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Salute

In Italia un trapianto di organi ogni due ore e mezza

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Da quello di reni a quello di cuore, in Italia viene eseguito un trapianto ogni due ore e mezza, giorno e notte. Un numero cresciuto progressivamente negli ultimi 10 anni, di pari passo al miglioramento delle tecniche e della rete organizzativa. Un impegno che ha portato all’aumento di vite salvate e a interventi sempre più complessi, che hanno coinvolto regioni del nord e del sud. A celebrare il primo decennio di attività del Centro Nazionale trapianti operativo a pochi giorni dalla Giornata del Dono che si celebra il 4 ottobre. “Nel 2022 in Italia – ricorda il ministro della Salute Orazio Schillaci – c’è stato il record di donazione di organi, sono state salvate 4mila vite, ma possono aumentare”.

Nei dieci anni di vita della sezione operativa del Centro Nazionale Trapianti si è passati da 1.123 donatori di organi e 2.878 trapianti del 2012 a 1.461 donatori e 3.518 trapianti nel 2022. In 10 anni, grazie all’unificazione dei coordinamenti interregionali, i trapianti in urgenza sono più che triplicati, dai 130 del 2012 ai 431 del 2022. A crescere è stata anche la mobilità delle donazioni: oggi oltre il 20% degli organi viene trapiantato fuori dalla regione in cui è avvenuto il prelievo, il 5% in più rispetto al decennio precedente. “In questi dieci anni il Cnt – spiega il direttore Massimo Cardillo – ha reso più efficiente il funzionamento del sistema di donazione e trapianto” e “ha accorciato le distanze fra il Nord e il Sud del Paese” mantenendo “standard elevati di vigilanza e sicurezza”. Dopo il rallentamento durante l’emergenza Covid, “il 2022 è stato un anno in cui – ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci – sono state raggiunte le migliori performance.

Lo scorso anno le donazioni di organi hanno toccato il massimo storico annuale, superando quota 1800 e collocando l’Italia ai primi posti in Europa. E nel 2023 le donazioni sono in ulteriore crescita”. Ma “il fabbisogno non è ancora soddisfatto”. Negli ultimi dieci anni, infatti, ha aggiunto il ministro, “è rimasta invariata la percentuale delle opposizioni al prelievo degli organi, una volontà negativa espressa ogni anno da un terzo dei cittadini interpellati”. La donazione ogni anno salva la vita di quasi 4mila persone, ma sono ancora otto mila i pazienti ancora in lista d’attesa per ricevere un organo.

“Dobbiamo sforzarci per far sì che la donazione di organi continui ad aumentare, è l’emblema massimo della carità e dell’amore”, ha aggiunto Rocco Bellantone, commissario straordinario dell’Istituto superiore di Sanità, che ha ospitato il convegno. “In questi 10 anni – ha detto Raffaele Donini, coordinatore della Commissione salute della Conferenza delle Regioni – abbiamo visto un grande progresso in termini di qualità delle cure e innovazione: abbiamo utilizzato molto la robotica, sperimentato trapianti da vivente per il fegato e i reni, il trapianto da donatore a cuore fermo”. Fondamentale ora, ha concluso, “sarà impegnarci per valorizzare il significato del dono come estremo atto di generosità che può dare la vita a altre persone”.

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In Evidenza

Roberto Burioni: «L’omeopatia è una bufala, va esclusa da università e sanità pubblica»

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Roberto Burioni (foto Imagoeconomica in evidenza), virologo e professore all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, non usa mezzi termini: «L’omeopatia è una bufala, senza alcuna base scientifica, e chi la somministra al posto di cure efficaci dovrebbe essere radiato». In una lunga intervista rilasciata a La Stampa, lo scienziato – noto divulgatore e autore del libro Omeopatia. Bugie, leggende e verità – attacca frontalmente il ricorso sempre più diffuso a questi rimedi alternativi.

«L’omeopatia si basa su teorie dell’Ottocento, del tutto superate»

Burioni spiega con chiarezza i fondamenti dell’omeopatia, nata oltre due secoli fa: «Si basa sull’idea che il simile curi il simile e che una sostanza diluita all’estremo aumenti di efficacia. Ma è un concetto privo di ogni logica scientifica». Fa un esempio provocatorio: «Provate a diluire il detersivo della lavatrice e vedrete se lava meglio».

Il paradosso degli studi a favore: «Misurano solo la suggestione»

Secondo il professore, i pochi studi che riportano benefici dell’omeopatia sono scientificamente deboli: spesso i pazienti sanno cosa stanno assumendo, e i medici che valutano gli effetti coincidono con quelli che hanno prescritto il prodotto. «Così si misura solo la suggestione, non l’efficacia reale», sottolinea.

«Medici e farmacisti devono essere sanzionati se la propongono come cura»

Burioni punta il dito contro i professionisti sanitari che avallano l’omeopatia: «Un medico che propone un rimedio omeopatico al posto di una terapia efficace deve essere espulso dall’Ordine». E ricorda due tragici casi: un bambino di 7 anni morto per un’otite e uno di 4 anni per una polmonite, entrambi curati da omeopati che hanno rifiutato farmaci salvavita.

«È assurdo che venga insegnata nelle università e detratta dalle tasse»

Il virologo definisce «abominevole» la presenza dell’omeopatia nei corsi universitari di medicina, paragonandola a insegnare astrologia in un corso di astronomia. Ma ancor più grave, secondo lui, è il suo riconoscimento fiscale: «È scandaloso che i preparati omeopatici siano detraibili dalle tasse al pari dei veri farmaci».

La denuncia finale: «Tutto questo accade perché c’è chi ci guadagna»

Burioni conclude la sua analisi puntando il dito contro gli interessi economici: «Università, medici, farmacisti e aziende ci lucrano. Ma il successo dell’omeopatia sottrae risorse a ciò che davvero serve alla nostra salute. Con la salute non si scherza!»

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Salute

Passo in avanti nella gestione terapeutica dell’emicrania

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Un passo in avanti nella gestione terapeutica ed assistenziale dei pazienti con emicrania. Dal 23 aprile l’Aifa ha modificato la piattaforma di monitoraggio dei nuovi farmaci per la terapia dell’emicrania che agiscono sul Cgrp, una proteina coinvolta nella genesi del dolore alla testa. Ora la terapia è consentita in regime di rimborsabilità da parte del Ssn l’associazione di tossina botulinica e farmaci anti-Cgrp nei pazienti con emicrania cronica; è scattato uno snellimento nel rinnovo del piano terapeutico dei farmaci anti-Cgrp, consentendo il prolungamento della terapia senza necessità di interruzioni precoci nei pazienti con forme più severe. È una svolta per la salute dei pazienti e il riconoscimento del lavoro svolto dall’Associazione Italiana per la lotta contro il Cefalee (Aic), da Anircef (Associazione Neurologica per la Ricerca sulle Cefalee) guidata dal presidente Gerardo Casucci, e da fondazione Onda (Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna e di genere), che per lunghi mesi hanno avuto un’interlocuzione stretta con Aifa sulla base dei dati generati dal registro italiano dell’emicrania.

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Salute

Sanità, in Campania nasce rete assistenziale trattamento integrato obesità

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Il Consiglio regionale della Campania ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal consigliere regionale e capogruppo di Italia Viva Tommaso Pellegrino relativa all’istituzione di una Rete assistenziale per il trattamento integrato dell’obesità, con l’obiettivo di affrontare in maniera strutturata e multidisciplinare una delle principali emergenze sanitarie che colpisce la popolazione campana. La mozione parte dai dati allarmanti che emergono sia a livello nazionale che locale: la Campaniadetiene il triste primato per tasso di obesità, sia nella popolazione adulta che tra i minori. con oltre 1,9 milioni di cittadini in sovrappeso e circa 357mila bambini e ragazzi in eccesso ponderale.

“L’obesità è una malattia cronica, progressiva e recidivante, troppo a lungo sottovalutata. Con questa mozione – le parole di Pellegrino – vogliamo affermare un principio fondamentale: chi soffre di obesità ha diritto ad essere curato in modo appropriato, attraverso un percorso integrato e multidisciplinare che non lasci spazio all’improvvisazione. In Italia i costi legati alla cura dell’obesità e delle patologie a essa correlate sono altissimi con un trend in costante crescita che rischia di mettere a dura prova la sostenibilità del Servizio sanitario Nazionale. La diffusione dell’obesità è aumentata nel tempo, raggiungendo dimensioni epidemiche, e costituisce ormai uno dei maggiori problemi di salute pubblica a livello mondiale, con una preoccupante espansione nell’età infantile nella quale può provocare una precoce insorgenza di patologie croniche”.

“Oltre all’istituzione di una rete assistenziale regionale specifica per il trattamento dell’obesità – ha aggiunto il capogruppo di Italia Viva – con questa mozione intendiamo favorire la promozione di programmi di prevenzione, soprattutto in età infantile; diffondere la cultura della sana alimentazione e della corretta informazione nelle scuole e tra le famiglie; rafforzare la chirurgia bariatrica sul territorio regionale per ridurre la mobilità passiva verso altre Regioni, che oggi costa alla Regione Campania oltre 4 milioni di euro l’anno; di formare gli operatori sanitari e scolastici sul tema dell’obesità e delle sue comorbidità”.

“Anche per i bambini e i ragazzi si osserva, come per gli adulti, un forte gradiente territoriale: le prevalenze di sovrappeso e obesità – ancora Pellegrino – aumentano significativamente passando dal Nord al Sud del Paese, disegnando una geografia che mette in evidenza come 10 regioni presentino valori di eccesso di peso superiori alla media nazionale, 7 delle quali si trovano nel Mezzogiorno. I livelli più elevati si registrano in Campania con il 37,3%. Ringrazio i colleghi del Consiglio regionale per aver sostenuto all’unanimità questa proposta. È un segnale forte di unità su un tema che non ha colore politico, ma che riguarda la salute, la dignità e il futuro dei nostri cittadini. Serve un piano d’azione immediato, concreto e sostenibile”.

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