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Il sorteggio di Europa League è andato di traverso all’Arsenal, a Londra ritengono che il Napoli sia il peggio che potesse capitare

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Brutta bestia l’Arsenal per il Napoli? Sì, senza dubbio. Ma a Londra non sono affatto contenti di aver pescato il Napoli di Aurelio De Laurentiis. All’Arsenal, infatti, non sono tranquilli. Anzi, il verdetto del sorteggio dei quarti di Europa League per i tifosi dei Gunners è da mal di testa. La squadra di Carlo Ancelotti è percepita come la peggiore tra tutte quelle che potevano capitare. Eppure parlammo di un club londinese tra i più blasonati, ricchi di storia e esperienza in coppe. Parliamo di un club che oltre avere storia è tra  i favoriti alla vittoria finale. In panchina c’è lo “specialista” della competizione, ovvero Unai Emery. Il pupillo dell’ex ds della Roma Monchi, dato in arrivo proprio all’interno società londinese, ne ha vinti tre di fila dal 2014 al 2016 sulla panchina del Siviglia di questi trofei.

L’ultimo precedente tra le due squadre è quello nel girone di Champions League della stagione 2013/14: 2-0 per l’Arsenal a Londra, 2-0 per il Napoli al San Paolo. I partenopei non riuscirono a passare il turno e vennero eliminati nonostante i 12 punti conquistati. La stagione per Aubameyang e compagni è stata molto altalenante:  partenza difficile, poi 22 risultati utili consecutivi in tutte le competizioni. Diciamo che il difetto è la discontinuità. Grandi partite, mediocri partite. Eppure è sempre la stessa squadra. Chiuso il ciclo ultraventennale con Arsene Wenger, Emery ha il compito di aprirne un altro. Ma non sarà facile. Il tecnico spagnolo ha alcuni punti di forza come Mesut Oezil, Lacazette e Aubameyang. Eppure in Premier l’Arsenal è in lotta solo centrare un posto in Champions League. I Gunners sono spalla a spalla con Chelsea, Tottenham e Manchester United, in quattro per due posti, il terzo e il quarto. Dopo 30 giornate Emery ha portato la squadra al quarto posto a conquistare 60 punti, uno in meno degli Spurs e due in piu’ dello United.

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De Laurentiis accelera: nuova cittadella sportiva del Napoli a Qualiano entro il 2026

Il Napoli si prepara a costruire il suo nuovo centro sportivo a Qualiano. De Laurentiis vuole iniziare i lavori entro settembre 2025 e inaugurare i primi campi nel 2026, anno del Centenario del club.

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Un incontro tra gli emissari di Aurelio De Laurentiis e il gruppo Coppola ha scongiurato l’ipotesi di uno sfratto immediato per il Napoli dal centro tecnico di Castel Volturno. Sebbene il contratto scada il 31 dicembre, nessuno intende obbligare il club a lasciare la struttura senza aver trovato una nuova sede definitiva.

Qualiano in pole per il nuovo centro sportivo

Tra le diciotto soluzioni valutate, l’area di Qualiano è ormai la prescelta: un terreno vastissimo, privo di vincoli urbanistici e già destinato a usi sportivi. Qui il Napoli vuole costruire la nuova cittadella sportiva, grazie a un accordo vicino alla firma con i proprietari locali.

L’obiettivo: inaugurazione nel Centenario del club

De Laurentiis ha promesso: «Entro il 1° settembre inizierò i lavori». L’obiettivo è chiaro: completare la prima parte del centro – tre campi da gioco, la foresteria, gli spogliatoi e la palestra – entro il 2026, per festeggiare il Centenario della fondazione del Napoli.

Le alternative scartate: Monterusciello, Napoli Est, Marianella

Negli ultimi mesi De Laurentiis ha personalmente ispezionato diverse aree, da Monterusciello a Napoli Est, passando per Marianella. Tuttavia, nessuna ha soddisfatto le esigenze del club, che ora punta tutto su Qualiano.

Una cittadella sportiva all’avanguardia

Il progetto prevede 25 ettari di terreno, 10 campi da gioco, palestre, piscine, centro benessere e una mini arena da 900 posti per le squadre giovanili e femminili. L’investimento stimato supera i 45 milioni di euro. Il nuovo centro sarà moderno, ecosostenibile e strategico per il futuro del club.

 

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È morto a 84 anni Jair, protagonista della ‘Grande Inter’ Helenio Herrara

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Il mondo del calcio è in lutto. È morto questa sera Jair da Costa, in arte Jair. Aveva 84 anni. Fu campione del mondo col suo Brasile nel 1962 (pur senza giocare). Amatissimo anche in Italia per il suo decennio di trionfi, gol e soddisfazioni con l’Inter tra il 1962 e il 1972. Fu uno dei protagonisti assoluti della Grande Inter di Angelo Moratti ed Helenio Herrara. Con i nerazzurri vinse 4 scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinetali.

“É scomparso Jair – scrive l’Inter sui social – Ala destra dal dribbling fenomenale, ha vinto tutto con la Grande Inter. Quattro campionati, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, un posto nell’eternitá di una squadra leggendaria. Il Club si stringe alla sua famiglia in questo momento difficile”.

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Calcio:3-2 al Real Madrid, Barcellona conquista la Coppa del Re

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Il Barcellona ha vinto la Coppa del Re battendo 3-2 i rivali di sempre del Real Madrid al Sanchez Pizjuan di Siviglia. A regalare il Clasico di Coppa ai blaugrana il gol nel secondo tempo dei supplementari di Koundé (116′) dopo che il match, bellissimo e avvincente, era terminato 2-2 dopo i tempi regolamentari. Ad aprire le marcature la prodezza di Pedri nel primo tempo (28′), poi nella ripresa la reazione del Real con Mbappè su punizione (70′) e Tchouameni (77′) che la ribaltano, Ma non è finita con il pari blaugrana di Ferran Torres nel finale (84′). Decisivo il Var, nel prolungamento della partita, che annulla un rigore concesso al 96′ per la scivolata di Asencio su Raphinha che si lascia andare e poi viene ammonito per simulazione. Mercoledì prossimo il Barcellona incontrerà l’Inter nell’andata delle semifinali di Champions League.

Partitissima preceduta da feroci polemiche arbitrali: nell’occhio del ciclone Ricardo de Burgos Bengoetxea, arbitro designato per la partita, che a poche ore dal fischio d’inizio si è sfogato in conferenza denunciando la pressione subita quest’anno dai direttori di gara dalla tv ufficiale del Real (“Quando un figlio va a scuola e ci sono bambini che gli dicono che suo padre è un ladro e torna a casa piangendo, fa male.

Quello che faccio è cercare di educare mio figlio, dirgli che suo padre è onesto, soprattutto onesto. E che può sbagliare, come chiunque”). Dichiarazioni non andate giù ai Blancos, che con il presidente Florentino Perez avevano pensato di boicottare la finale, facendo poi un passo indietro.

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