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“Kidults” ovvero gli adulti che vogliono giocare, quest’anno Babbo Natale porterà i giocattoli non solo ai bambini ma anche ai genitori

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I balocchi Babbo Natale quest’anno non li porterà più solo ai bambini. I piccoli saranno stupiti da nuovi giochi ad effetto ‘wow’ e da attrezzi ginnici adatti anche a chi ha solo 24 mesi di età ma il 2019 sara’ anche l’anno dei giocattoli per signore e signori. Dalla maggiore fino alla terza eta’ si gioca da sempre ma solo adesso si esce allo scoperto. Ribattezzati ‘kidults’ dalle ricerche di imprese e sociologi, nel 2019 i grandi in vena di ritorno all’infanzia e all’adolescenza collezioneranno pupazzi-personaggi di cartoons e videogiochi, giocheranno con le nuove autopiste vintage e impazziranno per i cubi magici (tante combinazioni, versione evoluta del classico cubo di Rubik). I giocattoli di tendenza sono nell’analisi prodotta dalla Spielwarenmesse, importante fiera mondiale dei giocattoli che si tiene a Norimberga dal 30 gennaio al 3 febbraio 2019 e che radunera’ oltre 2.900 imprese specializzate. Per i piccini, dopo anni di console, videogiochi e tv nelle camerette che li hanno resi piu’ pigri si potra’ far loro cambiare stile di vita con i giochi progettati per incrementare l’attivita’ fisica e l’equilibrio. Fra le novita’ ci sono i monopattini a 3 ruote con nuovi ‘safety-pad’ brevettati e che li rendono perfetti anche per i bambini a partire da un anno di eta’, alle corde e agli attrezzi per l’arrampicata da fissare agli alberi dei parchi e dei giardini cittadini. Attesissimo il nuovo frisbee (la cui invenzione in realta’ risale agli anni ’50) che si trasforma in pallone e viceversa permettendo di inventare giochi attivi originali e di riporlo facilmente nello zainetto in versione schiacciata a disco.

Per i bambini sono anche in arrivo nuovi giocattoli dall’effetto ‘wow’, per stupirli e meravigliarli. “Fatti di parti da mescolare anche con l’acqua o il calore e che cambiano aspetto, grazie ad espedienti tecnici o sofisticate meccaniche. Si tratta di giochi che si trasformano improvvisamente in qualcos’altro”, si legge nel report. Si va dalla nuova versione dello slime, sostanza viscida colorata fra i giochi piu’ amati da sempre dai piccoli, che all’interno nasconde un dinosauro agli ‘hatchimals’, animaletti nell’uovo che le bambine adorano curare e coccolare. La nuova versione prevede i cuccioli che escono dall’uovo per essere nutriti, pettinati e accarezzati. Infine, cosa scegliere come dono per gli adulti? Precisano i ricercatori della fiera tedesca: “Facciamo incontri e conference call durante il giorno e affrontiamo la dichiarazione dei redditi alla sera. I nostri giorni sono rigorosamente inquadrati. Dopo una lunga giornata di lavoro pero’ cresce il desiderio di relax e di fare un tuffo nella nostra infanzia, quando potevamo trascorrere ore completamente immersi nei nostri giocattoli dopo la scuola. Questa sensazione di rilassamento probabilmente non l’abbiamo piu’ vissuta. Percependo questo nuovo bisogno le industrie stanno puntando molto sui giocattoli per adulti che li amano anche per sfuggire alla realta’, a volte”. I kidults (termine coniato dagli analisti per identificare la crescente fetta di adulti che vogliono giocare) una volta erano presi in giro. Ora escono allo scoperto e diventano collezionisti dei loro eroi di cartoons e videogiochi mentre vano a ruba i kit di costruzione (anche con 3.000 pezzi) che, accuratamente assemblati, finiscono esposti nelle vetrine del salotto. In arrivo per ragazzi e adulti autopista dallo stile retro’ con le auto delle gare degli anni settanta ed ottanta come la Ford Capri, la Porche 938/78 e la BMW M1 Procar. Inoltre impazza la passione per i cubi magici da assemblare. Il primo fu il cubo ideato dell’architetto ungherese Erno Rubik nel 1974 (e’ ancora fra i giocattoli piu’ venduti al mondo), ora l’offerta e’ vasta con una infinita’ di varianti (dal cubo alle sfere) la cui ricostruzione e’ sempre piu’ complessa. Gli adulti amano questo genere di puzzle-rompicapo.

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‘Ndrangheta, il clan Briatico voleva uccidere carabiniere in mare

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Un carabiniere della Stazione di Briatico, nel Vibonese, era finito nel mirino del locale clan degli Accorinti-Melluso e la consorteria criminale aveva pianificato sin nei dettagli il suo omicidio. A svelarlo è stato oggi il collaboratore di giustizia, Antonio Accorinti, dell’omonimo clan di Briatico, deponendo dinanzi al Tribunale di Vibo Valentia nel maxiprocesso nato dalle operazioni della Dda di Catanzaro denominate Maestrale-Carthago, Olimpo e Imperium.

Il militare dell’Arma, ad avviso del collaboratore, sarebbe stato inviso al clan poiché troppo ligio al proprio lavoro e doveva essere ucciso mentre era solito fare pesca subacquea in luoghi appartati della scogliera di Briatico. Un uomo del clan doveva immergersi in acqua ed eliminarlo, mentre successivamente un gommone con a bordo altri esponenti della consorteria criminale doveva prelevare il corpo e farlo sparire. “Ho poi riflettuto attentamente su tale programmato omicidio – ha dichiarato in aula il collaboratore Accorinti – e ho desistito poichè avendo già dei procedimenti penali in corso per aver offeso e minacciato in un’occasione tale carabiniere, in caso di un suo omicidio i sospetti delle forze dell’ordine sarebbero ricaduti subito su di me”.

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‘Truffa all’Inps’, arriva altra grana per Santanchè

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Potrebbe chiudersi nel giro di poco tempo l’udienza preliminare che si aprirà dopodomani a Milano in cui la ministra del Turismo Daniela Santanchè con altri due imputati, tra cui il compagno Dimitri Kunz, e due società rispondono di truffa aggravata all’Inps sul caso Visibilia. La procura contesta presunte irregolarità legate alla cassa integrazione ottenuta per 13 dipendenti durante il Covid con ingenti danni per l’istituto previdenziale che, in assenza di risarcimento, dovrebbe chiedere di essere parte civile e quindi presentare il conto.

Quello che prenderà il via tra due giorni è il secondo procedimento istruito dai pm milanesi Marina Gravina e Luigi Luzi e l’aggiunto Laura Pedio (ora procuratrice a Lodi) in cui la senatrice di Fdi rischia di finire a dibattimento. La scorsa settimana è cominciata l’udienza preliminare per false comunicazioni sociali a carico della parlamentare e altri 19 persone, anche giuridiche, e che pur procedendo spedita, dovrebbe terminare alla fine di novembre Il caso della presunta truffa, salvo imprevisti, avrà tempi più rapidi. Da quanto si è saputo la gup Tiziana Gueli, salvo particolari questioni o eccezioni, dovrebbe fissare un paio o forse tre udienze, essendo gli imputati in tutto cinque.

Quindi la decisione se accogliere o meno la richiesta di rinvio a giudizio della procura ed eventualmente, tramite il suo legale, di Inps non dovrebbe arrivare tra molto. Secondo la ricostruzione l’allora parlamentare di Fratelli d’Italia, Kunz e Paolo Giuseppe Concordia, collaboratore esterno con funzioni di gestione del personale di Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria – società del gruppo fondato dalla politica e dal quale nel 2022 è uscita – sarebbero stati consapevoli di aver richiesto e ottenuto “indebitamente” la cassa integrazione in deroga “a sostegno delle imprese colpite dagli effetti” della pandemia per 13 dipendenti. Le cui testimonianze, oltre agli esiti di una ispezione Inps e a una serie di accertamenti, sono state raccolte nel corso delle indagini: tutti, o quasi tutti, avrebbero confermato che la ministra sapeva.

Sarebbe stata a conoscenza del fatto che stavano continuando a lavorare mentre l’istituto previdenziale versava i fondi stanziati durante l’emergenza: oltre 126mila euro, per un totale di oltre 20mila ore. A Santanchè, così come agli altri due, viene quindi addebitato di aver “dichiarato falsamente” che quei dipendenti fossero in cassa “a zero ore”, quando invece svolgevano le “proprie mansioni” in “smart working”.

Nel mirino ci sono pure le integrazioni che sarebbero state date per compensare le minori entrate della Cig rispetto allo stipendio: una “differenza”, scrivono i pm, che sarebbe stata corrisposta con “finti rimborsi per ‘note spese e spese di viaggio'”. Ma non sono solo queste le grane che la ministra dovrà affrontare: la magistratura di Milano sta indagando, tra l’altro, sulle società ,sempre da lei create e che ha lasciato, del bio-food. In particolare Ki Group srl, fallita lo scorso gennaio. Per novembre è atteso il deposito della relazione del curatore fallimentare, dopo di che i pubblici ministeri decideranno come muoversi.

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Inchiesta corruzione Prato, processo immediato a ufficiale dei Carabinieri

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Giudizio immediato per il tenente colonnello Sergio Turini, ex comandante dei carabinieri di Prato, l’imprenditore pratese Riccardo Matteini Bresci, ad dell’azienda “Gruppo Colle”, e Roberto Moretti, titolare di un’agenzia investigativa a Torino. Per i tre, accusati, a vario titolo, di corruzione e accesso abusivo alla banca dati delle forze dell’ordine il processo si aprirà il prossimo 9 dicembre al tribunale di Prato, sede ritenuta competente dal gip perché nel Pratese sarebbero avvenuti i reati i reati più gravi contestati dalla procura di Firenze.

Il giudice ha accolto la richiesta della procura tuttavia gli imputati, che da giugno sono sottoposti alla misura cautelare attualmente degli arresti domiciliari, potranno chiedere di essere ammessi al patteggiamento o al rito abbreviato. Secondo l’accusa, Turini si sarebbe messo a disposizione di imprenditori amici, italiani e cinesi, accedendo abusivamente al sistema banca dati delle forze dell’ordine per fornire loro informazioni.

Almeno 99 gli accessi individuati, nel corso delle indagini. Avrebbe fornito a Matteini Bresci anche notizie su indagini, coperte da segreto, relative a dipendenti. In cambio, l’imprenditore avrebbe pagato un viaggio negli Usa al figlio del tenente colonnello e interceduto con il sottosegretario agli affari esteri Giorgio Silli (non indagato) perché si attivasse con il comando generale dell’Arma dei carabinieri per garantire la permanenza di Turini a Prato. Sempre il tenente colonello, secondo l’accusa, avrebbe procacciato clienti all’amico Roberto Moretti fornendogli informazioni ricavate abusivamente dalla banca dati in uso alle forze dell’ordine in cambio di vini pregiati.

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