuovo patto. Piuttosto bisogna applicare quelli già esistenti, dice. All’unità fa riferimento il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato per il congresso.

“Ricomporre il lavoro che rischia di frammentarsi, affrontare le sfide di mercati sempre più sottoposti a choc, le prove poste dall’intelligenza artificiale, tenere saldo il primato della persona, sono terreni di impegno decisivi, che devono tenere insieme parti sociali e istituzioni, in uno sforzo corale per lo sviluppo del Paese”, scrive il capo dello Stato, richiamando che il diritto al lavoro e alla retribuzione necessaria sono “obiettivi irrinunciabili”.

Tra i sindacati restano le distanze, ma le porte sono aperte. “Il pluralismo sindacale è una ricchezza e prevede anche la possibilità di pensarla in modo diverso, lavoreremo insieme e uniti per raggiungere gli obiettivi più importanti”, afferma il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, raccogliendo la proposta di Fumarola: “Misuriamoci sui contenuti, non sono interessato al contenitore”, risponde. Per Landini, invece, “non c’è bisogno in generale di patti, c’è un problema di applicazione dei patti esistenti”, a partire da quelli fatti con Confindustria, “e di affermare degli accordi precisi su sicurezza, salari e investimenti”. Questioni aperte. “È tempo di stringere un grande Patto della responsabilità: governo, sindacato e sistema delle imprese che partecipino insieme verso obiettivi comuni”, afferma Fumarola dal palco.

Lavoro, contratti e salari sono i punti su cui si sofferma la leader della Cisl, a partire dalla sicurezza. E’ indispensabile – sostiene – che ci sia Accordo nazionale per il lavoro. “E al centro del centro non può che esserci la questione più urgente: la sicurezza e la salute delle persone sul lavoro. È la battaglia per antonomasia”. Ribadisce il no al salario minimo legale, “non è la risposta giusta”. Primo perché “non spetta alla politica dei partiti decidere in questo ambito. Secondo, sul merito non avremmo un esito positivo”, sostiene.

Dunque, “la via maestra resta quella contrattuale. Bisogna rinnovare tutti i contratti nazionali, pubblici e privati”. E contro la precarietà dice che non è una questione di regole ma di costi: per questo sostiene che bisogna rendere il lavoro stabile ancora più conveniente prevedendo un surplus contributivo a carico delle imprese che utilizzano lavoratori a ternine, i cui proventi andrebbero destinati alla pensione di garanzia per i giovani. Su questi punti – salario minimo e referendum, su cui le posizioni sono opposte – torna Landini parlando dal palco e dalla platea si alzano brusii e anche qualche fischio. Non mancano i temi delle pensioni e il fisco, con la richiesta di un sistema “più equo e redistributivo, che alleggerisca pensionati e lavoratori, oggi i più colpiti dall’Irpef. L’elefante nella stanza si chiama fiscal drag”, afferma Fumarola.

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Economia

Fisco, nuove regole per le ispezioni: servono motivazioni chiare per entrare in azienda

Dopo la condanna della Cedu, arriva una stretta sulle ispezioni fiscali. Serviranno motivazioni precise per gli accessi. Crescono anche i controlli e le entrate.

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Arriva una stretta sulle ispezioni fiscali condotte da Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate. Un emendamento al decreto Fisco, firmato dal relatore Vito De Palma, prevede che nei verbali e negli atti che autorizzano controlli in aziende, studi professionali e negozi, debbano essere indicate in modo espresso e motivato le circostanze che giustificano l’accesso. Si tratta di una risposta diretta alla sentenza della Corte europea dei diritti umani, che a febbraio ha evidenziato l’eccessiva discrezionalità del Fisco italiano.

Il caso Italgomme e la condanna di Strasburgo

La Corte di Strasburgo, nel caso che ha coinvolto 13 società e un imprenditore, ha accolto il ricorso della Italgomme Pneumatici Srl, rilevando che le ispezioni fiscali avevano violato l’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti umani, relativo alla tutela della vita privata e del domicilio. I giudici hanno ritenuto sproporzionato il potere attribuito alle autorità italiane, che potevano accedere ai locali senza controllo giudiziario preventivo, senza offrire un’adeguata tutela ai soggetti sottoposti a verifica.

Un problema sistemico da correggere

Secondo la Corte, il sistema normativo italiano presenta un “problema sistemico”, che richiede riforme strutturali. In particolare, Strasburgo ha chiesto di introdurre limiti precisi alle circostanze in cui è consentito effettuare accessi e controlli, oltre a un effettivo controllo giurisdizionale sulla legittimità e proporzionalità degli interventi. L’emendamento, pur non retroattivo, introduce un primo correttivo in questa direzione.

Le novità del decreto fiscale

Il pacchetto di modifiche prevede anche chiarimenti sulle cause estinte con il Fisco, in riferimento alla definizione agevolata dei debiti prevista nel 2022. L’emendamento stabilisce che, una volta completati i pagamenti dovuti e ottenuta l’estinzione d’ufficio del giudizio, eventuali sentenze e provvedimenti emessi durante il processo diventano inefficaci.

Crescono le entrate tributarie e i controlli

Intanto il Ministero dell’Economia ha comunicato che, tra gennaio e maggio, le entrate tributarie e contributive sono aumentate del 5,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pari a oltre 17 miliardi in più. Particolarmente rilevanti sono gli incassi da accertamenti e controlli, cresciuti del 7,2%.

L’Agenzia delle Entrate: errore nelle comunicazioni

Infine, l’Agenzia delle Entrate ha segnalato un errore di stampa nelle comunicazioni relative ai controlli formali delle dichiarazioni dei redditi, inviate da fine giugno. Alcune lettere non contenevano nella prima pagina le spiegazionisull’atto e sulle modalità di risposta. L’Agenzia invita i contribuenti a non considerare quelle comunicazioni, assicurando che le versioni corrette saranno inviate a settembre, scusandosi per il disguido.

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Economia

Pagamenti digitali in crescita: superano il contante, ma resta bassa la conoscenza delle soluzioni più evolute

Nel 2024 i pagamenti digitali superano per la prima volta il contante. Ma gli utenti conoscono poco le soluzioni evolute e le imprese investono ancora poco nell’innovazione.

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I pagamenti digitali hanno superato per la prima volta in Italia quelli in contanti: nel 2024 rappresentano il 43% dei consumi, contro il 41% del cash. Un segnale forte che evidenzia un cambiamento strutturale nel comportamento dei consumatori. Eppure, nonostante l’aumento di utilizzo, molti utenti non conoscono ancora le tecnologie più innovativee le imprese, pur consapevoli della svolta in corso, restano in ritardo nell’adozione di strumenti evoluti.

È quanto emerge dallo studio “Dal pagamento all’esperienza: piattaforme digitali per un nuovo modello di relazione”, realizzato da Teha Group (The European House – Ambrosetti) per Fabrick.

I consumatori pagano sempre più con strumenti digitali

Secondo l’indagine, il valore complessivo delle transazioni cashless ha toccato i 482 miliardi di euro. Una cifra che testimonia il consolidamento dei nuovi strumenti di pagamento nella vita quotidiana.

Tre cittadini su quattro sono “Digital Frequent”, cioè utilizzano pagamenti digitali più volte a settimana, e il 15% è classificato come “E-pay addicted”, ovvero ricorre al digitale ogni giorno per saldare i propri acquisti.

Tuttavia, la familiarità con le soluzioni avanzate è ancora limitata:

  • Il 59% non ha mai utilizzato il Buy Now Pay Later

  • Il 37,4% non ha mai effettuato pagamenti account-to-account

  • Il 29,4% non ha mai usato un wallet digitale

  • Il 38,2% non ha mai eseguito transazioni peer-to-peer

Le imprese riconoscono l’importanza strategica, ma non si muovono

Le aziende sembrano consapevoli della centralità dell’innovazione nei pagamenti: 7 su 10 la ritengono strategica per la relazione con i clienti, ma solo 3 su 10 hanno già avviato o pianificato progetti per integrare soluzioni evolute.

I fattori che le imprese ritengono decisivi nella qualità dell’esperienza cliente sono:

  • Velocità della transazione (37%)

  • Sicurezza percepita (23%)

  • Chiarezza del processo (14%)

In questo scenario, l’Intelligenza Artificiale è vista come una leva fondamentale: utile per ridurre le frodi, migliorare la gestione dei dati e ottimizzare i flussi informativi.

Un cambiamento culturale ancora in atto

«I pagamenti digitali sono ormai parte integrante della vita quotidiana», sottolinea Lorenzo Tavazzi, senior partner di Teha Group. Ma la trasformazione culturale non è ancora completa: tra aspettative alte, bassa conoscenza e investimenti ancora limitati, il percorso verso un’economia pienamente digitale è solo all’inizio.

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Economia

Bitcoin oltre i 122 mila dollari: spinta di Trump e Congresso USA verso regolamentazione crypto

Bitcoin supera i 122 mila dollari mentre il Congresso USA avvia la Crypto Week. Trump punta a fare degli USA la capitale mondiale delle criptovalute.

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Il Bitcoin ha toccato un nuovo record storico, superando nella giornata di ieri i 122.000 dollari, spinto dall’ottimismo dei mercati in vista della “Crypto Week” a Washington e dall’attivismo normativo del Congresso americano. Una fiammata sostenuta anche dalle politiche pro-crypto del presidente Donald Trump, ora al secondo mandato alla Casa Bianca.

Trump rilancia la sfida cripto: “Gli Stati Uniti diventeranno la crypto capitale”

Il presidente Trump non ha mai nascosto l’ambizione di fare degli Stati Uniti la capitale globale delle criptovalute. Dopo il lancio della sua meme coin a gennaio — valutata ora intorno ai 10 dollari, dopo un’esplosione iniziale vicino a quota 50 — Trump ha messo la spinta politica sul comparto, trasformando le crypto in un asset strategico.

Bitcoin a nuovi massimi: cresce l’interesse degli investitori

Nella giornata di ieri, il Bitcoin ha registrato un rialzo del 2,67% fino a 122.390 dollari, per poi ritracciare leggermente sotto i 120.000. È l’ennesimo picco di una serie di massimi storici che, secondo alcuni analisti, potrebbero proseguire fino a dicembre, grazie ai forti afflussi registrati negli ETF cripto e al miglioramento delle prospettive normative.

Le criptovalute sono ormai percepite sempre più come rifugio finanziario in un contesto globale segnato da tensioni commerciali e incertezza geopolitica.

Il Congresso lavora a tre leggi per regolamentare gli asset digitali

La “Crypto Week” in corso a Washington è il cuore operativo di questo cambio di paradigma. Il Congresso americano ha cominciato l’esame di tre proposte di legge che puntano a:

  • Stabilire regole chiare per le risorse digitali

  • Regolamentare le stablecoin di pagamento ancorate al dollaro

  • Bloccare la creazione di una CBDC (valuta digitale della banca centrale), per proteggere la privacy finanziariadegli americani

«Stiamo promuovendo una legislazione storica», ha dichiarato French Hill, presidente repubblicano della commissione per i servizi finanziari della Camera. L’obiettivo è duplice: attrarre investimenti e rafforzare le garanzie per i consumatori, ponendo al centro dell’agenda la trasparenza e la stabilità del sistema crypto.

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