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Cronache

Il Rettore della Cattolica Franco Anelli si suicida a Milano, il cordoglio di Papa Francesco

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Franco Anelli, rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, si è tolto la vita giovedì sera nella sua abitazione a Milano, a poche settimane dalla scadenza del suo mandato. Il giurista e avvocato di 60 anni si è suicidato lanciandosi dal sesto piano del suo appartamento. Il suo corpo è stato trovato nel cortile interno del palazzo in cui abitava, in centro a Milano. L’allarme è stato dato intorno alle 22.30 e i soccorritori del 118, giunti prontamente sul posto, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Nell’appartamento era presente un’altra persona, che secondo le prime indagini non avrebbe alcun legame con il gesto volontario di Anelli. Non sono stati trovati messaggi d’addio, ma i carabinieri hanno acquisito elementi che escludono altre ipotesi oltre al suicidio. La Procura di Milano ha aperto un fascicolo per approfondire le circostanze della morte e verrà effettuata un’autopsia.

La notizia ha scosso profondamente la comunità accademica e non solo. Franco Anelli avrebbe dovuto partecipare la mattina seguente alla presentazione di una ricerca su “Disabilità e povertà nelle famiglie italiane” presso l’Università Cattolica, evento che prevedeva anche l’intervento dell’arcivescovo di Milano, Mario Delpini. Informata della tragedia, la Santa Sede ha espresso il suo cordoglio. Papa Francesco, tramite un telegramma firmato dal cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, ha ricordato l’impegno di Anelli per la promozione dei valori cristiani in ambito universitario e il dialogo con le nuove generazioni.

Franco Anelli, nato nel 1963, era un illustre alumnus dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove si era laureato in Giurisprudenza. Dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in Diritto commerciale, aveva iniziato la sua carriera accademica come professore associato di Istituzioni di Diritto privato. Nel 1996 divenne professore straordinario nella facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Parma, per poi tornare all’Università Cattolica nel 1997 come ordinario di Istituzioni di Diritto privato.

Durante la sua carriera, Anelli ha ricoperto ruoli di rilievo, come Vice-Presidente della Fondazione E4Impact e membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli” IRCCS e di “Avvenire Nuova Editoriale Italiana S.p.A.”. Il 13 maggio 2022, Papa Francesco lo aveva nominato consultore della Congregazione per l’educazione cattolica.

La comunità dell’Università Cattolica e della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS ha espresso il suo profondo cordoglio con una nota ufficiale: “Con profonda costernazione, la Comunità dell’Università Cattolica e della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, alla quale egli ha dedicato la propria opera e l’intera sua vita, si raccoglie nel compianto e nella preghiera, esprimendo il più sentito cordoglio alla sua mamma e ai suoi cari”.

 

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Ucciso a fucilate, era cognato di un collaboratore di giustizia

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Un uomo, Bartolomeo Pio Notarangelo, di 36 anni, è stato ucciso a colpi di fucile questo pomeriggio a Mattinata, nel Foggiano. L’agguato è stato compiuto in località Tagliata. Sul posto sono intervenuti i carabinieri.

Bartolomeo Pio Notarangelo, il 36enne ucciso oggi a colpi di fucile a Mattinata, in una zona impervia del Gargano, aveva legami di parentela con la famiglia Quitadamo, ritenuta vicina ad ambienti criminali. Antonio e Andrea Quitadamo – soprannominati Baffino – collaborano con la giustizia da alcuni anni. E Notarangelo era il cognato di Andrea, il più giovane dei due fratelli. La vittima, inoltre, era il cugino di Angelo Notarangelo, ex boss di Vieste ucciso nel 2015. I carabinieri sono al lavoro per individuare gli assassini.

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25 milioni di italiani alla cassa per la prima rata Imu

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Italiani alla cassa per il pagamento della prima rata dell’Imu: l’acconto, pari a metà dell’imposta complessiva, vale circa 11 miliardi di gettito e va versato entro domani. Con l’esclusione della prima casa (a meno che non sia considerata di lusso), l’imposta municipale unica è dovuta per il possesso di fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli. A dover effettuare il pagamento sono circa 25 milioni tra proprietari, titolari di diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie sull’immobile; genitori assegnatari della casa familiare a seguito del provvedimento del giudice; concessionari di aree demaniali o locatari degli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione, concessi in locazione finanziaria.

Il versamento deve essere effettuato in due rate annuali di valore pari al 50% dell’imposta ciascuna. La prima ha la scadenza fissata al 16 giugno (17 per quest’anno) e la seconda al 16 dicembre. Nulla vieta però di effettuare il pagamento anche in un’unica soluzione annuale entro la scadenza della prima rata. L’imposta si può assolvere attraverso il modello F24 o, in alternativa, con il bollettino messo a disposizione da Poste italiane negli uffici postali, con l’accortezza che in questo caso il pagamento deve essere effettuato distintamente per ogni Comune sul cui territorio sono situati gli immobili.

L’Imu si applica in quasi tutti i Comuni italiani. Resta, solo l’autonomia impositiva del Friuli Venezia Giulia e delle due province autonome di Trento e di Bolzano, nelle quali continuano ad applicarsi, rispettivamente, l’Imis e l’Imi, anch’esse pagabili con l’F24. Secondo un’analisi della Uil il tributo quest’anno costerà in media 1.022 euro a proprietario, di cui 511 per l’acconto di domani. Le aliquote sono fissate allo 0,5% per le prime case di lusso, 0,86% per altri immobili, inclusi i terreni fabbricabili, 0,86% per gli immobili ad uso produttivo (categoria D), 0,76% per i terreni agricoli, 0,1% per i fabbricati rurali ad uso strumentale e 0,1% per i fabbricati merce non locati.

Tutte percentuali sulle quali possono intervenire i singoli Comuni, aumentandole o diminuendole, talvolta fino all’azzeramento. Tra le agevolazioni previste rientrano le unità immobiliari concesse in comodato d’uso gratuito dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado e gli immobili di pensionati italiani residenti all’estero e iscritti all’Aire. Niente imposta anche sugli immobili occupati abusivamente. Resta invece su quelli inagibili e inabitabili, anche se con base imponibile ridotta alla metà, ricorda Confedilizia che sottolinea come eliminarla “costerebbe poco più di 50 milioni di euro”.

In totale dal 2012, anno dell’istituzione dell’Imu con la manovra Monti, il gettito dell’imposta ha raggiunto quasi 300 miliardi di euro, calcola l’associazione dei prorpietari. Sul fronte delle esenzioni fiscali, la deroga al pagamento viene prorogata di un anno per i Comuni colpiti dai terremoti del 2012 in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto e del 2016 nel Centro Italia.

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Ucciso in casa a Bologna, fermato l’assassino

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Si è risolta in ventiquattro ore la vicenda della morte di Roman Matvieiev, il muratore ucraino di 40 anni che venerdì, poco prima delle 21, era stato trovato riverso su una sedia con varie ferite sul corpo ed alla testa nella sua abitazione alla periferia di Bologna e poi deceduto, ieri mattina, all’Ospedale Maggiore. Nella tarda serata di ieri la Polizia ha stretto il cerchio attorno a un altro cittadino ucraino, un 38enne sottoposto a fermo – disposto dalla Procura della Repubblica – con l’accusa di omicidio. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è stato rintracciato – a seguito di un’attività coordinata dal sostituto procuratore, Michele Martorelli – dagli agenti della Squadra Mobile in zona Pilastro.

Al 38enne i poliziotti sono giunti dopo una perquisizione sul luogo del delitto – un appartamento al primo piano del civico 125 di via Ferrarese – in cui il personale della Scientifica aveva rilevato alcune impronte latenti a lui attribuibili e dopo un minuzioso controllo delle immagini registrate dalle telecamere presenti nella zona. Queste hanno immortalato l’arrivo dell’uomo armato di una chiave inglese di grosse dimensioni, lunga almeno 50 centimetri, presso la palazzina dove viveva la vittima e la sua uscita dallo stabile, dopo due minuti e mezzo, con alcune evidenti tracce di sangue lungo un braccio. In base agli elementi raccolti il Pubblico Ministero ha emesso un provvedimento di fermo con l’accusa di omicidio nei confronti del 38enne cittadino ucraino bloccato nell’area del Pilastro a bordo di un mezzo a lui in uso.

A spingere il 38enne all’aggressione, poi risultata mortale, motivi passionali. Nel corso dell’interrogatorio alla presenza dello stesso Pm, il fermato – poi condotto nel carcere della Dozza – ha ammesso le sue responsabilità e il movente, viene spiegato, è da ricollegare, molto probabilmente, a un rapporto di simpatia, di amicizia, di frequentazione fra la moglie del presunto omicida e la vittima. Una frequentazione mal accettata dall’uomo, che avrebbe riferito di apprezzamenti e provocazioni verbali e che avrebbe portato alla lite rivelatasi fatale per Matvieiev. Deceduto al ‘Maggiore’ – dove era stato operato d’urgenza, a seguito di una ferita alla pancia con conseguente asportazione della milza e di una frattura al cranio – il 40enne era stato trovato ferito in casa da un amico, un connazionale 52enne che viveva nella sua cantina al piano interrato. L’amico aveva poi chiamato la madre della vittima, che lavora come badante in un altro quartiere di Bologna, e lei, a sua volta, aveva allertato il 118 facendo scattare i soccorsi.

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